Non è certo una bella pagina (tutt'altro), nel rapporto uomo - animale, quella scritta tra ieri e le prime ore di oggi a Messina.
Oliver, il cavallo che da anni trasportava turisti in giro per la città, è stramazzato al suolo nella cortina del porto.
Ci si è premurati di bagnarlo nel tentativo di farlo rialzare, ma l'equino è ricaduto subito dopo.
Trasferito con un van alla facoltà di veterinaria all'Annunziata, rimanendo all'esterno della sala grandi animali che era chiusa, ha perso la vita alle 2:05.
Nonostante un primo intervento di un veterinario dell'ASP e di uno per piccoli animali (non è stato possibile reperire un ippiatra in 18 ore) che ha cercato di fare il meglio (ma senza strumentazione idonea ed esami diagnostici), l'impresa si è rivelata vana.
Il povero cavallo è rimasto per oltre 8 ore in decubito laterale solo con una terapia palliativa.
Addirittura non si è potuto procedere neanche all'eutanasia per fare cessare il calvario del povero animale.
Un decesso che lascia tanta tristezza, l'amaro in bocca e pone tutta una serie di interrogativi sul trattamento, così come sull'assistenza, agli animali in questa nostra Sicilia
In questa vicenda ci si augura che le sofferenze a cui sono giornalmente sottoposti i cavalli come Oliver così come a Messina anche a Roma , ed in altre città , tristemente conosciuti come i cavalli delle botticelle , possano portare alla rivalutazione delle modalità con le quali questa tradizione viene perpetuata. L'ENPA di Messina e non solo vorrà vederci chiaro.
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