Riceviamo e pubblichiamo: La nostra replica all'intervista di ieri rilasciata dal Direttore Generale dell'ASP Alagna al giornale "La Sicilia". Grazie fin d'ora per la condivisione.
Quando cominciò il processo di smantellamento dell'Ospedale di Lipari (unico in tutto l'arcipelago Eoliano), nessuno poteva immaginare che saremmo arrivati alla situazione odierna.
Il primo reparto che venne smantellato fu il reparto Ostetricia e Ginecologia con la conseguente chiusura del nido.
Da quella data tutte le scelte fatte in seguito sono state improntate al depotenziamento riducendo drasticamente i posti letto, non sostituendo il personale che andava in pensione o che veniva trasferito.
L'attività chirurgica è stata ridotta alle sole "emergenze" e l'attività di ricovero ridotta e via via limitata alla sola cura dei pazienti cronici.
Il Direttore Generale dell'Asp di Messina, in un articolo su "La Sicilia", reitera le promesse di coprire le posizioni sanitarie scoperte, Ostetriche comprese per "eventuali" parti in sicurezza, compatibilmente agli iter tecnici e burocratici.
Ma in questi anni avete tenuto conto della nostra sicurezza? Siete consapevoli che la nostra sicurezza dipende unicamente da un volo di elicottero e da un posto letto libero in un altro presidio che spesso deve essere elemosinato?
Tanti piccoli Ospedali soprattutto quelli delle piccole isole, hanno subito lo stesso "trattamento" senza assolutamente tenere conto del tipo di territorio.
Egregio Direttore Generale, chi vive sulla terra ferma può curarsi in sicurezza perché si può spostare, noi isolani NO!
La nostra sicurezza deriva dal rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (che comprendono la gravidanza e la nascita).
Sono ormai quasi due anni che in piena pandemia, siamo costretti a non curarci con tutte le conseguenze che questo comporta.
Ci vogliono impegni seri e non promesse che vengono sempre disattese.
Gli Eoliani non vogliono più essere presi in giro
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