Il testo:
Signor sindaco,
ho letto con molta attenzione la deliberazione della Giunta con la quale viene condiviso il Piano di Gestione del Sito UNESCO isole Eolie “revisionato”, essendo stato uno dei proponenti la candidatura oltre 10 anni fà non posso che accogliere con soddisfazione questo ulteriore passo avanti per lo sviluppo ecosostenibile delle nostre isole.
Francamente, dalla lettura del deliberato, sono rimasto sorpreso dal punto 5 in cui l'amministrazione afferma che “che la realizzazione della nota portualità nell'isola di Lipari sarà sottoposta alle procedure della normativa vigente in materia”. Forse l'amministrazione pensava di utilizzare qualche altra procedura?
Non avevo dubbi, invece, per il progetto dell'aviosuperficie che mi ha visto, personalmente, contrario sin dal primo momento al sito di poggio dei funghi.
Ho letto, infine, con molta attenzione il punto 6, nel quale si rimanda alla pagina 428 del Piano di gestione. Non ho ancora avuto modo di approfondire personalmente le modifiche al precedente elaborato, come d'altro canto non hanno potuto fare i consiglieri comunali, visto che Lei non li ha coinvolti in nessuno dei passaggi successivi al 18 gennaio 2008 preferendo operare in solitaria, ma considerato che il consiglio comunale non è stato chiamato ad approfondire ed analizzare il nuovo elaborato prima dell'approvazione da parte dell'amministrazione né tanto meno le comunità locali a tutti i livelli, ritengo, quale cittadino eoliano interessato alla problematica, di dovermi rivolgere a Lei per farLe conoscere il mio pensiero a tal proposito ed inviarLe alcuni suggerimenti preliminari.
Personalmente ritengo l'attuale Piano di Gestione del Sito UNESCO isole Eolie approvato una fase importante del processo di valorizzazione del patrimonio eoliano nella più generale programmazione e pianificazione territoriale, ma lo ritengo, inoltre, uno strumento aperto ad ulteriori fasi di studio ed approfondimenti. E proprio in questa direzione intendo approfondire il mio pensiero.
Il primo contributo fondamentale che il Piano deve apportare alle isole Eolie, deve essere rivolto alla tutela ed alla valorizzazione di quelle risorse dell’arcipelago che - pur essendo state individuate come elementi costitutivi la bellezza del patrimonio eoliano - tuttavia non sono state considerate come criteri su cui fondare la nomina di Patrimonio dell’Umanità ed il conseguente inserimento del sito nella World Heritage List; parlo della necessità di un allargamento della conservazione della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio, sia negli aspetti naturalistici sia negli aspetti archeologici-culturali.
Ritengo che tutte le amministrazioni eoliane con il supporto delle istituzioni provinciali e regionali debbano, da oggi, porsi come obiettivo una gestione ed una rivalutazione ecosostenibile di tutte le risorse che costituiscono la vera ricchezza delle Eolie in modo da rafforzare la posizione del nostro sito come “patrimonio naturale” all’interno della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, attraverso la considerazione degli ulteriori criteri di merito: le nostre isole sono un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici in essere nello sviluppo e nell'evoluzione degli ecosistemi mediterranei e terrestri, inglobando all’interno di Riserve e Parchi, una complessità in termini di biodiversità che mostra delle caratteristiche che si sono nel tempo adattate alle mutate condizioni ambientali sia del mare che dell’atmosfera, consentendo comunque in molti casi il permanere degli equilibri ecologici originari; l’arcipelago eoliano non solo contiene habitat naturali tra i più rappresentativi per la conservazione in situ delle diversità biologiche, comprese quelle contenenti specie minacciate di eccezionale valore della conservazione, ma rappresenta anche un importante sito di sosta per le migrazioni di specie di uccelli. Il contributo fornito dalla isole Eolie alla biodiversità a livello dell’intero bacino mediterraneo si configura fondamentale sia come contributo alla diversità specifica della flora (Bassia saxicola, Dianthus rupicola, Silene hicesiae, Cytiscus aeolicus e Ophrys lunurata), sia come contributo alla diversità di habitat che consentono il mantenimento e la sopravvivenza delle specie animali (40 specie ornitologiche di cui 10 a rischio di estinzione).
Infine, anche alla luce della recente straordinaria scoperta archeologica sottomarina nel porto di Sottomonastero, dobbiamo proporre di considerare altri criteri che connoterebbero le Isole Eolie anche come “patrimonio archeologico-culturale”.
Le Eolie, grazie al lavoro del Prof. Luigi Barnabò Brea e della Dott.ssa Madaleine Cavalier, apportano una testimonianza eccezionale sulle tradizioni culturali e la civiltà delle antiche genti mediterranee, attraverso il sistema dei percorsi, degli insediamenti e delle vestigia archeologiche presenti.
Lipari - importantissimo centro di traffici per il commercio della preziosa ossidiana fin da tempi remotissimi – rappresenta, oggi, uno dei maggiori punti di riferimento per lo studio della successione di civiltà nel bacino mediterraneo.
Tutte le isole dell'arcipelago eoliano possiedono testimonianze degli insediamenti dei popoli provenienti dalla Grecia e della colonizzazione che interessò l’Italia Meridionale a partire dalla seconda metà dell’VIII sec. a. C., parlo della colonizzazione Cnidia del 580 a.C., e della fondazione della Lipàra greca.
La peculiare posizione geografica e il fatto che - nei secoli - abbiano conosciuto la visita di numerosi popoli (dai Siculi, agli ausoli, agli eoli, ai cnidii, dai Romani ai Normanni e agli Aragonesi) consentirebbero di creare un vero e proprio Parco Archeologico in grado di ricomprende i siti eoliani più significativi, tutti caratterizzati dal fatto di ricostruire ciascuno con il proprio contributo, tassello per tassello, la storia omogenea del passaggio in quell'area di civiltà e conquistatori.
Con i loro settemila anni di storia, le Isole Eolie rappresentano un esempio di insediamento umano, nonchè di utilizzo del territorio e delle sue peculiarità geo-vulcanologiche, di carattere straordinario. Sono luoghi rappresentativi di culture che hanno lasciato segni straordinari nel corso di eventi di valore universale: ne è testimonianza il fatto che il nome delle Isole Eolie è associato all'odissea, agli argonauti, ai tirreni, alla guerra del Peloponneso, alle guerre puniche ed all’avvento dei Normanni.
Le risorse naturali di particolare valore (vulcani, mare, flora e fauna), i tradizionali e rilevanti beni architettonici, musei, le riserve naturalistiche ed i parchi, i sentieri naturalistici e le risorse geotermiche ed archeologiche: sono tutti valori naturali e culturali che devono trovare nel sito patrimonio dell'Umanità, allargato agli aspetti naturalistici ed archeologico-colturali, la nostra identità fondamentale in grado di far crescere economicamente e socialmente le nostre isole verso uno svilluppo ecosostenibile in grado di attrarre risorse e attenzioni e fare da valano per il nostro sviluppo economico pesantemente condizionato da scelte politiche che emarginano di anno in anno il nostro arcipelago".
ho letto con molta attenzione la deliberazione della Giunta con la quale viene condiviso il Piano di Gestione del Sito UNESCO isole Eolie “revisionato”, essendo stato uno dei proponenti la candidatura oltre 10 anni fà non posso che accogliere con soddisfazione questo ulteriore passo avanti per lo sviluppo ecosostenibile delle nostre isole.
Francamente, dalla lettura del deliberato, sono rimasto sorpreso dal punto 5 in cui l'amministrazione afferma che “che la realizzazione della nota portualità nell'isola di Lipari sarà sottoposta alle procedure della normativa vigente in materia”. Forse l'amministrazione pensava di utilizzare qualche altra procedura?
Non avevo dubbi, invece, per il progetto dell'aviosuperficie che mi ha visto, personalmente, contrario sin dal primo momento al sito di poggio dei funghi.
Ho letto, infine, con molta attenzione il punto 6, nel quale si rimanda alla pagina 428 del Piano di gestione. Non ho ancora avuto modo di approfondire personalmente le modifiche al precedente elaborato, come d'altro canto non hanno potuto fare i consiglieri comunali, visto che Lei non li ha coinvolti in nessuno dei passaggi successivi al 18 gennaio 2008 preferendo operare in solitaria, ma considerato che il consiglio comunale non è stato chiamato ad approfondire ed analizzare il nuovo elaborato prima dell'approvazione da parte dell'amministrazione né tanto meno le comunità locali a tutti i livelli, ritengo, quale cittadino eoliano interessato alla problematica, di dovermi rivolgere a Lei per farLe conoscere il mio pensiero a tal proposito ed inviarLe alcuni suggerimenti preliminari.
Personalmente ritengo l'attuale Piano di Gestione del Sito UNESCO isole Eolie approvato una fase importante del processo di valorizzazione del patrimonio eoliano nella più generale programmazione e pianificazione territoriale, ma lo ritengo, inoltre, uno strumento aperto ad ulteriori fasi di studio ed approfondimenti. E proprio in questa direzione intendo approfondire il mio pensiero.
Il primo contributo fondamentale che il Piano deve apportare alle isole Eolie, deve essere rivolto alla tutela ed alla valorizzazione di quelle risorse dell’arcipelago che - pur essendo state individuate come elementi costitutivi la bellezza del patrimonio eoliano - tuttavia non sono state considerate come criteri su cui fondare la nomina di Patrimonio dell’Umanità ed il conseguente inserimento del sito nella World Heritage List; parlo della necessità di un allargamento della conservazione della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio, sia negli aspetti naturalistici sia negli aspetti archeologici-culturali.
Ritengo che tutte le amministrazioni eoliane con il supporto delle istituzioni provinciali e regionali debbano, da oggi, porsi come obiettivo una gestione ed una rivalutazione ecosostenibile di tutte le risorse che costituiscono la vera ricchezza delle Eolie in modo da rafforzare la posizione del nostro sito come “patrimonio naturale” all’interno della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, attraverso la considerazione degli ulteriori criteri di merito: le nostre isole sono un esempio eccezionale di processi ecologici e biologici in essere nello sviluppo e nell'evoluzione degli ecosistemi mediterranei e terrestri, inglobando all’interno di Riserve e Parchi, una complessità in termini di biodiversità che mostra delle caratteristiche che si sono nel tempo adattate alle mutate condizioni ambientali sia del mare che dell’atmosfera, consentendo comunque in molti casi il permanere degli equilibri ecologici originari; l’arcipelago eoliano non solo contiene habitat naturali tra i più rappresentativi per la conservazione in situ delle diversità biologiche, comprese quelle contenenti specie minacciate di eccezionale valore della conservazione, ma rappresenta anche un importante sito di sosta per le migrazioni di specie di uccelli. Il contributo fornito dalla isole Eolie alla biodiversità a livello dell’intero bacino mediterraneo si configura fondamentale sia come contributo alla diversità specifica della flora (Bassia saxicola, Dianthus rupicola, Silene hicesiae, Cytiscus aeolicus e Ophrys lunurata), sia come contributo alla diversità di habitat che consentono il mantenimento e la sopravvivenza delle specie animali (40 specie ornitologiche di cui 10 a rischio di estinzione).
Infine, anche alla luce della recente straordinaria scoperta archeologica sottomarina nel porto di Sottomonastero, dobbiamo proporre di considerare altri criteri che connoterebbero le Isole Eolie anche come “patrimonio archeologico-culturale”.
Le Eolie, grazie al lavoro del Prof. Luigi Barnabò Brea e della Dott.ssa Madaleine Cavalier, apportano una testimonianza eccezionale sulle tradizioni culturali e la civiltà delle antiche genti mediterranee, attraverso il sistema dei percorsi, degli insediamenti e delle vestigia archeologiche presenti.
Lipari - importantissimo centro di traffici per il commercio della preziosa ossidiana fin da tempi remotissimi – rappresenta, oggi, uno dei maggiori punti di riferimento per lo studio della successione di civiltà nel bacino mediterraneo.
Tutte le isole dell'arcipelago eoliano possiedono testimonianze degli insediamenti dei popoli provenienti dalla Grecia e della colonizzazione che interessò l’Italia Meridionale a partire dalla seconda metà dell’VIII sec. a. C., parlo della colonizzazione Cnidia del 580 a.C., e della fondazione della Lipàra greca.
La peculiare posizione geografica e il fatto che - nei secoli - abbiano conosciuto la visita di numerosi popoli (dai Siculi, agli ausoli, agli eoli, ai cnidii, dai Romani ai Normanni e agli Aragonesi) consentirebbero di creare un vero e proprio Parco Archeologico in grado di ricomprende i siti eoliani più significativi, tutti caratterizzati dal fatto di ricostruire ciascuno con il proprio contributo, tassello per tassello, la storia omogenea del passaggio in quell'area di civiltà e conquistatori.
Con i loro settemila anni di storia, le Isole Eolie rappresentano un esempio di insediamento umano, nonchè di utilizzo del territorio e delle sue peculiarità geo-vulcanologiche, di carattere straordinario. Sono luoghi rappresentativi di culture che hanno lasciato segni straordinari nel corso di eventi di valore universale: ne è testimonianza il fatto che il nome delle Isole Eolie è associato all'odissea, agli argonauti, ai tirreni, alla guerra del Peloponneso, alle guerre puniche ed all’avvento dei Normanni.
Le risorse naturali di particolare valore (vulcani, mare, flora e fauna), i tradizionali e rilevanti beni architettonici, musei, le riserve naturalistiche ed i parchi, i sentieri naturalistici e le risorse geotermiche ed archeologiche: sono tutti valori naturali e culturali che devono trovare nel sito patrimonio dell'Umanità, allargato agli aspetti naturalistici ed archeologico-colturali, la nostra identità fondamentale in grado di far crescere economicamente e socialmente le nostre isole verso uno svilluppo ecosostenibile in grado di attrarre risorse e attenzioni e fare da valano per il nostro sviluppo economico pesantemente condizionato da scelte politiche che emarginano di anno in anno il nostro arcipelago".