Opere pubbliche di grande valenza sociale e infrastrutturale potranno essere finanziate grazie alla delibera approvata dalla giunta Schifani, su proposta del presidente della Regione. Il provvedimento avvia la programmazione di fondi per oltre 1,3 miliardi di euro. Sono risorse del Fondo di rotazione istituito con la Legge n. 183 del 1987 e destinate ad interventi complementari rispetto ai programmi cofinanziati dai fondi strutturali dell’Unione europea per il periodo di programmazione 2021 – 2027.
«Abbiamo avviato – dice Schifani – il percorso che consentirà di completare la programmazione di tutte le risorse del ciclo 21-27. A partire dall’assicurare il completamento del ciclo di programmazione 2014/20 dei fondi Fsc, Fesr e Fse dando la possibilità di attuare una serie di importati interventi che non era stato possibile definire per la scadenza dei termini o per l'insufficienza delle risorse. Adesso potremo realizzare una serie di opere fondamentali per le nostre città, per i nostri territori, anche in settori di forte valenza sociale come le scuole o gli ospedali delle aree ad alto rischio ambientale o potenziando gli interventi già avviati per contrastare la crisi idrica e nel settore dei rifiuti. Abbiamo previsto risorse per finanziare le misure in favore delle fasce più disagiate della società e per favorire nuova occupazione. È una visione strategica e di grande respiro per la quale il mio governo intende utilizzare al meglio e fino in fondo tutte le fonti finanziarie disponibili, senza rischiare di perdere tempo e risorse e, soprattutto, senza lasciare indietro nessuno. In questo senso, il dialogo e con le amministrazioni e l'attenzione per i territori sono stati costanti».
La delibera, dopo il passaggio in Commissione all'Ars cui seguirannno le consultazioni con la Presidenza del Consiglio e l'approvazione da parte del Cipess, costituirà un atto aggiuntivo all'accordo di coesione firmato dal presidente Schifani con la premier Giorgia Meloni a Palermo nel 2024.
La programmazione riguarda, in particolare progetti per un importo di 1,07 miliardi di euro complementari al Fesr 21/27 e 277,6 milioni di interventi complementari al Fse+.
Tra i primi figurano gli interventi nelle città. A Palermo sarà finanziata con oltre 47 milioni la realizzazione di due poli educativi territoriali; a Messina saranno destinati 65 milioni per la bonifica e la valorizzazione delle aree ex Sanderson e per il risanamento delle zone degradate. Per interventi di rigenerazione urbana a Catania sono previsti 25 milioni, mentre per il completamento degli scavi e la valorizzazione dell'area del teatro antico di Agrigento sono programmati 2 milioni di euro.
Spiccano, poi, i 175 milioni per progetti che erano stati ammessi a finanziamento con le risorse del programma operativo del 2014/20, ma non finanziati per esaurimento delle risorse; i circa 400 milioni per il completamento del ciclo integrato dei rifiuti che prevede anche investimenti per il miglioramento della raccolta differenziata e per la diffusione del compostaggio domestico; 35 milioni per il piano delle traverse idriche, quasi 85 milioni per la tutela del territorio attraverso interventi di bonifica e di mitigazione del rischio idrogeologico e dell'erosione costiera, mentre altri 50 milioni saranno investiti per la prevenzione dei danni da calamità naturale.
Per quanto concerne la sanità, 26 milioni andranno al potenziamento dei presidi ospedalieri nei territori ad alto rischio ambientale. Un investimento di 41 milioni, inoltre, è previsto per l'attuazione del Piano triennale della transizione digitale, attraverso l'Arit.
Importanti gli interventi complementari al Fse+. Tra questi, per le borse di studio degli Ersu è previsto uno stanziamento di 120 milioni, 55 milioni per interventi sociali per i soggetti svantaggiati e i servizi a sostegno delle persone non autosufficienti, 22 milioni per la formazione professionale.
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sabato 4 ottobre 2025
Schifani: «Un piano di 1,3 miliardi per lo sviluppo e la coesione della Sicilia»
Come eravamo, luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (16° puntata - 3 foto di luoghi negli anni '60)
2) Marina Corta vista dal Castello (anni '60)
3) Ginstra dal mare (anni '60)
Circolo territoriale di Fratelli d’Italia – Isole Eolie: "No alla soppressione dei collegamenti tra Eolie e Napoli e la Calabria
Al Presidente della Regione Siciliana On. Renato Schifani; All’Assessore delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana On. Alessandro Aricò; Al Dipartimento Infrastrutture della Regione Siciliana; Al Sindaco di Lipari Dott. Riccardo Gullo
Oggetto: Ferma opposizione alla soppressione delle corse marittime tra le Eolie e Napoli e con la Calabria
Alla cortese attenzione delle Istituzioni competenti,
Il circolo territoriale di Fratelli d’Italia – Isole Eolie esprime con forza la propria contrarietà alla paventata soppressione delle corse marittime che collegano le Isole Eolie con Napoli e con la Calabria, una scelta che se attuata riteniamo inaccettabile e gravemente lesiva dei diritti dei cittadini eoliani.
Questi collegamenti rappresentano una infrastruttura strategica di mobilità, non solo per il turismo, ma soprattutto per garantire:
• il diritto alla salute,
• la continuità scolastica e lavorativa,
• la coesione sociale e familiare,
• e lo sviluppo economico delle nostre isole.
L’ eventuale cancellazione di queste tratte rischia di isolare ulteriormente le nostre comunità, già penalizzate da carenze strutturali e da una cronica disattenzione istituzionale. È paradossale che, a fronte di un aumento dei fondi per la continuità territoriale, si possa proceda con tagli che colpiscono proprio le tratte più vitali.
Fratelli d’Italia – Isole Eolie chiede con urgenza:
• Il mantenimento delle corse che si vogliono sopprimere
• L’apertura di un tavolo tecnico permanente con la partecipazione diretta delle comunità insulari
• La definizione trasparente e stabile delle tariffe e degli orari
• Un piano pluriennale di mobilità marittima che metta al centro le esigenze reali dei territori
Le Isole Eolie non possono essere trattate come periferie dimenticate. La mobilità è un diritto costituzionale, e Fratelli d’Italia si impegna a difendere con determinazione la dignità e la sovranità dei nostri territori.
In attesa di risposte concrete e tempestive, porgiamo distinti saluti.
Fratelli d’Italia – Circolo Isole Eolie
Tanti auguri di...
Il Comune di Lipari apre le porte al Servizio Civile Universale con i sei giovani selezionati dalla Project Form
𝐈𝐥 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐨 𝐡𝐚 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐒𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐂𝐢𝐯𝐢𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢 𝐞 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐞 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢 𝐨𝐟𝐟𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚̀ e, allo stesso tempo, come prezioso contributo agli uffici comunali che, per la prima volta a Lipari, aprono le porte al Servizio Civile Universale, e che certamente trarranno benefici dalla iniezione di energie giovani e nuove idee.
𝐈 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢 𝐬𝐚𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝟐𝟓 𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐧𝐞𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢 "𝐍𝐨𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞" - con la supervisione del Geom. Spartà e del Geom. Beninati - e "Piano cultura: start and go" - con la supervisione della Dr.ssa Schilirò e del Dr. Rando.
Ai nuovi arrivati va l'augurio dell'Amministrazione per un anno pieno di stimoli formativi, di esperienze interessanti e di occasioni di sviluppo personale.
Oggi, 4 ottobre: San Francesco D'Assisi

S. Francesco nacque ad Assisi l'anno 1182 da Pietro Bernardone e da madonna Pica, ricchi commercianti. La sua nascita fu circondata da avvenimenti misteriosi: un mendicante, presentatosi a madonna Giovanna Pica, pochi giorni prima della nascita di Francesco, le disse: « Fra queste mura spunterà presto un sole... »; il giorno stesso della nascita, essendo la madre oltremodo accasciata per i dolori del parto, un altro pellegrino le disse: « Tutto andrà bene, purchè la madre sia condotta nella stalla », e così avvenne. Un altro giorno fu udito pér le vie di Assisi un romito che gridava: « Pace e bene, pace e bene! » il futuro motto di Francesco. La dolce madonna Pica taceva e pregava, pensando: cosa mai sarà di questo fanciullo così prediletto da Dio?
Intanto Francesco cresceva vivace, allegro, amante delle spensierate brigate, delle laute cene, dei suoni e dei canti. Siccome gli affari andavano bene, il padre lo avviò alla mercatura. Di ingegno vivace, riusciva a meraviglia; combattè anche contro Perugia e sostenne lunga prigionia.
La grazia di Dio intanto lavorava. Un giorno gli amici, vedendolo assorto, gli domandarono: « Pensi a prendere moglie? ». « Sì, rispose Francesco, e sposerò la donna più bella e più amabile del mondo ». Si riferiva a « madonna povertà »! Una mattina, è colpito, in una chiesetta di campagna, da un brano del Vangelo, che dice: "Non tenere né oro né argento né altra moneta; non borse, non sacchi, non due vesti, non scarpe, non bastone". Si spogliò di tutto, diede quanto aveva in elemosina, e a suo padre che l'aveva citato davanti al Vescovo, diceva rendendogli anche i vestiti: « Finora ho chiamato Pietro di Bernardone mio padre, d'ora in poi a maggior ragione dirò: Padre mio che sei nei cieli ». Esce all'aperto e, immediatamente. mette in pratica il consiglio evangelico. Si scalza, s'infila una tunica contadinesca, getta la cintura di cuoio e al suo posto s'annoda sui fianchi una corda. (La cintura di cuoio era nel medioevo la parte più importante dell'abito, tanto importante che Dante. quando vorrà lodare la rude semplicità dei vecchi fiorentini, li dirà "cinti di cuoio e d'osso")
Da quel giorno l'eroismo di Francesco non ebbe più limiti: i poveri, i lebbrosi, gli ammalati di ogni specie furono la sua parte életta. Fu trattato da pazzo, percosso, vilipeso, maledetto, ed egli ricambiava tutto con preghiere, carità, amore. Ai suoi seguaci che volle chiamare « Frati Minori » insegnava il lavoro, l'elemosina, la preghiera e la povertà più assoluta.
Dove passò portò la benedizione di Dio: la pace fra le fazioni e l'amore fra i nemici: convertì peccatori, salvò miserabili, protesse oppressi.

I tre voti francescani, obbedienza, povertà e castità, non erano pesi che il figlio di Pietro Bernardone prendeva sulle sue grame spalle e che imponeva ai compagni d'avventura. Al contrario, quei voti rendevano lui e i suoi seguaci più presti e leggeri. L'obbedienza scioglieva da ogni dubbio; la povertà liberava da ogni cupidigia; la castità sollevava da ogni impegno carnale. I vizi contrari a quei voti, cioè la superbia, l'avarizia e la lussuria, erano tre mostruose fibbie, che imbrigliavano l'uomo mondano.
Benedetto dal papa, estese ovunque ed a tutti la sua opera; istituì le Clarisse; fondò e diffuse il Terz'Ordine. Andò fra i Turchi: mandò apostoli dappertutto a portare «pace e bene ». Alla Verna, Dio impresse sul suo servo fedele il segno del suo amore: le sacre stimmate.
Compose laudi in onore del suo Dio perchè esclamava: « L'amore non è amato, l'amore non è amato! ». Morì, benedicendo i suoi figliuoli e la sua cara città di Assisi, il 4 ottobre 1226.
Fu chiamato il più santo degli Italiani, e il più Italiano dei santi; assieme a S. Caterina da Siena è il grande protettore della nostra amata patria.
PRATICA. Ad onore di S. Francesco facciamo oggi una mortificazione ed una elemosina.
PREGHIERA. O Dio, che per i meriti di S. Francesco accrescesti la tua Chiesa di una nuova famiglia, concedici di disprezzare a suo esempio le cose terrene, e di poter partecipare alla gioia dei doni celesti.
MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Assisi, in Umbria, il natale di San Francésco, Levita e Confessore. Fondatore di tre Ordini, cioè dei Frati Minori, delle Povere Donne, e dei Fratelli e delle Sorelle della Penitenza. La sua vita, piena di santità e di miracoli, fu scritta da san Bonaventura.
San Francesco e il Natale
La natura fantastica del "giullare di Dio" e insieme la sua intuizione didattica si manifestarono specialmente nella più poetica rappresentazione ideata in un bosco, cioè nel Presepio di Greccio.
Per Francesco il Natale era la festa delle feste, appunto perché Dio stesso, con la sua adorabile incarnazione, scendeva in terra, e si faceva fratello degli uomini. Frate, non monaco. L'eterno entrava nel tempo; l'immobile diventava viandante. Dal Natale in poi, tutte le strade sarebbero state come quella d'Emmaus.
Il santo dell'umiltà si commuoveva all'idea dell'infinita umiliazione di Dio che si fa uomo. Il santo della povertà piangeva al pensiero dell'estrema indigenza di Gesù, nato in una stalla. E finalmente, il santo della perfetta letizia si rallegrava al ricordo dell'Alleluia celeste.
Il Natale era dunque la festa più francescana dell'anno liturgico. Vi si celebrava l'umiltà, la povertà e l'innocenza. I tre voti francescani brillavano, con meraviglioso fulgore, nel cielo natalizio.
"Se io potessi parlare all'imperatore," diceva Francesco "vorrei pregarlo di emanare un comando generale, perché tutti coloro che lo possono, spargano per le vie frumento e granaglie nel giorno di Natale, sicché in quel giorno di tanta solennità gli uccelli abbiano cibo in abbondanza". Anche questo sarebbe stato un modo di rendere evidente la gioia natalizia, comunicandola, attraverso il cibo, anche agli abitanti dell'aria.
Un anno, il Natale cadeva di venerdì e fra' Monco, il cuciniere, fu in dubbio se fare, in quel giorno, di grasso o di magro. "Faresti peccato, o fratello" gli gridò Francesco "chiamando venerdì il giorno in cui è nato Gesù. Vorrei che in un giorno come questo mangiassero carne anche le pareti e, non potendo, ne fossero almeno unte di fuori!"
Soltanto la fantasia d'un uomo sobrio e continente come lui poteva immaginare qualcosa di simile.
Nell'inverno del 1223 ebbe finalmente l'idea della prima sacra rappresentazione. Mandò a chiamare il signore di Greccio, Giovanni Velita, e gli disse: "È mio pensiero rievocare al vivo la memoria di quel Bambino celeste che è nato laggiù in Betlem, e suscitare davanti al suo sguardo e al mio cuore gl'incomodi delle sue infantili necessità: vederlo proprio giacere su poca paglia, reclinato in un presepio, riscaldato dal fiato di un bue e di un asinello".
Così, la notte di Natale del 1223, nel bosco di Greccio, avvenne la prima rappresentazione natalizia inventata da San Francesco: il Presepio.
Un sacerdote celebrò la Messa di mezzanotte sopra una mangiatoia. San Francesco, non essendo sacerdote, ma soltanto diacono, cantò il Vangelo della Nascita, e lo spiegò al popolo, accorso nel bosco di Greccio con fiaccole accese.
Chiamava Gesù " il bambino di Betlem ", e nel pronunziare queste parole — narra il suo primo biografo — sembrava una pecora che belasse "talmente la sua bocca era ripiena, non tanto di voce, quanto di dolce affetto". "E nominando il Bambino di Betlem, oppure dicendo Gesù, lambivasi con la lingua le labbra, quasi a gustare e deglutire la dolcezza di quel nome."
San Francesco e gli animali
San Francesco chiamava gli animali «i nostri fratelli più piccoli». Per loro aveva le attenzioni più delicate. Voleva scrivere a Federico II perché con un editto stabilisse che a Natale le strade fossero cosparse di granaglie e di grano per gli uccelli: anch'essi dovevano gioire per la nascita del Redentore. Perché non fossero calpestati, scansava dai sentieri i vermi. A Sant'Angelo in Pantanelli, presso Orvieto, viene mostrato tuttora uno scoglio sul Tevere, dal quale avrebbe gettato nel fiume dei pesci che gli erano stati regalati.
Un giorno S.Francesco andò alla elemosina assieme a frate Massèo e i due si imbatterono in un uomo che portava al mercato due agnelli da vendere, legati, belanti e penzolanti dalla spalle.
All'udire quei belati, il servo di Dio, vivamente commosso, si accostò, accarezzandoli, come suol fare una madre con i figlioletti che piangono, con tanta compassione e disse al padrone: "Perché tormenti i miei fratelli agnelli, tenendoli così legati e penzolanti?". Rispose: "Li porto al mercato e li vendo: ho bisogno di denaro".
E Francesco: "Che ne avverrà?". E quello: "I compratori li uccideranno e li mangeranno».
Nell'udire questo il santo esclamò: «Non sia mai! Prendi come compenso il mio mantello e dammi gli agnelli». Quell'uomo fu ben felice di un simile baratto, perché il mantello, che Francesco aveva ricevuto a prestito da un uomo proprio quel giorno per ripararsi dal freddo, valeva molto di più delle bestiole.
Infatti ogni creatura dice: Dio mi ha creato per te, o uomo! Noi che siamo vissuti con lui, lo vedevamo rallegrarsi interiormente ed esteriormente di quasi tutte le creature, così che, toccandole o mirandole, il suo spirito sembrava essere in cielo, non in terra. E per le grandi gioie che aveva ricevuto e riceveva dalle creature, egli compose, poco prima della sua morte, alcune Lodi del Signore per le sue creature, per incitare alla lode di Dio i cuori di coloro che le udissero, e così il Signore fosse lodato dagli uomini nelle sue creature»

Dai "Fioretti" di San Francesco
Come Santo Francesco convertì tre ladroni micidiali, e fecionsi frati; e della nobilissima visione che vide l'uno di loro,il quale fu santissimo frate.
Santo Francesco andò una volta per lo distretto del Borgo a Santo Sipolcro, e passando per uno castello che si chiama Monte Casale, venne a lui uno giovane nobile e molto dilicato, e dissegli: "Padre, io vorrei molto volentieri essere de' vostri frati". Rispuose Santo Francesco: "Figliuolo, tu se' giovane, dilicato e nobile: forse che tu non potresti sostenere la povertà e l'asprezza nostra". Ed egli: "Padre, non sete voi uomini come io? dunque, come la sostenete voi, così potrò io colla grazia di Cristo". Piacque molto a Santo Francesco quella risposta; di che benedicendolo, immantanente Io ricevette all'ordine e puosegli nome frate Agnolo. E portassi questo giovane sì graziosamente che ivi a poco tempo santo Francesco il fece guardiano nel luogo detto di Monte Casale.
Cantico delle creature
Altissimu; onnipotente bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e l'onore et orme benediczione.
Ad te solo, Altissimo, se confano et nullu omu ène dignu te mentovare.
Laudato si, mi Signore, curo tucte le tue creature,
spezialmente messor lo frate sole,
lo quale jorna, et allumini per lui;
et ellu è bellu e radiante rum grande splendore;
de te, Altissimo, porta significazione.
Laudato si, mi Signore, per sora luna e le stelle;
in celo l'hai formate clarite et preziose et belle.
Laudato si, mi Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et orme tempo,
per le quale a le tue creature dai sustentamento.
Laudato si, mi Signore, per sor'acqua,
la quale è multo utile, et umele, et preziosa et casta.
Laudato si, mi Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte,
et elio è bellu, et jucundo. et robustoso et forte.
Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta e governa,
e produce diversi fructi, con coloriti fiori et erba.
Laudato si, mi Signore, per quilli che perdonano per lo tuo amore
e sostengo infirmitate et tribulazione.
Beati quilli che sosterranno in pace,
ca de te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si, mi Signore, per sona nostra morte corporale,
da la quale nullu orno vivente pò scappare.
Guai a quilli che morrano ne le peccata mortali.
Beati quilli che se trovarà ne le tue sanctissime voluntati;
ca la morte secunda no '1 farrà male.
Laudate et benedicete mi Signore, e rengraziate.
e serviteli cum grande umilitate.

Fratello Sole e Sorella Luna
Come nel mio cuore
Ora umilmente
Sta nascendo amore
Dolce è capire
Che non son più solo
Ma che son parte di una immensa vita
Che generosa
Risplende intorno a me
Dono di Lui
Del Suo immenso amore
Ci ha dato il Cielo
E le chiare Stelle
Fratello Sole
E Sorella Luna
La Madre Terra
Con Frutti, Prati e Fiori
Il Fuoco, il Vento
L'Aria e l'Acqua pura
Fonte di Vita
Per le Sue Creature
Dono di Lui
Del suo immenso amore
Dono di Lui
Del suo immenso amore
venerdì 3 ottobre 2025
Ginostra: Diffida alle Autorità per rischio capre selvatiche. "Cittadini prigionieri in casa e incolumità a rischio"
Al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Riccardo Gullo; Al Prefetto di Messina Sua Eccellenza Cosima Di Stani; All’Assessorato Agricoltura e Foreste e della Pesca Della Regione Siciliana; Al Dirigente del Servizio 13 Servizio per il Territorio di Messina; Al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale ; Al Dirigente del Servizio 3 Del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale – Gestione Faunistica del Territorio
e.p.c.
Stazione Carabinieri di Stromboli
Procura della Repubblica di Barcellona (P.G.)
Oggetto: Diffida per pericolo alla sicurezza pubblica causato da presenza incontrollata di capre a Ginostra
Io sottoscritto Gianluca Giuffrè, residente a Ginostra nell’isola di Stromboli, con la presente intendo segnalare e diffidare le autorità competenti in merito alla grave situazione di pericolo causata dalla presenza incontrollata di oltre duemila capre nel territorio di Ginostra e Stromboli. Tale situazione rappresenta un rischio concreto per l’incolumità dei cittadini, in particolare per i soggetti più vulnerabili come i bambini e gli anziani. Personalmente, ho due figli di 8 anni e due genitori anziani, e temo per la loro sicurezza a causa di frequenti incursioni degli animali fin dentro le nostre abitazioni e lungo i sentieri e nelle aree pubbliche. Numerosi branchi sono localizzati nel territorio comunale ed assediano continuamente le abitazioni costringendo i cittadini a vivere prigionieri in casa ed esposti a gravi pericoli per la loro incolumità fisica oltre agli ingenti danni che arrecano nelle proprietà private e rischi di natura igienico-sanitaria per la salute pubblica. Chiedo pertanto un intervento urgente volto a:
Adottare misure immediate per contenere e gestire gli animali.
Garantire la sicurezza dei residenti e dei visitatori.
In mancanza di riscontro entro 15 giorni dalla presente, mi riservo di adire le vie legali e di coinvolgere le associazioni di tutela dei diritti civili.
Distinti saluti,
Gianluca Giuffrè
Ginostra, 03/10/2025
Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più( Riproposizione 81° puntata, deceduti a gennaio- febbraio 2024) video di 2 minuti e 10
In questo video, realizzato con le foto in nostro possesso: Angela Provvidenti ved. Lazzaro, Angela Quadara (Lina) ved. Paino, Angelo Favaloro, Antonino Loprestini, Bartolina Ruggiero in Cavalletto, Bartolo Lo Surdo, Caterina Filolungo ved. Bartoli, Caterina Natoli ved. Favaloro, Caterina Quadara in Ficarra, Elena Scoglio ved. Lazzaro, Genj Groppo, Gino Vulcano, Giovanni Raffaele (Giovannazzo), Giuseppa Peluso ved. Cafarella, Giuseppe Fonti, Ivana Bonica, Nunziata Cannistrà, Pino Martinucci, Provvidenza Longo ved. Sardella, Stefano Caizzone
ISOLE MINORI MARINE, CODACONS: STATI GENERALI LONTANI DAI CITTADINI
STATI GENERALI ISOLE MINORI MARINE DAL 10 AL 12 OTTOBRE A LIPARI
Tanti auguri di...
Buon compleanno a Gabriele Costanzo, Davide Osvaldo, Valentino Merlino, Marco Allegrino, Daniele Vella, Alessandro Puglisi, Rosalba Zavone, Michele Maggio
Enti locali, ai Comuni siciliani le funzioni di Polizia amministrativa: decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, in vigore dal 15 ottobre
«Il decreto legislativo, su cui il mio governo si è a lungo speso dopo anni di attesa - dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - allinea finalmente i Comuni siciliani alla normativa nazionale in materia di concessioni e autorizzazioni proprie delle attività di polizia amministrativa. Un risultato importante nel processo di semplificazione e snellimento delle procedure amministrative e nel miglioramento dei servizi per i cittadini. Gli enti dell'Isola potranno così più celermente semplificare le attività in materia di autorizzazioni, rilascio di licenze per lo svolgimento di spettacoli, manifestazioni pubbliche e attività similari e concessioni che nella nostra regione sono state finora di competenza dell'autorità pubblica statale».
Il decreto legislativo, composto da 5 articoli, specifica che il trasferimento non determina oneri aggiuntivi a carico dei Comuni o della stessa Regione, dal momento che le nuove funzioni sono assimilabili ai procedimenti autorizzativi comunali ordinariamente gestiti già dal personale in servizio.
La "Pagina culturale": QUELLA DI FLORENZIA, UNA STORIA DA RACCONTARE di Michele Giacomantonio (Puntata 10 di 10)
1) https://eolienews.blogspot.com/2018/06/quella-di-florenzia-una-storia-da.htm
2) https://eolienews.blogspot.com/2018/06/quella-di-florenzia-una-storia-da_14.html
3) https://eolienews.blogspot.com/2018/06/quella-di-florenzia-una-storia-da_15.html
4) https://eolienews.blogspot.com/2018/06/quella-di-florenzia-una-storia-da_16.html
5) https://eolienews.blogspot.com/2018/06/quella-di-florenzia-una-storia-da_17.html
















