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sabato 2 dicembre 2017

Ex sindaco Lo Schiavo patteggia. Si chiude così la vicenda giudiziaria che aveva portato anche alla sospensione dalla carica di primo cittadino

I giudici della Corte d'Appello hanno accolto la richiesta di patteggiamento, concordata dall’imputato con la Procura generale, e in parziale riforma della sentenza di condanna a tre anni di reclusione, emessa in primo grado il 7 ottobre dello scorso anno dal Tribunale di Barcellona, hanno rideterminato la pena in 2 anni di reclusione per l'ex sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo, riconosciuto colpevole di peculato per avere trattenuto per se oltre 37 mila euro che appartenevano a due sorelle che erano state ricoverate in una casa di riposo di Leni e che erano decedute. 
Nel giudizio d'Appello conclusosi adesso con il patteggiamento anomalo, l’imputato ha dimostrato di aver restituito il denaro, ricorrendo ad un prestito personale concesso da un armatore di Milazzo, e per questo ha potuto usufruire dell'attenuante che ha consentito la riduzione della pena e la concessione della sospensione condizionale. Inoltre l’aver risarcito il danno ha permesso ai giudici di revocare l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e, in sostituzione, l’applicazione per l’imputato della pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per un periodo di due anni. 
Ciò consentirà, una volta divenuta definitiva la pena e trascorsi i due anni del periodo d'interdizione, che Lo Schiavo possa tornare a ricandidarsi nei successivi turni elettorali.
Massimo Lo Schiavo, difeso dagli avv. Alberto Gulino e Giovanni Villari, a causa di questa vicenda, era stato sospeso dalla carica di sindaco tanto che nel comune isolano si sono dovute tenere elezioni anticipate. L'ex sindaco ha sempre sostenuto di aver smarrito il denaro, durante un trasloco.

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