La cerimonia è stata introdotta dal prof. Marcello Saija, docente di Storia delle Istituzioni Politiche, che ha ricordato come la produzione di Malvasia, all'inizio del 1800, ebbe un'impennata, grazie alla presenza dei soldati inglesi nell'isola maggiore, la Sicilia, che ne ordinarono 10.000 litri l'anno, per dieci anni. Tale ordinativo innescò un processo di sviluppo della economia locale, consentendo la nascita di una marineria autonoma, mentre le comunità di Salina, oltre 9 mila abitanti, riuscivano a rendersi autonomi da Lipari.
Intervenendo a nome delle associazioni che hanno istituito il premio, Umanesimo e Solidarietà e CittadinanzAttiva, con il sostegno del Cesv, una giovanissima Arianna Caruso, senza tradire emozione di sorta, ha spiegato che «si è deciso di assegnare il Premio “Federico III, Re di Sicilia” al Comune di Malfa per il suo impegno a difendere le produzioni locali, Malvasia e cappero, e per le iniziative, tutte di altissimo livello, con cui valorizza le proprie tradizioni ed anche per aver realizzato il Museo dell'Emigrazione». Il premio è stato consegnato a Clara Rametta, sindaco di Malfa. Per CittadinanzAttiva erano presenti Pippo Pracanica, Nino Quartarone, Angela Rizzo e Giovanni Caruso.
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