Qualche apertura di area da tempo individuata come “zona rossa” auspicata dai residenti, la conferma, anche questa prevedibile, del divieto di escursioni al cratere, la possibilità della balneazione nello specchio d'acqua di Levante, ad eccezione dei punti in cui vi sono le fumarole e soprattutto l'individuazione del Comune di Lipari quale soggetto attuatore per gestire le risorse da assegnare agli abitanti e alle attività turistico-commerciali dell'isola a titolo di ristoro per aver dovuto lasciar le loro case e le attività. È quanto emerso nel vertice su Vulcano con il Comitato per la tutela della salute e dell'incolumità pubblica.
Una riunione che si è svolta ieri in videoconferenza e che ha coinvolto, oltre agli organismi istituzionali, una rappresentanza della comunità isolana, delle attività turistiche e di Federalberghi Isole minori.
Il Comitato ha ribadito la necessità di avere delle risposte su quanto segnalato nelle scorse settimane.
I continui miglioramenti della situazione, dopo che il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza stanziando anche delle somme, creano la legittima attesa nella popolazione di un ritorno alla normalità - è stato detto - ma ci sono proprietari che si vedono negato il diritto ad accedere alle loro case, anche solo per la manutenzione. Inoltre in vista della stagione estiva non sono state realizzate quelle opere, a parte un minimo di segnaletica, promesse in occasione delle visite dei responsabili della Protezione civile nazionale e regionale, atte a rendere fruibile, con tranquillità l'isola in vista della stagione estiva. E quindi il discorso ristori. Dalla Regione le rassicurazioni che su questo aspetto opererà il Comune di Lipari che si farà carico delle azioni da compiere e poi rendiconterà a Palermo ricevendo le somme necessarie.
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