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venerdì 17 gennaio 2020

Natale in casa Cupiello, ancora un successo per il Piccolo Borgo Antico. Nella serata tributo a Giuseppe D'Arrigo.

(di Gianluca Veneroso) Una serata a dir poco esilarante, ieri, al Palacongressi, dove gli interpreti del Piccolo Borgo si sono misurati con un colosso della letteratura teatrale: Natale in casa Cupiello dell'intramontabile Eduardo. Mai paga delle sue sfide e sempre attenta alle scelte di testo e contesto, la regista Tindara Falanga ha ravvivato lo spirito natalizio senza cadere nell'imitazione, ricucendo così le note battute in un tessuto nuovo, locale, profondamente "nostro", ispirato alle atmosfere originali e prendendone le dovute distanze. 
La vicenda gravita attorno all"'anziano Luca Cupiello, più devoto O'PRESEPE che non alle dinamiche reali della famiglia, addossando il peso dei problemi quotidiani sulle spalle della paziente moglie Concetta. 
Azione, battute, gag, equivoci e ritmi incalzanti si sono accostati, come tinte vivaci su una tela opaca, a temi più scomodi e drammatici quali il tradimento, l'insoddisfazione, la voglia di preporre il riscatto sociale all'autenticità dei rapporti e la fuga nelle apparenze per sviare le evidenze. 
Ancora chapeau alla piccola-grande regista per aver regalato al pubblico eoliano una pagina sacra di teatro e cultura, misurando a dovere il serio e il faceto, comicità e riflessione...farsa e vita. 
Per aver illuminato coi riflettori di una nobile arte valori e utopie che il presente mette a dura prova. Per aver montato un presepe dai colori ben bilanciati che, a differenza del cocciuto Tommasino, CI PIACE proprio tanto contemplare! 
Lo spettacolo è stato tributato al giovane Giuseppe D'Arrigo, per anni membro dei laboratori della Compagnia e di recente scomparso a soli 22 anni. 
Una proiezione ne ha omaggiato la devozione al teatro, la simpatia spumeggiante....lo spessore umano! 
A lui l'affetto accorato di tutti noi, certi che nel suo Paradiso le luci si sono accese e quella signorile e garbata presenza continua a essere...anima eterna che "anche" la gioia del palcoscenico ha reso speciale.

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