Scrive Gianluca Giuffre'"In tarda mattinata sono bastati poco più di dieci minuti di pioggia, neanche molto intensa, per riportare la minuscola frazione di Ginostra ai disagi vissuti lo scorso inverno. Fango e detriti alluvionali hanno invaso alcune stradine per poi riversarsi violentemente in mare. Risultano parzialmente impraticabili tratti della via San Vincenzo e della stradina che conduce all’approdo. Inoltre, lo storico scalo del Pertuso si ritrova nuovamente ostruito dal fango. Ad esondare il Torrente Mastro Giovanni e i torrenti Serro Lazzaro e Mancuso"
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mercoledì 22 ottobre 2025
"Quattro gocce di pioggia" e Ginostra è di nuovo in ginocchio
Scrive Gianluca Giuffre'"In tarda mattinata sono bastati poco più di dieci minuti di pioggia, neanche molto intensa, per riportare la minuscola frazione di Ginostra ai disagi vissuti lo scorso inverno. Fango e detriti alluvionali hanno invaso alcune stradine per poi riversarsi violentemente in mare. Risultano parzialmente impraticabili tratti della via San Vincenzo e della stradina che conduce all’approdo. Inoltre, lo storico scalo del Pertuso si ritrova nuovamente ostruito dal fango. Ad esondare il Torrente Mastro Giovanni e i torrenti Serro Lazzaro e Mancuso"
Sulle Eolie la vigna parla di inclusione: Nino Caravaglio e il vino che costruisce ponti
(da un articolo di gamberorossso.it) Sulle isole Eolie, dove la terra si conquista a fatica tra vento, pietra e sole, la vigna non è solo lavoro. È memoria, identità, e sempre più spesso, umanità. Lo dimostra la storia di Nino Caravaglio, vignaiolo di Salina che ha trasformato la sua azienda in un modello virtuoso di accoglienza e integrazione. Un impegno che il Gambero Rosso ha premiato con il Premio Progetto Solidale nella guida Vini d’Italia 2026.
Il punto di svolta arriva nel 2022, quando Caravaglio sceglie di aprire le porte della sua cantina ai migranti accolti nel centro Don Bosco 2000 di Piazza Armerina. «Sono cristiano e credo che amare il prossimo sia una questione di fede – racconta – ma non solo dentro una chiesa: anche fuori, nella propria comunità». E la comunità, per lui, è fatta di vigna, di terra e di lavoro condiviso.
La decisione non è stata semplice. I primi ragazzi, rifugiati nigeriani, arrivano in un momento difficile, poco dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Lontani da tutto, spaesati, segnati da esperienze dure. Ma pian piano nasce un patto: lui offre lavoro dignitoso, casa e formazione; loro portano impegno, entusiasmo e senso di appartenenza.
Oggi, quei giovani non solo lavorano in vigna, ma partecipano attivamente alla vita aziendale: conoscono i vini, accompagnano i visitatori, propongono migliorie. Si sentono parte di una comunità. E lo sono.
«Se vuoi davvero integrare qualcuno – spiega Caravaglio – devi insegnargli tutto, non lasciargli solo i lavori pesanti. Dall’imbottigliamento all’etichettatura, bisogna coinvolgerli in ogni passaggio. Solo così non si sentiranno lavoratori di serie B».
Il risultato? Quattro lavorano stabilmente in cantina, altri sedici sono impiegati nella ristorazione delle Eolie. L’intero arcipelago oggi è un esempio di integrazione ben riuscita, anche grazie alla visione lungimirante della sindaca di Malfa, Clara Rametta, scomparsa di recente e alla quale Caravaglio ha dedicato il premio ricevuto.
Dietro a un bicchiere di Malvasia – come la sua Infatata 2024, premiata con i Tre Bicchieri – oggi c’è molto più di una storia di terroir. C’è un modello di impresa agricola che guarda oltre il profitto, dove la fatica diventa occasione di riscatto e il lavoro unisce invece di dividere.
«Spesso questi ragazzi parlano un ottimo inglese e hanno una cultura ampia, più di molti del posto – dice Caravaglio –. Sono loro i veri costruttori di ponti». E in un’Italia che ha ancora molto da imparare sull’integrazione, esempi come questo dimostrano che un’altra strada è possibile. Che l’agricoltura può farsi comunità. E che il vino, ancora una volta, sa raccontare storie di umanità.
Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 23°- 5 foto)

Foto classe.
Prima fila partendo da sinistra : Agostino Cassarà, Giacomo Lo Surdo, Bartolo Greco, la maestra Maria Pia Sidoti, Francesca Reina, Sonia Monte, Vania Vadalà, Giuliana Paterniti Bardi, Felicia Fichera
Seconda fila partendo da sinistra: Angela Biviano, Stefania Cafarella, Cristian Ruggiero, Tindara Amato, Nunziella Indelicato, Linda Mandarano, Barbara Berinati, Tommaso La Macchia, Nicola Bono
Ambiente, le aree protette della Regione a Didacta Trentino 2025. Un viaggio immersivo tra natura, educazione e biodiversità
Lo stand offrirà ai visitatori un percorso immersivo ed emozionale che racconterà la biodiversità siciliana e le molteplici attività di educazione ambientale e fruizione sostenibile che si svolgono all’interno delle aree protette dell’Isola. Saranno riprodotte le esperienze tipiche che ogni anno coinvolgono migliaia di studenti, famiglie e appassionati di natura: escursioni, attività di osservazione dell’avifauna, percorsi sensoriali e laboratori didattici.
«La Sicilia - dice l'assessore Giusi Savarino - partecipa a Didacta per raccontare la propria identità ambientale e la ricchezza delle sue aree protette. Vogliamo mostrare come l’educazione ambientale e la conoscenza della biodiversità siano strumenti fondamentali per formare le nuove generazioni al rispetto della natura e alla sostenibilità. Le nostre riserve e i nostri parchi sono veri laboratori di vita e di futuro. Partecipare a fiere di rilievo nazionale come Didacta significa rafforzare la visibilità del Sistema e offrire un’immagine coesa e moderna della Sicilia che protegge e valorizza il proprio patrimonio naturale. È anche un modo per promuovere forme di turismo sostenibile e lento – dal trekking al birdwatching fino al turismo scolastico – che contribuiscono concretamente alla destagionalizzazione dei flussi e alla crescita di un’economia verde legata ai territori. Anche per quest'anno, come è già avvenuto in occasione dell'Expo di Osaka, speriamo che il nostro stand sia meta per un gran numero di visitatori».
In occasione della fiera saranno, inoltre, presentati e distribuiti i due strumenti fondamentali del Sistema: il catalogo “Itinerari di scoperta delle aree naturali protette” e il catalogo dell’educazione ambientale, due pubblicazioni pensate per valorizzare la conoscenza, la fruizione e l’offerta formativa dei parchi e delle riserve siciliane.
Grazie alla partecipazione a Didacta Trentino, il Sistema delle aree naturali protette potrà intercettare migliaia di insegnanti provenienti da tutta Italia, offrendo loro l’opportunità di conoscere in anteprima le proposte educative e naturalistiche delle aree protette siciliane e di organizzare viaggi di istruzione e progetti didattici legati alla scoperta della natura e della cultura del territorio.
Tanti auguri di..
Buon compleanno a Sara Russo, Giovanni Bonsignore, Bartola Mandarano, Daniela Gisella Saltalamacchia, Domenico Giacomantonio, Tamara Orto, Gabriella Reitano, Rosario Murabito
Oggi, 22 ottobre: San Giovanni Paolo II
Di solito, perché uno sia ufficialmente dichiarato santo, ne deve passare di acqua sotto i ponti del "Tevere, con il rischio che il suo ricordo si disciolga nel vischioso amalgama del tempo. Poche le eccezioni. Una ha riguardato papa Giovanni Paolo II, scomparso nel 2005. Con lui la burocrazia vaticana ha bruciato i tempi, accogliendo l'appello lanciato a gran voce dalle centinaia di migliaia di persone accorse a Roma a rendergli l'estremo riconoscente: «Subito santo!».
Il ricordo del papa venuto dall'Est è ancora vivissimo nel cuore e nella memoria di moltissimi. Chi ha qualche anno di più lo ricorda affacciato al balcone di San Pietro, sconosciuto cardinale di Cracovia, rivolgere con voce robusta ben impostata e in un italiano un po' acerbo, il primo saluto ai fedeli romani, dopo la sua elezione a sommo pontefice. O le parole con cui ha inaugurato il suo pontificato, il 22 aprile 1978: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!».
Il suo è stato un pontificato lunghissimo, intenso e soprattutto missionario. Tantissimi i viaggi da lui intrapresi per incontrare lì dove vivono i cristiani di tutto il mondo e irrobustirli nella fede e sostenerli con la vicinanza nella carità.
Aperto al dialogo con tutti, in particolare con le altre religioni, i cui rappresentanti egli ha voluto incontrare ad Assisi, nel 1986, per pregare insieme per la pace nel mondo.
Attento ai giovani, che ricambiavano le sue attenzioni accompagnandolo e sostenendolo con il loro tonificante entusiasmo, specie nell'ultima fase della sua vita, debilitato dall'età e dalla malattia. A volte deciso, come nella Valle dei Templi ad Agrigento, quando, rivolgendosi ai mafiosi con inattesa durezza, ha invocato su di loro l'ira di Dio, se non si fossero convertiti. O quando ha puntato il dito minaccioso contro Augusto Cardenal, il mite monaco e poeta venezuelano, esponente della teologia della liberazione per lui, uomo vissuto sotto il regime comunista, pericolosamente imbevuta di marxismo rivoluzionario.
Autorevole e decisivo sullo scacchiere mondiale, tanto che gli viene riconosciuto un ruolo importante nella caduta del regime comunista in Polonia, sua patria, e poi nel resto della galassia sovietica.
Karol Wojtyla nasce a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920, ultimo di tre figli. Vive un'infanzia tranquilla in un paese mai tranquillissimo. A tempo debito, riceve i sacramenti dell'iniziazione cristiana e si iscrive alle scuole fino all'università Jagellonica di Cracovia, nel 1938. L'anno seguente la Polonia è occupata dalle truppe del Terzo Reich: fine della libertà e di ogni attività culturale. Le università chiudono i battenti e Wojtyla deve mettere da parte i libri e cercarsi un lavoro, che trova prima in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay. Così si guadagna da vivere ed evita la deportazione in Germania.
Continua nella clandestinità a coltivare interessi culturali, come la passione per il teatro. Gli piace calcare le scene e nel 1939 recita nell'opera fiabesca Il cavaliere al chiaro di luna, messa in scena da una compagnia sperimentale, il Teatro Rapsodico. Intraprende anche lo studio delle lingue. Un'altra vocazione nel frattempo fa breccia nel suo cuore, la vocazione sacerdotale, cui dà seguito iscrivendosi nel 1942 ai corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia.
La vocazione ha origine da un incidente occorsogli nel febbraio 1944. Sta rincasando dal lavoro quando un camion tedesco lo investe. Esce malconcio dall'incidente: trauma cranico acuto ed escoriazioni varie, una ferita alla spalla curata in due settimane d'ospedale. Vede nell'essersela cavata un segno della chiamata del Signore.
Vive la tragedia dcl suo popolo. Nell'agosto 1944, durante la rivolta di Varsavia, sfugge alla deportazione. Quando la Gestapo perquisisce la città di Cracovia, casa per casa, alla caccia di polacchi maschi, Karol riesce a nascondersi in arcivescovado, dove rimane fino a guerra finita.
La notte del 17 gennaio 1945 i tedeschi abbandonano la città. Nella Polonia e nell'Europa, finalmente liberate dall'incubo nazista, la vita rinasce. Anche il seminario riapre i battenti e Wojtyla riprende gli studi, iscrivendosi alla facoltà di teologia dell'università Jagellonica e 1'1 novembre 1946 viene ordinato sacerdote.
Giovane prete di eccellenti promesse, è mandato a Roma a coronare con la laurea un profittevole corso di studi. Due anni dopo, nel 1948, relatore padre GarrigouLagrange, consegue il dottorato in teologia discutendo una tesi sulla dottrina della fede in san Giovanni della Croce.
Ritornato in patria, alterna l'attività pastorale in alcune parrocchie con l'assistenza spirituale agli universitari. Nel 1951 riprende gli studi all'Università cattolica di Lublino, dove si laurea nuovamente con una tesi sulla possibilità di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etico del filosofo Max Scheler. Dopodiché, si dedica all'insegnamento della teologia morale e dell'etica nel seminario di Cracovia e nella facoltà di teologia di Lublino.
Ha tutte le carte in regola per una promettente carriera ecclesiastica. Il primo passo gliela fa compiere Pio XII nel 1958 nominandolo vescovo ausiliare di Cracovia. Prosegue Paolo VI, facendolo arcivescovo, nel 1964, della stessa città e creandolo, tre anni dopo, cardinale. Nel frattempo partecipa al concilio Vaticano II (19621965) dando un contributo importante nell'elaborazione delle costituzioni Gaudium et spes e Dignitatis humanae.
A Cracovia l'arcivescovo Wojtyla deve fare i conti con il duro regime comunista, ma non è tipo da subirne i soprusi senza battere ciglio. Si contrappone a esso con fierezza e coraggio, fino a sfidarne i burocrati pubblicando a puntate nel giornale diocesano libri colpiti dalla censura, come Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori e Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci.
Dopo la morte di Paolo VI, nell'agosto 1978, partecipa al conclave, che elegge a succedergli Albino Luciani, patriarca di Venezia, che prende il nome di Giovanni Paolo I. Trentatré giorni dopo, la Cappella Sistina accoglie i cardinali per un nuovo conclave. Luciani è prematuramente scomparso, stroncato da un infarto nel cuor della notte.
Il 16 ottobre fumata bianca. I cardinali hanno eletto il giovane (ha solo cinquantotto anni) arcivescovo di Varsavia, cardinale Karol Wojtyla. Con il nome di Giovanni Paolo II, egli inizia il 22 ottobre successivo il suo pontificato, destinato a essere uno dei più lunghi della storia della chiesa: ventisette anni, ricchi anche di sorprese, come quella di vederlo sciare sui monti innevati del Terminillo, della Marmolada e dell'Adamello.
Carissimi fratelli e sorelle,
siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo I. Ed ecco che gli Eminentissimi Cardinali hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno chiamato da un paese lontano... lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma lho fatto nello spirito dellubbidienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua Madre, la Madonna Santissima.
Non so se posso bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa, e anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con laiuto di Dio e con laiuto degli uomini.
Tra i primi passi del suo ministero, il pellegrinaggio alla tomba dei due patroni d'Italia: va ad Assisi a rendere omaggio a san Francesco e poi si reca nella basilica di Santa Maria sopra Minerva in Roma a venerare Caterina da Siena.
I viaggi missionari sono un tratto caratteristico del pontificato di Giovanni Paolo II: ne fa ben 104, nel corso dei quali incontra milioni di fedeli in tutto il mondo; 146 sono le visite pastorali in Italia; come vescovo di Roma; poi, visita 317 parrocchie. Innumerevoli anche le udienze generali del mercoledì e le udienze speciali riservate a personalità del mondo della politica, della cultura e della scienza.
Per i giovani avvia nel 1985 le Giornate mondiali della gioventù. Ed è presente a ben diciannove di esse in varie parti del mondo, con la partecipazione di milioni di giovani entusiasti e affascinati dalla parola di Dio che egli annuncia senza sconti.
Un episodio lo segna a fondo nel corpo e nello spirito, l'attentato di cui è vittima il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro. A colpirlo è un giovane killer turco, Mehmet Ali Agca. Su chi abbia armato la sua mano non è mai stata fatta completa luce: i servizi segreti di paesi del blocco sovietico, irritati per il suo apporto dato alla caduta del comunismo? Forse.
Il pontefice ferito è sottoposto a un difficile intervento chirurgico. Si salva e lui attribuisce la salvezza all'intervento della Madonna, apparsa a Fatima, appunto, un 13 di maggio. L'anno successivo, ristabilitosi, si reca in Portogallo a ringraziarla e fa incastonare il bossolo del proiettile nella corona che cinge la testa della Vergine.
La vicenda ha un seguito. Interrogandosi sul senso di quanto accadutogli e su alcune coincidenze e conoscendo il contenuto dell'ultimo dei segreti confidati dalla Madonna ai pastorelli di Fatima e non ancora svelato, intravede se stesso nei tratti del vescovo vestito di bianco colpito a morte, descritto nel segreto, e collega il tutto a quanto successogli quel 13 maggio.
Vive con intensità e slancio, nonostante il progredire inesorabile della malattia, la preparazione al terzo millennio e poi la celebrazione del giubileo del 2000, promuovendo grandi celebrazioni e iniziative, dalle quali si attende un profondo rinnovamento spirituale della chiesa. Rilancia in seguito proclamando l'anno mariano e l'anno dell'eucaristia.
L'evangelizzazione di chi non ha ancora subito il fascino del Vangelo di Cristo, e la rievangelizzazione di chi a quel fascino si è poi sottratto sono la nota dominante del suo pontificato e dei suoi interventi: sinodi (14), lettere encicliche ed esortazioni apostoliche (15), libri (5), Catechismo della chiesa cattolica...
Il tutto, naturalmente, accompagnato da una profonda fede personale, da una filiale devozione alla Madre del Signore e da un grande amore per il prossimo, soprattutto per i più deboli, bambini, anziani e malati, nelle cui file passa lui stesso l'ultimo tratto di vita, offrendo un umanissimo e luminoso esempio di sopportazione e di coraggio nel cercare un senso al dolore che accompagna la vita di ciascuno.
Giovanni Paolo II muore in Vaticano il 2 aprile 2005. Davanti alla sua bara, esposta in San Pietro, sfilano più di tre milioni di pellegrini. Benedetto XVI lo proclama beato maggio 2011 e viene canonizzato il 27 aprile 2014 da Papa Francesco.
PRATICA O nostro amatissimo padre Giovanni Paolo II aiutaci ad amare la Chiesa con la stessa gioia e intensità con cui tu l'amasti in vita.
PREGHIERA O Trinità Santa, ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa il Beato Giovanni Paolo II e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza della tua paternità, la gloria della Croce di Cristo e lo splendore dello Spirito damore.
Area pedonale invernale dal 1° novembre a Lipari
L’istituzione nella Via Maurolico di Lipari, di una zona denominata AREA PEDONALE dalle ore 17:00 alle ore 06:00 per tutte le categorie di veicoli.
Confermati i divieti previsti, relativamente alla Via Vittorio Emanuele di Lipari, limitatamente ai giorni festivi (Area Pedonale 0/24)
I divieti nella zona AREA PEDONALE si intendono estesi anche ai titolari di contrassegno per diversamente abili.
Vengono revocati tutti gli stalli precedentemente realizzati nella Via Mons. Bernardino Re (tratto compreso tra l’incrocio di Via Vittorio Emanuele e l’ingresso della Curia Vescovile), ad eccezione degli spazi di sosta personalizzati realizzati con regolare Ordinanza e riservati ai diversamente abili, realizzando in tale tratto di strada, i seguenti spazi di sosta:
N. 3 stalli riservati ai diversamente abili;
Uno stallo riservato ai mezzi pubblici da Piazza (Taxi);
Sulla via Roma: Viene ripristinato il senso unico di marcia con direzione da Est verso Ovest, consentendo la sosta lato Sud.
La via Garibaldi: Viene riaperta la circolazione veicolare {0/24}.
martedì 21 ottobre 2025
Oltre 450 donne al Villaggio della Salute Komen di Messina promosso da C&T. Pietro Franza (AD di C&T): “Grande risposta della città, in arrivo nuovi presidi di prevenzione per tutti”
Messina, 21 ottobre 2025 – Si chiude con un bilancio positivo la tre giorni di screening gratuiti (14-16 ottobre) per le donne al Villaggio della Salute Komen a Villa Dante, promosso da Caronte & Tourist.
Oltre quattrocentocinquanta donne hanno visitato il Villaggio e usufruito di prestazioni sanitarie gratuite rivolte in particolare a chi si trova in condizioni di fragilità sociale ed economica e alle fasce d'età non coperte dai programmi ordinari del Servizio Sanitario Nazionale. Nel dettaglio sono state condotte: duecento visite senologiche per donne asintomatiche, oltre centocinquanta ecografie mammarie per la fascia 25-39 anni e più di cento mammografie per le donne di età compresa tra 40-49 anni e oltre i 70 anni.
"Siamo felici della risposta della città – ha dichiarato Pietro Franza, Amministratore Delegato di Caronte & Tourist – La paura è spesso il principale ostacolo alla prevenzione, ma non è l'unico: anche il fattore economico pesa sulle scelte di molte donne. Quando la prevenzione si fa accessibile, quando ti viene incontro in un parco, in un Villaggio della Salute tutto rosa, accogliente e rassicurante, con professionisti competenti e attenti, allora può davvero cambiare le cose. Un sentito ringraziamento alla Carovana Komen per l'impegno straordinario che portano avanti quotidianamente in tutta Italia".
Tiziano Minuti, Responsabile Risorse Umane e Comunicazione del Gruppo Caronte & Tourist, ha aggiunto: " Nei prossimi mesi, tuttavia, daremo vita a una collaborazione con la Croce Rossa Italiana per dare vita – seppur una tantum – a una sanità di prossimità che raggiunga i territori più isolati e le comunità meno servite. Vogliamo contribuire concretamente al benessere delle persone, lavorando insieme a tutte le realtà che condividono questa missione. È una responsabilità che sentiamo profondamente verso le comunità che ci accolgono e in cui operiamo ogni giorno".
Laurea con 110 e lode in Fisioterapia per Francesco Cannistrà
Si è laureato quest'oggi in Fisioterapia, presso l'Università degli Studi di Catania
Francesco Cannistrà
Ha conseguito la Laurea con il punteggio di 110 e lode
Al neo laureato complimenti e l'augurio di un futuro professionale ricco di soddisfazioni
Congratulazioni ai familiari tutti
Lipari, serve una seria e immediata presa di coscienza (di Francesco Coscione)
Da troppo tempo non si parla più di "situazione sociale". Mi riferisco primariamente ai nostri giovani, ma non solo a loro: i ragazzi sono parte di una famiglia, e per questo siamo tutti coinvolti – nonni, genitori, figli e nipoti. La condizione della società giovanile a Lipari è catastrofica, e il dramma forse peggiore è la nostra quasi totale incoscienza. Il massimo della consapevolezza che noto è una generica battuta da bar, priva di radici emotive.
Il dibattito poi si perde: si colpevolizzano i genitori o si ricorre alla deleteria affermazione che "tutti sapevano". Ma "tutti chi"? In paesi piccoli come il nostro, anche se ci ostiniamo a vederci come una "vacanzopoli", ci conosciamo tutti. A cosa serve, però, questa conoscenza se non riesce a scatenare la solidarietà reciproca? È finito il tempo in cui ci si incontrava tra amici e parenti per darsi una mano. La famiglia è stata smembrata, nella sua essenza, da ritmi assurdi che indeboliscono i componenti più fragili e sensibili.
I giovani sono meravigliosi: sono capaci, estroversi, pieni di iniziativa e inventiva. Devono essere aiutati, ma troppo spesso le loro famiglie non hanno le risorse né le possibilità per farlo. Supportare la famiglia e aiutare i genitori dovrebbe essere la priorità assoluta dello stato sociale. Invece, sono quasi sempre lasciati soli, privi di mezzi e sostegno. A Lipari abbiamo un'urgenza assoluta di prevenzione e supporto sociale.
Spero che tutti ci rendiamo conto che, nella nostra cara e bella isola, siamo immersi in una realtà disastrosa. E noi, comuni cittadini, cosa possiamo e dobbiamo fare? Moltissimo!
È necessaria una seria e immediata presa di coscienza, un'azione concreta nelle famiglie, nelle scuole (incluse le elementari!), nelle chiese e in ogni contesto dove sia presente un giovane. I ragazzi non hanno bisogno di prediche; sono stanchi e non vogliono più sentirsi dire: "ai miei tempi con due schiaffi", "se fossi tuo padre", "non sapete soffrire", e altre simili assurdità dettate da profonda ignoranza e incapacità educativa.
Ciò che sta distruggendo queste generazioni non è la tecnologia o una sostanza, ma il profondo buco nero interiore che li inghiotte come una voragine. È lì che dobbiamo agire. Il problema non è lo "strumento", ma l'uso che se ne fa: con un coltello posso tagliare il pane o uccidere.
Impariamo a chiedere perdono a una generazione che stiamo rischiando di distruggere. La nostra generazione ha fatto di tutto per dichiarare Dio inutile, sostituendolo con ciò che può contenere uno smartphone.
Cantava De André: "anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti".
Rivolgo un accorato appello alle istituzioni, alla Chiesa, alle famiglie e a ogni singola persona affinché si attui un'azione quotidiana. Dobbiamo scuotere questa società locale, dedita in prevalenza a uno sterile e vergognoso litigio politico, al proprio orticello economico, al pettegolezzo e al giudizio. Sono tutti atteggiamenti che distruggono le fondamenta stesse del vivere civile.
Al via la Rete Radio Stromboli per il monitoraggio dell’attività vulcanica
Stromboli (ME) 21 ottobre 2025 - Sono cominciati ieri, 20 ottobre 2025, i lavori per la realizzazione della Rete Radio Stromboli, infrastruttura strategica progettata dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile della Sicilia (DRPC) per potenziare la trasmissione dei dati di monitoraggio vulcanico, con copertura radio integrale e ridondanza satellitare dell’isola, anche utile in caso di allertamento rapido della popolazione.
L’intervento prevede la realizzazione di una dorsale radio a microonde Hiperlan e satellitare Starlink, interconnessa con la rete del DRPC e dotata di percorsi ridondanti. L’obiettivo è garantire la copertura radio DMR e Hiperlan/WiFi prossima al 100% dell’isola e dei sensori INGV e dei centri di competenza incaricati dal DPC Nazionale del monitoraggio vulcanico; la piena connettività del Centro Operativo Avanzato (COA) di Stromboli per le comunicazioni di fonia e la trasmissione dei dati scientifici; l’integrazione con la Rete Radio Regionale di Protezione Civile e con il sistema nazionale di emergenza.
Grazie a una collaborazione tra DRPC Sicilia e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, gli apparati di telecomunicazione, vengono posizionati in quota da un elicottero Erickson S64-F dei VV.F.
Il progetto, del valore complessivo di € 1.717.350,00 (IVA inclusa), affidato tramite gara pubblica al raggruppamento temporaneo d’imprese GEG srl (mandataria) e TIM spa (mandante), rientra nell’ambito dell’OCDPC n. 608/2019 e dei successivi “Primi interventi urgenti di protezione civile” (OCDPC n. 823/2022), emanati a seguito degli eventi parossistici del 3 luglio e 28 agosto 2019.
"L’intervento mira a rafforzare il sistema di allertamento della popolazione - spiega il direttore generale della Protezione Civile Siciliana, ing. Salvo Cocina - in caso di eventi vulcanici e di tsunami, garantendo maggiore resilienza, continuità operativa e sicurezza delle comunicazioni. Anche il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile aveva già riconosciuto l’importanza dell’opera qualificandola di interesse strategico per la piena operatività del sistema IT-Alert nazionale, ciò ne ha evidenziato l’urgenza di realizzazione, resa possibile grazie al lavoro di squadra tra i diversi enti coinvolti e all’impegno dei nostri funzionari regionali che hanno consentito di giungere oggi al suo compimento”.
Sito Unesco delle Eolie. Nel report 2025: "Valori geologici intatti, biodiversità minacciata"
L’analisi "Aeolian Islands 2025 Conservation Outlook Assessment" condotta dall’UNESCO offre una fotografia a luci e ombre dello stato di conservazione delle Isole Eolie. Mentre i valori geologici e vulcanici si confermano in buono stato, cresce l’allarme per la biodiversità, sotto pressione a causa del turismo di massa e dell’inefficienza amministrativa.
Uno scenario contrastante: “Buono con alcune preoccupazioni”
Il sito patrimonio mondiale delle Isole Eolie è stato valutato con una prospettiva di conservazione “Buona con alcune preoccupazioni”. Questo giudizio riflette la situazione di stabilità dei valori geologici – alla base dell’iscrizione nel 2000 nella lista UNESCO – ma segnala una serie di criticità crescenti, in particolare sul fronte della biodiversità e della governance.
1. Valori geologici stabili e di alto valore scientifico
Il rapporto evidenzia che lo stato dei valori geologici è buono e stabile. I processi vulcanici attivi, come quelli osservabili a Stromboli e Vulcano, non sono considerati una minaccia, bensì un punto di forza: un patrimonio scientifico unico al mondo, che continua a offrire preziose informazioni sui processi geodinamici del Mediterraneo.
2. Biodiversità sotto attacco: il turismo di massa al centro delle preoccupazioni
Il nodo principale riguarda però la biodiversità. La ricchezza biologica delle Eolie, che spazia dalle specie endemiche terrestri agli ecosistemi marini, è oggi in pericolo. Il rapporto segnala un rischio molto alto legato al turismo di massa, che è altamente stagionale, disordinato, e responsabile di un forte impatto ambientale.
Specie minacciate e habitat vulnerabili
Le Isole Eolie rappresentano un "laboratorio ideale" per lo studio dell’evoluzione degli ecosistemi mediterranei. Tuttavia, questo laboratorio è messo a rischio da:
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Specie invasive: la lucertola campestre (Podarcis siculus) e piante non autoctone come l’eucalipto stanno rapidamente soppiantando specie locali, tra cui la lucertola muraiola eoliana (Podarcis raffonei), ormai ridotta a pochi nuclei residui.
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Ambiente marino sotto pressione: la pesca illegale, l’inquinamento da scarichi e il traffico marittimo minacciano la Pinna nobilis, il corallo rosso (Corallium rubrum), e specie protette come cetacei e tartarughe marine.
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Avifauna in pericolo: le Eolie sono un nodo cruciale per le rotte migratorie, con oltre 260 specie di uccelli che le usano come sosta o rifugio. Tuttavia, l’espansione antropica e la mancanza di protezione di alcune aree chiave stanno riducendo gli habitat disponibili.
3. Minacce ambientali: un quadro allarmante
Il documento elenca diverse minacce ad alto rischio, che stanno alterando profondamente l’equilibrio degli ecosistemi eoliani:
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Pesca illegale, inclusi i dispositivi FAD non regolamentati.
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Incendi dolosi, in crescita per frequenza e gravità.
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Inquinamento idrico, con scarichi diretti in mare e impianti di depurazione inattivi (come quello di Vulcano).
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Traffico aereo e marittimo che impatta negativamente sulla fauna e sull’ambiente, con voli in elicottero non autorizzati e non controllati.
4. Una gestione fragile: paralisi amministrativa e promesse incompiute
Un punto critico fondamentale è la gestione del sito. Nonostante l’esistenza di un piano di conservazione, manca una struttura operativa e un coordinamento efficace tra gli enti coinvolti. Il Parco Nazionale delle Isole Eolie, previsto per legge nel 2007, non è mai stato formalmente istituito.
Conseguenze della mancanza di governance:
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Inapplicazione delle normative: le leggi ci sono, ma mancano controlli e sanzioni efficaci.
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Aree ecologiche strategiche non protette: siti come Strombolicchio e lo Scoglio Faraglione sono in stato di semi-abbandono.
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Aree Marine Protette (AMP): il processo per la loro istituzione è in stallo, salvo l’iniziativa recente per un’AMP a Salina.
5. Quali prospettive per il futuro?
La valutazione 2025 delle Isole Eolie lancia un messaggio chiaro: la conservazione dei valori geologici è garantita, ma la biodiversità rischia di deteriorarsi irreversibilmente senza un cambio di rotta deciso nella gestione e nella regolamentazione del turismo e delle attività economiche locali.
Azioni urgenti raccomandate:
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Istituire e rendere operativo il Parco Nazionale.
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Accelerare la creazione di Aree Marine Protette.
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Rafforzare i controlli contro pesca illegale, incendi, e traffico aereo non autorizzato.
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Attivare gli impianti di depurazione.
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Promuovere un turismo sostenibile e regolato.
Tanti auguri di...
Buon compleanno a Francesca Leone, Enrico Mantineo, Graziella Mandarano, Adele Cannavò, Maria Clara Martinelli, Bartola Saltalamacchia, Cristina Favaloro
Centodieci anni fa, il primo caduto eoliano nella “GRANDE GUERRA” : GIOVANNI FRANGIONE
Da una ricerca Giuseppe Cirino, dedicata ai caduti Eoliani nella Grande Guerra (1915-18)
Ufficiali | Truppa | ||||
Morti | Feriti | Dispersi | Morti | Feriti | Dispersi |
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