(ANSA) - LIPARI, 26 GIU - La presenza nell'isola di Lipari di uno dei più importanti giacimenti di ossidiana, materia prima largamente utilizzata nella preistoria per la fabbricazione di utensili di vario tipo e che ha inciso sul popolamento dell'isola, ha suggerito l'idea di realizzare, all'interno del museo "Bernabò Brea" la mostra "Ossidiana del Mediterraneo" che sarà inaugurata dopodomani per concludersi il 31 ottobre.
L'esposizione rientra nelle attività di promozione del Parco Archeologico delle Isole Eolie, diretto da Rosario Vilardo, ed è curata dall'archeologa Maria Clara Martinelli che si è avvalsa del contributo di esperti studiosi a livello internazionale.
L'iniziativa ha l'obiettivo di fornire al visitatore un quadro generale sulla presenza di giacimenti di ossidiana nell'area del Mediterraneo e oltre, che sono stati frequentati dalle popolazioni in età preistorica, dal Neolitico all'età del metalli. Si sviluppa su un percorso geologico che comprende campioni di roccia ossidiana dei giacimenti di Lipari, Palmarola, Pantelleria, Sardegna; Milos e Gialì (Grecia), Armenia e Georgia e Turchia, Etiopia (Africa).
Il percorso archeologico attraversa il Neolitico e l'età del Bronzo ricostruendo la catena operativa della scheggiatura e offrendo una selezione di manufatti di Lipari e di Pantelleria.
Introducono e chiudono la mostra quattro opere dell'artista Luigi Radici sul tema dei vulcani mentre una scultura di ossidiana dell'artista Salvatore De Pasquale invita alla visita.
Pannelli, un monitor touch screen e due filmati raccontano questa importante materia prima.
Già nel 2016 il museo "Bernabò Brea" di Lipari è stato la sede della "International Obsidian Conference" alla quale hanno partecipato studiosi da tutto il mondo. (ANSA).
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