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mercoledì 12 febbraio 2020

Area Marina Protetta delle Eolie: Malfa torna a spingere

(Riprendiamo e pubblichiamo un articolo di Gianluca Giuffrè, uscito ieri sulla Gazzetta del sud)  Si torna a parlare, dopo alcuni anni di silenzio politico e istituzionale, di Area marina protetta delle Isole Eolie. A prendere l'iniziativa è stato il Comune di Malfa, nell'isola di Salina, che con una delibera di Giunta ha ufficializzato la richiesta e la disponibilità al ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare di avvio del procedimento per l'istituzione dell'Area marina protetta “Isole Eolie”.
L'arcipelago delle Eolie, come è noto, figura tra le aree di reperimento indicate delle leggi 979/82 e 349/91 per l'istituzione di un'Area marina protetta, il cui iter istruttorio è in corso da decenni. Nel 2016 sembrava cosa fatta, si era giunti addirittura ad una bozza di perimetrazione concordata e sembrava che i vari attori fossero tutti favorevoli ma poi l'ennesimo stallo. Un desolante silenzio, durato alcuni anni, per un arcipelago meraviglioso - Patrimonio dell'Umanità - che andrebbe protetto ad ogni costo e con tutti gli strumenti possibili. A squarciare il silenzio, nei giorni scorsi, e chiedere con convinzione il completamento dell'iter è stata la giunta comunale di Malfa, uno dei quattro comuni eoliani.
«Abbiamo bisogno di un presidio di tutela degli ecosistemi marini costieri e strumenti - ha affermato il sindaco di Malfa, Clara Rametta - di innovazione e sviluppo locale sostenibile per la creazione di nuove opportunità. Gli ambienti costieri sono sottoposti a enormi pressioni antropiche da attività di pesca, gestione del demanio e diportismo che oggi non sono inquadrati, come dovrebbero, in un criterio di sostenibilità. La nostra delibera ha lo scopo - prosegue il sindaco Rametta - di intessere rapporti con il ministero dell'Ambiente, volti a dare una spinta all'iter istruttorio e fornire il supporto richiesto anche nelle vesti di ente locale facilitatore».
Anche la marineria eoliana, che conta oltre 200 addetti più l'indotto, sembra essere favorevole all'istituzione di un'Area marina protetta a patto che vengano coinvolte tutte le rappresentanze di categoria nelle scelte di perimetrazione e regolamentazione, così da avere ampie garanzie di tutela per le maestranze che dovranno essere parte integrante e supporto di un unico e grande strumento volto alla tutela del prezioso mare dell'arcipelago.
Vale la pena di rammentare, che recentemente è stata istituita l'Area marina protetta del Capo di Milazzo, con cui quella eoliana si interfaccerà per via naturale dando forma a uno straordinario “uniqum” nel Tirreno siciliano.

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