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venerdì 11 luglio 2008

Sottomonastero: Si guarda avanti sia per i reperti che per il porto

“Nuovi e approfonditi rilievi saranno effettuati nell'area portuale di Sottomonastero sia per verificare l'ampiezza dell'area su cui si estende la struttura archeologica ritrovata sia per fornire indicazioni precise alla ditta che dovrà proseguire nei lavori di prolungamento e messa in sicurezza della struttura”. Lo ha dichiarato il dottor Sebastiano Tusa della Sovrintendenza del mare di Palermo sbarcato ieri a Lipari per essere intervistato sugli importanti ritrovamenti da Donatella Bianchi di Linea blu e per programmare insieme agli altri tecnici ed esperti della Sovrintendenza il lavoro da porre in essere. “L'impresa Scuttari- ha dichiarato Tusa- ha dato la sua disponibilità ad apportare, congiuntamente al Genio civile opere marittime, tutte le modifiche necessarie al progetto in modo che si possano rendere compatibili sia gli interventi in ambito portuale che la salvaguardia di quello che è un importante ritrovamento archeologico. Il tutto nel contesta di una ampia collaborazione che abbiamo riscontrato. Da parte nostra procederemo, nel più breve tempo possibile, con apparecchiature all'avanguardia a sondare e quindi a circoscrivere, nel modo più esatto possibile, l'area. Nei prossimi giorni inizieremo uno scavo con sorbona per eliminare i livelli superficiali e quindi mettere in evidenza quello che c'è effettivamente sotto. Contestualmente opereremo nella zona in cui sono stati ritrovati i basamenti di colonna per capire effettivamente di cosa si tratta. Al momento sappiamo che è una struttura di epoca romana imperiale di grande pregio ma non sappiamo se è un portico colonnato che stava sul molo, se un tempio o se una struttura pubblica o sacra. In ogni caso sicuramente legata ad un porto e per questo dobbiamo anche capire come si articolava quella struttura portuale.” Per quanto riguarda un ipotetico trasferimento del patrimonio archeologico che si trova a Sottomonastero in altro sito Tusa non si sbilancia. “Bisogna- ha dichiarato- comprendere su quanto si estende questa area archeologica. Solo dopo aver avuto la certezza di quanto realmente c'è nei fondali si potrà decidere il da farsi. E' chiaro che più mastodontica è la struttura, più ampia l'area del ritrovamento, più diventa impensabile un trasferimento e una ricostruzione in altra zona. Con i dovuti aggiustamenti ai progetti i reperti, comunque, trovandosi ad una profondità di circa dieci metri potrebbero coesistere con la struttura portuale stessa”. Per quanto concerne il rapporto con Condotte d'acqua e con la “Porti di Lipari”- secondo quanto afferma il sovrintendente Tusa- tutto è fermo alla disponibilità da questi evidenziata di finanziare, in qualche modo, le ricerche. Nulla di più, almeno sino ad oggi. Entusiasta per questo ritrovamento, al di là di quello che è il suo lavoro, anche la conduttrice di Linea Blu Donatella Bianchi. “Questo ritrovamento- ci ha dichiarato- se dovesse essere confermato nei termini in cui è stato presentato cambia certamente una parte della storia di quest'isola e aggiunge nuovo fascino, nuovo interesse verso luoghi davvero magnifici che trasudano storia e cultura”. Per la cronaca, dopo tanto girovagare per le Eolie negli anni precedenti, Linea blu, che ieri ha potuto contare sul prezioso supporto dei carabinieri, anche di quelli subacquei, dedicherà una puntata solo a Lipari.