Lo Stromboli è stato al centro di una riunione tenutasi in prefettura a Messina, su convocazione del prefetto Maria Carmela Librizzi.
Vi hanno preso parte il capo della protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, il direttore dell’Ingv di Catania, Eugenio Privitera, i rappresentanti del Governo nelle province calabresi, i sindaci dei quattro comuni eoliani, le forze dell’ordine.
Al centro del vertice, che è opportuno evidenziare si è tenuto solo in via preventiva, non essendoci in atto situazioni di pericolo, il sistema di allertamento acustico in caso di onda anomala generata sia, come accade il 30 Dicembre 2002 dal “collasso” in mare di una parte della Sciara del Fuoco di Stromboli, sia per altri eventi.
Il sistema che prevede una boa ondametrica (già installata), nel tratto di mare antistante la Sciara, e delle sirene (segnalatori acustici), è stato già collaudato ma dovrà essere testato “sul campo” con una grande esercitazione con la quale rendere edotte le popolazioni interessate sulle procedure da adottare nei vari casi di allerta.
L’allertamento della popolazione interessata avviene nel momento in cui la boa ondametrica, registrando una modifica sostanziale del moto ondoso, inviano un segnale che attiva la procedura di protezione civile.
Da evidenziare che la “boa meda strumentata” fa parte dell’ampia rete di rilevamento già presente sull'isola, che comprende diversi sistemi: sismico, acustico, geochimico, delle deformazioni del suolo (Gps, clinometrico), magnetico, gravimetrico, visivo con telecamere ottiche e termiche. Una rete che rende lo Stromboli uno dei vulcani più monitorati al mondo.
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