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mercoledì 23 dicembre 2009

L'Ue mette i paletti al Governo sulla privatizzazione Tirrenia

E' un via libera condizionato quello che la Commissione europea ha dato al riassetto del gruppo Tirrenia proposto dal governo italiano. Dopo mesi di confronto, Bruxelles ha inviato a Roma una lunga lettera nella quale le modalità dell'operazione previste dal governo vengono ritenute "accettabili" purché in presenza di una serie di condizioni. Matthias Ruete, direttore generale ai trasporti nella Commissione Ue, nella lettera sollecita tempi rapidi per il riassetto, ma aggiunge che la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia partirà comunque dato che per l'attuazione del piano non sarà sicuramente rispettata la scadenza del 31 dicembre 2009. La procedura sarà interrotta o archiviata "non appena" l'Italia si rimetterà in linea con il rispetto delle norme europee sul cabotaggio marittimo.
Perplessità e deroghe La Commissione europea, nel ricordare di non aver sollecitato "in alcun modo" la privatizzazione della Tirrenia, fa presente che la realizzazione delle gare per la ripresa di Tirrenia di Navigazione e delle sue controllate "forza non poco le regole del cabotaggio marittimo". Questo perché - sottolinea il documento - gli armatori interessati a fornire il servizio pubblico, ma non ad acquisire le compagnie di navigazione, "saranno di fatto esclusi dalle gare", in violazione dunque del principio di non discriminazione tra gli armatori europei. Se dunque la Ue considera "accettabile" - in linea di principio e una tantum - la proposta italiana, è solo perché essa da un lato prospetta un "radicale riassetto" del settore e dall'altro paventa un pesante "impatto sociale" in caso di una riorganizzazione differente.
Le condizioni La Commissione Ue sottolinea, intanto, che il servizio pubblico deve essere limitato alle linee per le quali la presenza ininterrotta durante tutto l'anno di altri operatori non è effettivamente assicurata. Inoltre, la durata dei contratti di servizio pubblico non deve andare oltre a quanto "strettamente necessario" per il successo della privatizzazione: non oltre 8 anni, dunque, per Tirrenia di Navigazione e fino a 12 anni per le società regionali. Ancora: l'Ue chiede procedure "trasparenti e non discriminatorie" nella gara per Tirrenia; in particolare, il governo non dovrebbe imporre ai potenziali acquirenti condizioni di "natura pubblica", come il mantenimento dei livelli occupazionali, mentre le varie società dovranno essere vendute a condizioni di mercato e quindi a chi offre il prezzo più alto.
Sostegni pubblici da valutare La Commissione avvisa poi che, a riassetto avviato, valuterà se vi saranno "aiuti di stato" non compatibili con le norme Ue, mentre richiede che le risorse finanziarie per l'ammodernamento della flotta Tirrenia rientrino nell'ambito della compensazione del servizio pubblico. Inoltre, l'Ue chiede che eventuali ammortizzatori sociali siano applicati solo ai dipendenti licenziati in occasione della privatizzazione. Quanto alla privatizzazione delle società regionali (Siremar su tutte) Bruxelles fa sapere che andranno "valutate caso per caso".
Le reazioni Il commissario Ue ai trasporti, Antonio Tajani, ha definito la risposta di Bruxelles "una notizia positiva" per Tirrenia e per l'Italia, aggiungendo che ora "è importante fare in fretta nell'attuare l'accordo". Secondo il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, il bando di gara sarà approvato entro Natale e la privatizzazione sarà fatta entro il 2010.