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venerdì 14 novembre 2025

Formica di fuoco, avviata la campagna "Fermiamola con un click" e la web app per le segnalazioni. Savarino: «Coinvolgiamo i cittadini per contrastarne la diffusione»

 È operativa la web app della Regione per inviare segnalazioni e contrastare la diffusione della “formica di fuoco” in Sicilia. Il lancio della piattaforma digitale rientra all'interno del Piano di azione per l'eradicazione di questo insetto, scientificamente chiamato "Solenopsis invicta", messo a punto dall'assessorato regionale del Territorio e dell'ambiente, concordato col ministero dell’Ambiente e avviato nei mesi scorsi. L'applicazione, presente sul sito www.formicadifuoco.it, consente di caricare una fotografia e di segnalare in tempo reale, grazie al sistema di geolocalizzazione, l'avvistamento di un formicaio sospetto. Le segnalazioni saranno analizzate da un team di ricercatori dell’Università di Catania che, in caso di conferma, attiveranno tutte le procedure necessarie per l'intervento di eradicazione. Un meccanismo semplice che permetterà di pianificare interventi mirati, riducendo l'impatto ambientale ed economico, e di salvaguardare l'agricoltura e la biodiversità del territorio. 


«Il governo regionale - afferma l'assessore Giusi Savarino - ha attuato una strategia di contenimento ed eradicazione della formica rossa che vede la partecipazione di soggetti istituzionali e accaademici. Oggi facciamo partire una campagna di comunicazione e la web app con le quali invitiamo tutti i siciliani a collaborare attivamente segnalando l'avvistamento di questo insetto che può causare danni all'uomo e all'agricoltura. È la prima volta che i cittadini vengono coinvolti nel processo di contrasto alla diffusione di questa specie aliena. È una sfida che, in questo modo, contiamo di combattere insieme». 

Il Piano è realizzato dall'assessorato in collaborazione con il dipartimento Agricoltura, alimentazione e ambiente dell'Università di Catania, il Corpo forestale, l'Istituto zooprofilattico sperimentale, il Servizio fitosanitario e lotta all’agropirateria e il Comitato scientifico composto da rappresentanti del CREA e da altri enti di ricerca. Sono previsti interventi scientifici e tecnici sul campo, azioni di monitoraggio, eradicazione e ricerca, l'attivazione della web app e l'avvio della campagna di comunicazione "Tu la segnali, noi interveniamo". In particolare, lo slogan della campagna di comunicazione "Fermiamola con un click", sintetizza bene lo spirito del progetto e l'importanza della collaborazione di tutti cittadini. 

A giugno l’assessorato del Territorio e dell’ambiente, con il coordinamento del Commissario straordinario per l'emergenza Luca Ferlito, ha iniziato a distribuire il biocida “Advion Fire Ant Bait”, partendo dalla provincia di Siracusa, in cui si è registrato il primo avvistamento della formica di fuoco in Europa, con l'obiettivo di contenere il proliferare di questo insetto. La formica di fuoco, originaria del Sud America, è una delle specie più invasive e rappresenta una minaccia concreta per l’ambiente, l’agricoltura e la salute pubblica. Secondo i ricercatori dell’Università di Catania, potrebbe essere presente in Sicilia sin dagli anni Novanta, ma solo di recente è stata riconosciuta e segnalata ufficialmente. Le colonie, costituite da milioni di insetti, si diffondono rapidamente colonizzando aree urbane, zone umide  e bordi stradali. Le punture, dolorose e urticanti, possono causare reazioni gravi in soggetti sensibili, mentre l'impatto ecologico e socio-economico della sua diffusione potrebbe compromettere ecosistemi locali, colture e attività.

Tanti auguri di...


Buon compleanno a Sebastiano Caspanello, Alessandro Lucci, Mario Picco, Graziella Restuccia, Fabio Marchetta, Giovanni Macrì Pellizzeri, Maria Schneider, Salvatore Rizzo, Mariangela Corrado, Noemi Famularo, Felicia Fichera, Giuseppe Donato 



Scrivevamo...così...oggi...lo scorso anno


 

Concordato ex Pumex: Le contestazioni dell'avvocato Alfio Ziino

 Riceviamo e pubblichiamo: 

 Egregio Direttore

Le rimetto le conclusioni da me svolte nel procedimento sotto indicato

 

TRIBUNALE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO

Procedimento n. 2/2015 Reg. Gen. Fall.

Fallimento Pumex Spa in liquidazione

NOTE relative alla opposizione ad omologazione di concordato preventivo

                                                                             <><><>

Il sottoscritto avvocato Alfio Ziino

                                                                         OMISSIS

In definitiva la proposta di concordato “olezza” (Garzanti Editore,Nuovo Dizionario della Lingua Italiana, da “olidere” alias odorare in bene o in male, ma usato come termine, generalmente, in senso ironico). Ed olezza perché:

-la proposta di concordato appare, per così dire, redatta in famiglia, a cura della di lui nipote avvocato Germana Garofalo:

-i valori in campo sono stravolti, un patrimonio di poco meno di ventisettemilioni, al prezzo di saldo di tremiliomi;

-i creditori chirografari beneficiari di mance;

-il contenzioso giudiziario, rectius i relativi costi, abbandonato a se stesso;

-palese noncuranza delle ragioni dei creditori e del fallito, oltre che della valenza storica, sociale e cukturale del complesso della Pumex Spa

-inaffidabilità del Curatore Fallimentare, oggettivamente portatore di un interesse personale e diretto (il di lui compenso previsto in € 250.000,00 oltre che mentitore in ordine ai rapporti con l’avvocato Germana Garofalo come detto di lui nipote (ad avviso del sottoscritto ve ne sarebbe in abbondanza per procedere alla di lui revoca).

                                                                                         <><><>

Per quanto esposto il sottoscritto

                                                                                          chiede

non omologarsi la proposta di concordato.

Vinte le spese del procedimento da calcolarsi ex D.M. in materia.

Lipari 12 novembre 2025

Avvocato Alfio Ziino

Santo del giorno : San Lorenzo O'Toole

San Lorenzo O'Toole arcivescovo irlandese, nacque nella contea di Kildare, da Murtagh Ua Tuathail, capo del clan Murray.

Nel 1140 entrò nella scuola monastica di Glendalough, dove fu abate dal 1154 al 1162. Contribuí alla fondazione dell'abbazia di Baltinglass dei Cistercensi e di una casa per i Canonici Agostiniani a Ferns. Fu eletto arcivescovo di Dublino nel 1162 e in quella funzione mise mano alla riforma della giovane arcidiocesi. Fu mediatore tra gli invasori normanni che nel 1170 presero la città e la nobiltà locale. Quando Enrico II giunse nell'isola e convocò un sinodo a Cashel, Lorenzo accettò la bolla papale Laudabiliter con cui Papa Adriano II, di origine inglese, autorizzava Enrico II a occupare l'Irlanda. Con l'arcivescovo di Tuam e i vescovi di Limerick, Kildare, Waterford e Lismore, partecipò al Terzo Concilio Lateranense nel 1173. Nel 1179, Lorenzo tornò in Irlanda e convocò un sinodo a Clonfert per le regioni settentrionali dell'isola.

Agli inizi del 1180, Lorenzo si recò in Inghilterra per incontrare Enrico II, portando con sé il figlio del re del Connacht come ostaggio per suo padre. Probabilmente a causa dei privilegi papali che egli aveva ottenuto a Roma, Lorenzo incontrò un Enrico assai incollerito. Il Plantageneta costrinse l'alto prelato all'esilio. Dopo aver seguito il re fino in Normandia, finalmente ebbe il permesso di tornare in Irlanda. Sulla via del ritorno, tuttavia, si ammalò e morì il 14 novembre 1180 nella casa dei Canonici di San Vittore ad Eu, in Normandia, dove sono ancora presenti parte delle sue reliquie.

fonte:cathopedia.org

Buongiorno. Oggi è venerdì 14 novembre


 

giovedì 13 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 2017


 

Lipari, sindaco si oppone ai pontili privati di fronte alla spiaggia di Portinente. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 13 novembre 2025


 

Efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico. Consegnati i lavori per il plesso "San Domenico Savio " di Lipari


 

Aggiudicati appalti per le provinciali eoliane 178, 179, 181/B, 181 di Bagnamare - Pignataro e galleria Monterosaa

La Città Metropolitana di Messina intensifica il piano straordinario di riqualificazione della rete stradale provinciale. Sono stati affidati cinque interventi che interesseranno complessivamente trenta arterie nei territori tirrenico e nebroideo e in quello delle Eolie, oltre ai lavori urgenti previsti a Tripi.

Per qunto riguarda le Isole Eolie: 

Due gli appalti aggiudicati:

- Alla Edilnova S.r.l. di Favara (AG), con un ribasso del 32,189% su un valore stimato di 180.000 euro e un importo contrattuale di 123.113,28 euro, per lavori sulle SP 178 (Vulcano), SP 179 (Pianoconte) e SP 181/B (Quattropani–Acquacalda). Gli interventi comprendono la sistemazione del piano viabile, il rinforzo dei parapetti lungo i tratti più esposti, la regimentazione delle acque e la posa di nuova segnaletica.

- Alla Eredi Geraci Salvatore S.r.l. di Mussomeli (CL), con un ribasso del 30,084% su un valore stimato di 309.386,52 euro e un importo contrattuale di 216.310,68 euro, per il consolidamento della SP 181 di Pignataro (Lipari). L’intervento prevede opere di protezione costiera, il consolidamento della galleria e la sistemazione di parapetti e muri di contenimento, oltre al ripristino di tratti di sede stradale compromessi dall’erosione.

Raccolta firme a Stromboli per chiedere autonomia da Lipari. L'Ansa del direttore Sarpi

 LIPARI, Novembre 13 ANSA - Al via a Stromboli la raccolta delle firme per richiedere formalmente alla Regione siciliana la separazione dal Comune di Lipari e, quindi, l'autonomia amministrativa. L'appuntamento è fissato per sabato, nella sede della Pro Loco Amo Stromboli, dove sarà possibile autenticare la firma per la sottoscrizione della richiesta. 

Il Comitato promotore per l'autonomia, guidato dall'ingegnere nucleare milanese Giuseppe Aurelio Fulco,  a Stromboli dal 1980, ha già superato le 200 adesioni. (ANSA)

Collegamenti con le isole minori: Federalberghi Isole Eolie chiede il ripristino di una nave adeguata sulla tratta Eolie–Napoli

Federalberghi Isole Eolie esprime forte preoccupazione per l’ennesimo episodio che testimonia la mancanza di una reale volontà politica nel dare concreta attuazione a quanto previsto dalla modifica dell’articolo 119 della Costituzione, che – nel riconoscere le peculiarità delle isole – impegna la Repubblica a promuovere misure idonee a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità.

Un esempio evidente di tale disattenzione è rappresentato dal progressivo e ingiustificato depotenziamento del collegamento marittimo tra le Eolie e Napoli. Nonostante le numerose segnalazioni e rimostranze avanzate da Federalberghi e da altri soggetti del territorio, nei giorni scorsi la motonave Laurana (unità del 1992, con oltre 10.000 tonnellate di stazza, 158 cabine e 272 posti auto) è stata sostituita dalla Pietro Novelli, nave del 1979, di appena 4.400 tonnellate, dotata di 18 cabine e di un garage con capacità ridotta a circa 90 posti auto.

Si tratta di un mezzo del tutto inadeguato per una tratta che prevede circa 17 ore di navigazione, sia per standard di comfort che per capacità di carico e tenuta del mare. La carenza di cabine e spazi nel garage, unita a condizioni di viaggio non conformi alle esigenze di passeggeri e operatori, determina un ulteriore peggioramento della qualità del servizio.

A ciò si aggiunge la riduzione, ormai da oltre un anno, delle corse invernali da due a una sola alla settimana, a seguito dei tagli operati sulla convenzione statale, per i quali Federalberghi ha già più volte richiesto il ripristino. Situazioni analoghe si erano già verificate in passato, come lo scorso anno con l’impiego della motonave Nerea, sottratta alla rotta Milazzo–Eolie e comunque inadatta alla lunga tratta per Napoli (solo 20 cabine), a conferma di una gestione carente nella pianificazione e nell’assegnazione dei mezzi.

Federalberghi Isole Eolie ha pertanto scritto nuovamente agli enti competenti e, in particolare, all’Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, on. Alessandro Aricò e all’ART, sollecitando un intervento immediato volto a ripristinare un servizio conforme agli standard previsti dalla convenzione in vigore e adeguato alle necessità di residenti, operatori e turisti.

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Taisia Famularo, Maria Mercedes Scifo, Bartolomea Sarpi, Santina Mandarano, Giorgio De Luca, Francesca Portelli, Giusy D'Amico, Greco Gaetana  


Scriveva così...oggi...lo scorso anno la Gazzetta del sud


 

La "Pagina culturale": La Cattedrale di San Bartolomeo a Lipari: tra storia, fede e architettura

 Nel cuore dell’isola di Lipari, la più grande delle Eolie, sorge un monumento che racconta secoli di storia, arte e spiritualità: la Cattedrale di San Bartolomeo. Affacciata sul mare e protetta dalla maestosa Rocca, la cattedrale domina il paesaggio urbano ed è simbolo indiscusso dell’identità religiosa e culturale dell’isola.

📜 Un passato millenario

Le origini della cattedrale risalgono all’XI secolo, quando i Normanni, guidati da Ruggero d’Altavilla, avviarono un vasto programma di ricostruzione cristiana nei territori strappati agli Arabi. A Lipari, fondarono un monastero benedettino e edificarono una nuova chiesa, che diventerà poi il centro spirituale dell’intero arcipelago.

La struttura originale fu più volte danneggiata e ricostruita, soprattutto in seguito alle incursioni saracene e al devastante attacco del corsaro Khayr al-Din Barbarossa nel 1544. Ogni ricostruzione ha lasciato un’impronta stilistica, facendo della Cattedrale di Lipari un esempio affascinante di stratificazione architettonica.

🏛 L’architettura: un mosaico di epoche

Oggi, la facciata barocca della cattedrale accoglie i visitatori con la sua eleganza sobria, mentre l’interno, a tre navate, custodisce decorazioni settecentesche, affreschi biblici e preziosi altari marmorei. Di particolare interesse è il chiostro normanno, testimonianza straordinaria del primo impianto monastico: colonne in pietra, archi a tutto sesto e capitelli scolpiti creano un angolo di rara suggestione.

Durante i lavori archeologici e di restauro, sono emerse anche tracce più antiche, come resti greci e romani, a conferma del ruolo centrale della Rocca di Lipari fin dall’antichità.

🖼 La cattedrale in foto d’epoca

Le immagini storiche del complesso, oggi custodite in parte presso archivi pubblici e raccolte fotografiche, raccontano il lento e paziente lavoro di conservazione dell’edificio. Le vecchie foto mostrano la cattedrale prima degli ultimi restauri, spesso con la facciata annerita dal tempo o con il chiostro ancora parzialmente interrato.

Alcune fotografie d’archivio del primo Novecento – conservate nei fondi della Soprintendenza di Messina – rivelano i rilievi architettonici, le piante e le sezioni disegnate a mano che guidarono le campagne di restauro del secolo scorso.

🙏 San Bartolomeo: il cuore spirituale dell’isola

La cattedrale è dedicata a San Bartolomeo, patrono di Lipari e delle Eolie. 

Santo del giorno: San Diego di Alcalà

 

San Diego nacque in Spagna, a San Nicola di Porto, e fin dalla sua prima giovinezza si dedicò con fervore alla pratica della disciplina cattolica, esercitandosi nel raccoglimento e nella vita interiore. Desideroso di servire Dio in modo più perfetto, entrò nel convento di Arizzafa, retto dai Frati Minori Osservanti, e dopo il noviziato emise la professione religiosa nell’umile qualità di fratello laico.

Da quel momento non vi fu occupazione, per quanto umile, alla quale si rifiutasse. Fu sempre fedelissimo alla santa obbedienza e costante nell’umiltà. Benché quasi completamente illetterato, per una luce soprannaturale penetrò così profondamente i misteri divini che la sua sapienza apparve a tutti come un vero prodigio.

La missione alle Isole Canarie

Mandato nelle Isole Canarie, dovette affrontare dure prove, sia da parte di persone esterne, sia da alcuni confratelli. Tuttavia, con invitta pazienza superò ogni ostacolo, edificando con il suo esempio tutti coloro che lo conoscevano. Grazie a lui, molti infedeli si convertirono al cristianesimo. Desiderava ardentemente morire martire per la fede, ma il Signore dispose diversamente.

Il servizio a Roma

Giunto a Roma in occasione del giubileo, fu destinato al convento di Santa Maria in Aracoeli e incaricato del servizio agli infermi. In quel periodo la sua carità risplendette in modo straordinario: benché la città fosse afflitta da una grave carestia, l’umile e instancabile fraticello si adoperò con ogni mezzo per assicurare ai confratelli e ai malati tutto ciò che era necessario per vivere dignitosamente.

Era devotissimo della Santissima Vergine e con l’olio della lampada che manteneva accesa dinanzi alla sua immagine ottenne numerose guarigioni. In altri casi, bastava che i fedeli ricevessero la sua benedizione per ottenere la salute del corpo e dell’anima.

La morte e la canonizzazione

Poverissimo e sempre pronto a rendere servizio al prossimo, San Diego si preparò con serenità alla morte, che sentiva ormai vicina. Mentre contemplava con amore le piaghe del Salvatore crocifisso, rese la sua anima a Dio il 13 novembre 1463.

Il suo corpo, per desiderio del popolo, rimase esposto per mesi alla venerazione dei fedeli, conservandosi miracolosamente incorrotto. La sua tomba divenne presto fonte di numerose grazie e miracoli, tanto che papa Sisto V lo annoverò nel catalogo dei Santi.

PRATICA. Siamo sempre compassionevoli verso i poveri, che sono l'immagine di Cristo.

PREGHIERA. O Dio onnipotente ed eterno, che con mirabile disposizione scegli le cose deboli del mondo per confondere le grandi, degnati propizio, per le devote preghiere del tuo beato confessore Diego, dí elevare la nostra debolezza alla gloria perenne del cielo.

Buongiorno. Oggi è giovedì 13 novembre


 

mercoledì 12 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 2003


 

Stella d'argento del CONI consegnata oggi a Matteo Salin

 Durante la cerimonia, tenutasi oggi a Belluno, per la consegna delle Benemerenze Sportive del CONI 2023, è stata consegnata a Matteo Salin la Stella d'Argento del CONI

A Matteo le nostre congratulazioni

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Accadde il 12 novembre 2008: La statua di Padre Pio arriva nella Chiesa al pozzo (Lipari)

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Sabrina Stella, Cristiana Salanitro, Nunzio Nunnari, Rosaria Taranto, Marina Zagami, Giovanni Agnosto, Luana Saltalamacchia, Aurelia Famularo, Angelo Casano, Elisa Giovenco, Mimma Gallo, Sonia Sarpi , Alessia Donato, Giovanni Martella, Angelo Iacono, Carmelo Roux, Grazia De Pasquale



Il 16 novembre in Cattedrale Santa Messa di ringraziamento e saluto di Mons. Sardella


 

Carta "Dedicata a Te" 2025: Pubblicazione Elenco Beneficiari nel Comune di Lipari (codice ISEE aventi diritto)

Per visualizzare l'elenco cliccare su questo link che rinvia al sito del Comune di Lipari  https://servizi.comune.lipari.me.it/mc/mc_p_dettaglio.php?id_pubbl=48708

Energia, la giunta Schifani approva il nuovo Piano regionale. Colianni: «La Sicilia ha adesso gli strumenti per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici»

La Sicilia aggiorna la propria strategia per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra e per contrastare i cambiamenti cimatici in atto. La giunta Schifani ha approvato il nuovo Piano energetico ambientale regionale proposto dall’assessore all’Energia Francesco Colianni. Il Pears è lo strumento di programmazione e di indirizzo degli interventi in campo energetico a livello regionale e costituisce il quadro di riferimento per i soggetti pubblici e privati sul territorio dell’Isola, con l’orizzonte temporale fissato al 2030.

«Con questo provvedimento – dice Colianni – ci dotiamo degli strumenti per dare il nostro contributo perché il Paese centri i target internazionali in materia. Un obiettivo strategico per la Regione che si traduce in concreti benefici economici per il territorio sotto forma di nuova occupazione qualificata e minor costo dell’energia. Il governo Schifani intende promuovere uno sviluppo sempre più sostenibile e pulito allo scopo di tutelare l’ambiente e, più in generale, favorire una sempre migliore qualità della vita dei siciliani».

La finalità principale del Pears è il conseguimento, entro il 2030, di obiettivi che riguardano l’incremento del contributo delle fonti rinnovabili al mix energetico siciliano e le tecnologie dell’efficienza energetica, tra le quali la mobilità elettrica. «Il nuovo Piano – aggiunge l’assessore - è frutto del lavoro del dipartimento regionale dell’Energia, che ringrazio, e di un iter istruttorio complesso che ha visto il coinvolgimento delle università siciliane e di istituzioni scientifiche come il Cnr e l’Enea. Abbiamo tenuto conto, infine, anche delle raccomandazioni del Consiglio di giustizia amministrativa che aveva annullato la precedente versione del Piano approvato nel 2022».

Santo del giorno : San Giosafat Kuncewycz

Il divin Maestro disse che il buon pastore dà la vita per le sue pecorelle: e noi oggi ne vediamo un'illustre conferma in S. Giosafatte, vescovo di Polvez e martire.
Nato a Vladimir in Polonia dalla nobile e cattolica famiglia Kuncewizio, mentre fanciullo ascoltava la madre parlare della passione di Cristo, un dardo partì dal costato del Crocifisso e andò a ferirgli il cuore. Infiammato di amor di Dio e desideroso di perfezione, entrò nell'ordine di S. Basilio, di cui a venti anni professò la regola. Andava a piedi nudi nonostante l'eccessivo rigore dell'inverno in Polonia, non mangiava mai carne, non prendeva mai vino se non per ubbidienza; mortificò le sue membra con un asprissimo cilicio fino alla morte. Per questo meritò di custodire illibato il giglio della purezza che ancor fanciullo aveva consacrato alla Vergine delle Vergini: Maria SS.
In pochi anni di vita religiosa la fama della sua virtù e della sua dottrina crebbe talmente, che, sebbene giovane, fu eletto abate del monastero di Vilna, e poscia fu designato dal popolo come degno di reggere la sede arcivescovile di Polvez.
Innalzato a questa onerosa dignità, senza cambiare nulla del tenore della vita precedente, non pensò che al culto divino e alla salvezza delle pecorelle affidategli. Energico difensore della unità e verità cattolica, si adoperò con tutte le forze per ricondurre alla sede di Pietro eretici e scismatici. Non cessò mai di difendere il Papa e la pienezza della sua autorità dalle ingiurie impudentissime e dagli errori degli empi. Fu il più zelante promotore dell'unione della Chiesa Greca con la Latina. Erogò tutte le sue rendite nella costruzione di templi, conventi ed altre opere pie: e fu tanta la sua liberalità verso i poveri, che non avendo un giorno più nulla per soccorrere una vedova, impegnò il suo pallio episcopale.
I Progressi della fede cattolica eccitarono l'odio di certi scismatici ostinati, i quali ordirono una congiura per assassinare l'atleta di Cristo.
Recatosi il Santo a Vitebsk per la visita pastorale, i cospiratori invasero il palazzo vescovile, ferendo e massacrando quanti incontrarono.
Allora il pastore mitissimo si fece spontaneamente incontro a quei lupi, e rivolgendo loro la parola: « Figliuoli, disse, perchè maltrattate i miei familiari? Se avete qualcosa contro di me, eccomi ». E quelli, precipitandosi su di lui, lo colpirono con bastonate ed uccisolo, lo gettarono nel fiume. Era il 12 Novembre 1623: contava 43 anni. Il suo corpo segnalato da una luce meravigliosa fu tratto dal fondo del fiume ed esposto alla venerazione dei fedeli.
I primi a sperimentarne l'efficacia protettiva furono i suoi stessi assassini che, condannati quasi tutti alla decapitazione, abiurarono lo scisma e si pentirono del loro misfatto.
Pio IX il 29 giugno 1877 l'ascrisse solennemente nell'albo dei Santi, e Leone XIII ne estese il culto a tutta la Chiesa cattolica.


PRATICA. Oggi compiamo bene le pratiche di pietà. 

PREGHIERA. Signore, suscita nella tua Chiesa lo spirito onde il tuo beato martire e vescovo Giosafatte fu ripieno fino a dare la vita per le pecorelle, affinchè per sua intercessione, animati e fortificati anche noi nel medesimo spirito, non temiamo di sacrificarci peri fratelli. 

Buongiorno...oggi è mercoledì 12 novembre


 

Il programma del convegno: Eolie: La pesca dl gusto sostenibile


 

martedì 11 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 1975


 

Le isole Eolie valorizzate alla fiera turistica di Londra. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud dell'11 novembre 2025


 

Lipari, Gullo espone in un'assemblea pubblica i risultati raggiunti. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud dell'11 novembre 2025


 

Concorso fotografico. "Creature del mare: Ritratti di pesci" prorogati i termini


 

Comune di Lipari: Graduatorie definitive degli ammessi all'incentivo per l'acquisto di scooter elettrici o biciclette a pedalata assistita

Per visualizzare le graduatorie cliccare su questo link  https://www.comune.lipari.me.it/novita/avvisi/novita_78.html

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Giuseppe Pino La Greca, Domenico Gotta, Giuseppe Velardita, Gabriele De Luca, Ada Conti, Carola Tesoriero, Anny Dai, Giuseppe Spanò, Ada Zavone, Mery Longo, Elio Sciacchitano, Sandra Podetti Mifsud

Come eravamo, luoghi, e personaggi delle Eolie di un tempo (28° puntata) : Carnevale 1957 al Cinema Eolo a Lipari


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Santo del giorno: San Martino

Uno dei più illustri ornamenti della Chiesa nel secolo 'v fu certamente S. Martino, vescovo di Tours e fondatore del monachismo in Francia. 

Nato nel 316 in Sibaria, città della Pannonia, l'odierna Ungheria, da genitori nobili ma pagani, ancor bambino si trasferì a Pavia, ove conobbe la religione cristiana. A 10 anni all'insaputa dei genitori si fece catecumeno, e prese a frequentare le assemblee cristiane. Appena dodicenne deliberò di ritirarsi nel deserto; essendo però figlio d'un tribuno, dovette presto seguire il padre nella cavalleria e per tre anni militare sotto gli imperatori Costanzo e Giuliano. 

Umile e caritatevole, aveva per attendente uno schiavo, al quale però egli puliva i calzari e che trattava come fratello. Un giorno nel rigore dell'inverno era in marcia per Amiens, incontrò un povero seminudo: sprovvisto di denaro, tagliò colla spada metà del suo mantello e lo copri. La notte seguente, Gesù, in sembianza di povero, gli apparve e mostrandogli il mantello disse: « Martino ancor catecumeno m'ha coperto con questo mantello ». Allora bramoso di militare solo più sotto la bandiera di Cristo, chiese e ottenne dall'imperatore stesso l'esenzione dalle armi. 

Si portò a Poitiers presso il vescovo S. Ilario da cui fu istruito, battezzato e in seguito ordinato sacerdote. Visitò ancora una volta i genitori per convertirli; poi, fatto ritorno presso il maestro, in breve divenne la gloria delle Gallie e della Chiesa. 

Desideroso di vita austera e raccolta, si ritirò dapprima in una solitudine montana, poi eresse la celebre e tuttora esistente abbazia di Marmontier (la più antica della Francia) ove fu per parecchi anni pddre di oltre 80 monaci. Però i suoi numerosissimi miracoli, le sue eccelse virtù e profezie lo resero così famoso, che, appena vacante la sede di Tours, per unanime consenso del popolo fu eletto vescovo di quella città. La vita di San Martino fu compendiata in questo epigramma: "Soldato per forza, vescovo per dovere, monaco per scelta". 

Il nuovo Pastore non cambiò appunto tenore di vita, ma raccoltosi a meditare i gravi doveri che assumeva, si diede con sollecitudine ad eseguirli. Sedò contese, stabilì la pace tra i popoli, fu il padre dei poveri e più che tutto zelantissimo nel dissipare ogni resto di idolatria dalla sua diocesi e dalle Gallie. 

Formidabile lottatore, instancabile missionario, grandissimo vescovo. sempre vicino ai bisognosi, ai poveri. ai perseguitati. Disprezzato dai nobili, irriso dai fatui, malvisto anche da una parte del clero, che trovava scomodo un vescovo troppo esigente, resse la diocesi di Tours per 27 anni. in mezzo a contrasti e persecuzioni. 

Tormentato con querele e false accuse da un suo prete di nome Brizio. diceva: "Se Cristo ha sopportato Giuda, perché non dovrei sopportare Brzio?" Stremato di forze, malato, pregava: "Signore, se sono ancora necessario al tuo popolo, non mi rifiuto di soffrire. Altrimenti, venga la morte". 

Morte di San Martino


Nell'anno 397 udì che a Candate (Candes-Saint-Martin) era sorto un grave scisma: benchè ottantenne, si portò colà, convocò clero e popolo e ricompose gli animi nella pace. Ma stando per tornare alla sua sede, fu assalito da febbri mortali. Volle essere adagiato sulla nuda terra e cosparso di cenere, per morire, come sempre aveva vissuto, da penitente. 

Il volto del santo rimase nella morte splendente come se fosse avvolto da una luce di gloria e da molti fu udito un coro di angeli cantare intorno alla sua salma. Alle sue esequie si riunirono gli abitanti di Poitou e di Tours e così cominciarono ad altercare. Dicevano gli uni: " È un monaco della nostra città e noi ne vogliamo il corpo". E gli altri di rimando: "Dio ve l'ha tolto per darlo a noi". La notte seguente, mentre gli abitanti di Poitou dormivano, gli abitanti di Tours si impadronirono del corpo di Martino, lo gettarono da una finestra su di un battello e lo portarono seguendo il corso della Loira fino a Tours con gran gioia e venerazione. 

Fu così sepolto a Tours, ove gli fu dedicata la cattedrale e dove egli compi innumerevoli miracoli. Gli Ugonotti violarono quelle sacre spoglie, e dopo averle bruciate, ne dispersero le ceneri. 

PRATICA. — Facciamo qualche atto di carità verso il prossimo. 

PREGHIERA. — O Dio, che vedi che noi non possiamo sussistere per nostra virtù, concedi, propizio, per intercessione del tuo beato confessore e vescovo Martino, che siamo difesi contro ogni avversità. 

Approfondimento

Tutti gli alunni delle scuole leggono sul loro libro di lettura l'episodio di San Martino, che, cavalcando avvolto nel suo mantello di guardia imperiale, incontra un povero, tremante al primo brivido dell'autunno. A quella vista, il generoso cavaliere sguaina la spada e fa due pezzi del suo mantello, donandone la metà al povero. La notte, in sogno, vede Gesù avvolto in quel mezzo mantello, che gli sorride riconoscente. Tutti i contadini, poi, alzando gli occhi al cielo, dove, tra strappi di nuvole, il sole si fa ancora sentire tiepido e dolce, ricorderanno l'antico proverbio 

L'estate di San Martino
dura tre giorni e un pochino.


In Piemonte, il giorno di San Martino era, almeno una volta, dedicato agli sgomberi. E "fare San Martino", significava mutare d'alloggio. Pare infatti che Vittorio Emanuele II, prima della battaglia di San Martino, dicesse, in piemontese, ai suoi soldati: "Coraggio figlioli, altrimenti gli austriaci ci faranno fare San Martino". Voleva dire: " Ci faranno sgombrare dalle nostre posizioni". 

E di paesi col nome di San Martino, oltre quello della battaglia, ce ne sono, in Italia, a centinaia. In Francia sono addirittura migliaia. Non parliamo delle chiese a lui intitolate e dei monasteri che portano il suo nome. Forse nessun nome di santo ha avuto nel medioevo tanta diffusione, e anche nell'arte non si contano i San Martino a cavallo, con la spada sguainata, che dividono il bel mantello di guardia imperiale. 

E questo forse perché, molto prima di San Francesco, quel gesto indicava il dovere che i cristiani hanno verso i poveri, nei quali è la figura dello stesso Gesù. Ma la storia di San Martino non si ferma a quel gesto notissimo. La storia di San Martino è molto più lunga e complessa. Ed è storia, non leggenda. 

La sua fama di santità era tale che fu il primo e per molto tempo l'unico Patrono della Francia. Ciò spiega la straordinaria diffusione del suo culto e del suo nome, mentre la sua figura sembrava ringiovanire, e da vescovo logorato e perseguitato ritornava, nella fantasia popolare, il giovane cavaliere, che in un giorno di primo novembre, divideva il proprio mantello con un povero, rabbrividente, come una foglia ingiallita, al primo vento autunnale. P. B. 


Il beato Severino, vescovo di Colonia, la mattina in cui San Martino venne a morte, aggirandosi secondo il solito nella chiesa dopo il mattutino, udì gli angeli cantare in cielo. Chiamò l'arcidiacono e gli domandò se non udisse niente: quegli rispose che non udiva nulla; allora il vescovo lo esortò a concentrare tutta la sua. attenzione.. Ma per quanto l'arcidiacono tendesse il collo, drizzasse le orecchie, si alzasse sulla punta di piedi appoggiandosi al bastone, non riusciva a sentire niente. Infine il vescovo pregò per lui e allora cominciò a udire il suono delle angeliche voci. E il vescovo: "Il signore mio, Martino, se ne è andato da questo mondo e gli angioli stanno portandolo in cielo. I demoni volevano trattenerlo ma se ne sono dovuti andare coperti di confusione perché non hanno trovato in lui alcunché di impuro". L'arcidiacono annotò il giorno e l'ora in cui il suddetto fatto era avvenuto e trovò poi. che corrispondeva al giorno e all'ora in cui Martino era morto. 

Anche il monaco Severo, che scrisse poi la vita di San Martino, essendosi addormentato dopo il mattutino, vide il santo biancovestito, col volto fiammeggiante e gli occhi simili a stelle. Lo vide anche salire al cielo dopo averlo benedetto. Subito dopo apprese che in quella notte il beato Martino era morto. 

In quello stesso giorno Sant'Ambrogio, vescovo di Milano, mentre celebrava la Messa si addormentò fra la Profezia e l'Epistola. Poiché nessuno osava svegliarlo, il Santo rimase addormentato per due o tre ore. Infine i diaconi lo scossero dicendo: "Il tempo passa e il popolo è stanco di aspettare; signor nostro comanda che il chierico legga l'Epistola". E Ambrab "il fratello mio Martino è morto e io ho assistito ai suoi funerali, voi mi avete impedito di recitare le ultime preghiere!" 

Narra il maestro Giovanni Beleth che i re di Francia usano portare in battaglia il mantello di San Martino, Sessant'anni dopo la morte del Santo, il beato Perpetuo volle costruire una magnifica chiesa in onore di San Martino e trasportarvi il sacro corpo. Ma invano il clero e Perpetuo stesso rimasero per tre giorni in preghiera e in digiuno: in nessun modo la bara poteva essere rimossa. Quando già stavano per rinunciare all'impresa gli apparve un bellissimo vecchio e gli disse: «Cosa aspettate? Non vedete che il beato Martino è pronto ad aiutarvi?" Infatti il Santo li aiutò con una mano e la bara fu sollevata con estrema facilità e deposta là dove ora è venerata. Questa traslazione avvenne nel mese di luglio. 

C'erano a quel tempo due amici di cui l'uno era cieco, l'altro paralitico. Il cieco portava il paralitico e il paralitico insegnava la via al cieco. In tal modo chiedevano l'elemosina e si procuravano abbondantemente il necessario per vivere. Essendo venuti a sapere che molti infermi avevano trovato la salute sulla tomba del beato Martino e che il corpo del santo era portato in processione nella chiesa nuova, cominciarono a temere che la processione passasse dinanzi alla casa in cui si trovavano e che il Santo li risanasse. Infatti non volevano riacquistare la salute per non perdere il guadagno delle elemosine. Per la qual cosa si nascosero in una strada per cui pensavano che la processione non dovesse passare. Ma ecco che mentre camminavano, si imbatterono nel corpo del Santo e subito si trovarono, contro la loro volontà, risanati; di che molto si rattristarono. Così il Signore a volte accorda i suoi benefici anche a chi non li desidera. Così scrive Ambrogio del beato Martino: "San Martino distrusse i templi dell'errore, inalzò i vessilli della pietà; resuscitò i morti; scacciò i demoni dai corpi degli ossessi; risanò molti infermi e tanto grande fu la sua perfezione da essere ritenuto degno di vestire Cristo nella persona di un povero...". (* Dalla Leggenda Aurea). 

fonte:Le Grandi Religioni 

L'estate di San Martino

L'estate di San Martino è un periodo dove venivano rinnovati i contratti agricoli, tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino nuovo abbinato alle prime castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci, San Martino:


La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;

ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l'uscio a rimirar

tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.


L'Estate di San Martino è legata alla leggenda del Santo, che divise in due un mantello per coprire un povero mendicante nudo e freddoloso. Il Signore "ricompensò" il Santo inviando un clima mite e temperato quando oramai esso volgeva al freddo dell'Inverno incipiente.


Buongiorno. Oggi è martedì 11 novembre


 

lunedì 10 novembre 2025

Prestigioso incarico per il professor Bartolo Pavone

La Segreteria Nazionale di Confintesa Lavoratori della Conoscenza (L.C.), d’intesa con il Responsabile Nazionale Vicario, ha deliberato la nomina del professor Bartolo Pavone quale Responsabile Provinciale di Confintesa L.C. Messina (ME).

Il prof. Bartolo Pavone, liparese, da sempre prezioso punto di riferimento per il mondo scolastico, , assume dunque la guida provinciale della Federazione, con il compito di coordinare le attività sindacali e rappresentative sul territorio messinese.

In attesa della costituzione della Segreteria Provinciale di Messina e della successiva nomina dei relativi componenti, il Segretario Amministrativo della Federazione provinciale sarà lo stesso della Segreteria Nazionale.

Al professor Bartolo Pavone è inoltre attribuita una delega regionale per i rapporti istituzionali con l’Assessorato all’Istruzione della Regione Sicilia, con l’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia, nonché per la collaborazione nei contatti con il M.I.M. e il M.U.R.

La Segreteria Nazionale augura al professor. Pavone buon lavoro e pieno successo nel suo nuovo incarico, certo che la sua esperienza e il suo impegno contribuiranno al rafforzamento dell’azione sindacale di Confintesa L.C. nella provincia di Messina e in tutta la Regione Sicilia.

All'amico Bartolo le nostre congratulazioni per il prestigioso incarico, giusto riconoscimento per il suo ultradecennale impegno nella scuola e nel sindacato, oltre ad essere un prezioso punto di riferimento per tanti eoliani  

Accadde...oggi...nel 2020


 

Eoliani e amici delle Eolie...che non ci sono più (Riproposizione 88° puntata)

 In questo filmato realizzato con le foto in nostro possesso: Albertina Portelli in Giampino, Alberto Alleruzzo, Alberto lo Monaco, Aldo Favaloro, Aldo Mollica, Aldo Russo, Alessandra Costa

Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate ad Acquacalda nelle foto e video di Bartolo Ruggiero




 


Stromboli, cessato il trabocco lavico

Cessato e in raffreddamento sullo Stromboli il trabocco lavico dall'area craterica nord. Lo rende noto l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo. Persiste, ad intensità variabile, l'ordinaria attività esplosiva e una modesta attività di spattering all'area craterica nord. 

Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate a Pianoconte nelle foto e video di Bartolo Ruggiero