In una situazione nella quale diverse persone si tengono sotto tiro a vicenda, impossibilitate ad attaccare senza rischiare di essere attaccate e di rimetterci le penne, si parla di “stallo alla messicana”.
L’espressione mi pare adeguatissima per descrivere la situazione grottesca in cui sembra trovarsi la comunità Eoliana.
Tutti col fucile carico e puntato ma tutti sotto tiro incrociato, cosicché quasi nessuno si azzarda ad ingaggiare duelli allo scoperto su argomenti davvero dirimenti e delicati, men che meno se appartenente alla cosiddetta classe dirigente (o digerente?):
i conti si regolano col compromesso occulto per limitare i rischi (chi non ha un piccolo scheletro nell’armadio o qualcosa da ottenere?) con buona pace di chi non ha niente da regolare.
A parte qualche schermaglia tipicamente elettorale e senza seguito, fateci caso, non si fa mai sul serio alle Eolie contro mala gestio e porcherie varie; troppi soggetti organici al sistema,“notabili” o politicamente attivi e influenti potrebbero essere coinvolti.
Il “gioco” è tanto collaudato e sfrontato che spesso i (fintamente) pugnaci contendenti elettorali si ritrovano, finita la competizione, dalla stessa parte, quella che ha vinto e garantisce vantaggi e protezione. Senza colpo ferire.
Naturale che il ricambio della classe dirigente e politica risulti tanto difficile e che i “corpi estranei” al sistema vengano rapidamente isolati e neutralizzati, spesso con l’ingenua complicità (che va oltre le intenzioni) anche del popolo minuto e soccombente.
Chissà se mai usciremo dallo “stallo alla messicana” in salsa Eoliana, certo è che nella situazione in cui ci troviamo -e a cui sembriamo assuefatti- perdiamo tutti.
Per la brama sudicia di potere o di denaro, si svilisce anima e dignità di un’intera comunità.
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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