Il post lockdown a Lipari ha riempito l’isola di ragazzini, età media 16 anni;
mai visti così tanti già da metà luglio, quando gli altri anni hanno affollato l’isola dai primi di agosto al 24: questo vuol dire che qualcosa non ha funzionato o non siamo stati in grado di capire noi stessi e le autorità preposte ciò che era giusto fare.
La sera si ubriacano e già dalle 23:00 al via con le scorribande tra le vie del centro, via Vittorio Emanuele, via Garibaldi e Marina Corta.
Risultato: vetrine rotte, vasi e piante divelte, urla a più non posso, bestemmie, chi urina dinanzi ai portoni delle abitazioni, chi vomita e così via; molti commercianti stanchi e preoccuparti di dover subire danni, ma la preoccupazione rimane comunque per loro stessi e per la loro incolumità nello stato di incoscienza nel quale si lasciano andare.
Siamo ancora al primo giorno di questo Agosto da dimenticare, non oso immaginare cosa ci aspetta se non si pongono in essere delle misure preventive.
Mi auguro che non succeda nulla di grave, ma so bene che continuando cosi sarà inevitabile.
In questo momento a Marina Corta ne contiamo oltre duecento, tra i quali alcuni gruppetti sul muretto con brik di vino da 5 litri e bottiglie di vodka ed birra in bottiglia grande in mano.
Stamattina intorno alle 11:00 invece, sul corso Vittorio Emanuele centro di Lipari, che dovrebbe essere il biglietto da visita per chi si accinge ad entrare in paese, una ciurma di circa venti ragazzini, dalle facce presumo solo due o tre i maggiorenni, a petto nudo, appena sbarcati a Lipari con tanto valigie e di birra in mano e radio a tutto volume, hanno fatto bella mostra con una indecorosa sfilata tra gli sguardi increduli di molti.
Le forze dell’ordine, la polizia municipale, alle quali noi cittadini e commercianti siamo grati per la loro presenza, seppur con esiguo numero di personale disponibile, stanno cercando di dare il massimo.
Mi auguro che noi cittadini, l’amministrazione comunale di concerto con le forze dell’ordine, la polizia municipale prendano al più presto urgenti provvedimenti per correre ai ripari, perché se cosi non fosse, non solo perderemo anche quella piccolissima fetta di turismo rimasta che porta benessere all’isola, ma saremo noi stessi i responsabili di questo assurdo fenomeno (perché turismo non lo si può definire) di minorenni, caciaroni ed ubriaconi, che ferisce l’isola, la nostra dignità e la loro incolumità.
Riflettiamoci sopra ed agiamo al più presto prima che sia troppo tardi……
Sandro Crivelli
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