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lunedì 5 dicembre 2011

Aree protette possono produrre occupazione

"L'istituzione trent'anni fa delle aree protette in Sicilia e' servita a evitare che il nostro patrimonio naturalistico venisse devastato, e oggi la nostra regione conserva un ambiente di grande rilievo per ricchezza e biodiversita'. Stenta pero' a decollare l'insieme di parchi e riserve in un sistema che insieme alla tutela sia anche occasione di sviluppo capace di produrre redditi e occupazione".
Lo ha detto l'assessore regionale per il Territorio e l'ambiente, Sebastiano Di Betta, che oggi ha visitato la Riserva naturale orientata "Saline di Trapani e Paceco". Di Betta e' stato ricevuto dal direttore dell'ente gestore della riserva, Girolamo Culmone, dal presidente della Sosalt, Giacomo D'Ali', e dal parlamentare regionale Livio Marrocco.
L'assessorato ha destinato 2,150 milioni di euro al Wwf Italia, ente gestore della riserva, per due progetti finanziati nell'ambito di un Accordo di programma, utilizzando le risorse dell'obiettivo 3.2.1. del Fesr 2007-2013.
Si tratta del progetto di manutenzione straordinaria e adeguamento funzionale degli immobili e della "Salina bella", con la creazione di un centro didattico, per 950mila euro, e della rimozione delle linee elettriche aeree all'interno della Riserva per 1,2 milioni di euro.
"Con questi interventi per la fruizione della parte di salina di proprieta' demaniale dell'assessorato e per l'interramento delle linee elettriche presenti all'interno dell'area, che effettueremo con la collaborazione dell'Enel - ha concluso Di Betta -iniziamo a mettere a sistema una delle riserve piu' visitate dell'isola. Nei prossimi giorni, attiveremo un tavolo tecnico per determinare quali possono essere i servizi aggiuntivi che si possono mettere in campo nelle aree protette siciliane per incrementare presenze e introiti".

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