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martedì 28 marzo 2023

Il cordoglio del Centro studi per la scomparsa di Gianni Minà e il ricordo di Renato Candia

CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI

COMUNICATO STAMPA 


Il Centro Studi e Ricerca di Storie e Problemi Eoliani con grande tristezza piange la scomparsa del giornalista Gianni Mina’ per anni conduttore di importanti trasmissioni Rai.

Ha partecipato a tante iniziative del nostro Centro, in particolare ricordiamo la rassegna cinematografica del 2004 con la proiezione del documentario “In viaggio con Che Guevara”

Abbiamo avuto anche il piacere di averlo a Lipari con la moglie Loredana, in visita privata nel mese di settembre del 2014, occasione per parlare come vecchi amici dei grandi personaggi che aveva intervistato.

Nonostante fosse nato a Torino amava dire:  "Il mio lessico familiare è stato il siciliano stretto". Lo aveva appreso dalla mamma e dalla nonna nativa di Lipari.

 La Quarantesima rassegna Cinematografica “Un mare di cinema”, che si svolgerà a Lipari il prossimo mese di luglio, ricorderà Gianni Mina’ con la proiezione del documentario "Una vita da giornalista" 

Alla famiglia l’affetto, la vicinanza e il più profondo cordoglio di tutti i soci del Centro Studi. 

Lipari, 28 marzo 2023

                                                        Ufficio Stampa Centro Studi


CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIA E PROBLEMI EOLIANI

Un ricordo di Gianni Minà

C’è una fotografia che un caro amico mi ha recapitato sul telefono di prima mattina. È il 2004, il giardino del Centro Studi di Lipari sullo sfondo. Al tavolo dei relatori sta parlando Vittorio Taviani, accanto a lui Sebastiano Gesù, lo storico dl cinema di Santa Venerina di Catania. Si presenta il libro Kaos, dei fratelli Taviani.

Ai due estremi del tavolo (e della foto) ci sono, da un lato, un fortunato spettatore ancora incredulo di essersi ritrovato di colpo in mezzo a tanta compagnia (sono io), dall’altro lato un sorridente e rilassato Gianni Minà. Forse non è molto noto il fatto che Gianni Minà avesse origini siciliane, e da parte di madre se non ricordo male, in parte anche eoliane. Forse sono proprio le contaminazioni culturali che, unite a un’intelligenza brillante e curiosa, fanno le idee che aiutano a vedere il presente e a guardare il futuro. Forse è una vena di sottile ironia che sa scambiare continuamente in una vivace reciprocità i contesti culturali più diversi che incontrandosi tra loro danno vita al carattere e all’umanesimo del tempo di ciascuno. Forse Gianni Minà incarnava tutto questo: scherzava facendosi bonariamente strattonare da Cassius Clay-Mohammed Alì, ma si fece espellere dall’Argentina durante i Mondiali di calcio del 1978 per aver azzardato domande sui desaparecidos nel contesto di una feroce dittatura militare in atto. Gianni Minà era proprio questo, saper essere se stesso nelle occasioni e nei contesti semplici e meno semplici, alti e popolari, senza farsi mai scalfire da presenze più o meno ingombranti.

Di quell’incontro ricordo la sua divertita leggerezza: il suo stile sapeva dare sempre autorevolezza, capacità di divulgare e di ricordare, e soprattutto coinvolgimento, quasi che presentazioni, conferenze, lezioni, servizi giornalistici, libri e altro fossero sistematicamente occasioni per condividere con amici le questioni della vita. Mancherà molto sapere di non poterlo incontrare più. 

Lipari, 28 marzo 2023                             

                                           Renato Candia – socio del Centro Studi

 

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