Organizzavano falsi incidenti stradali, un filone già ampiamente sfruttato ma davvero inesauribile come dimostra il costante aumento dei premi assicurativi. Polizia Municipale e Carabinieri hanno lavorato tre anni per smascherare un’organizzazione che simulava sinistri, falsificava documenti e referti medici e naturalmente intascava gli indennizzi dalle assicurazioni. Una quarantina i falsi incidenti accertati, altrettanti quelli in fase di organizzazione, più di centomila euro le somme incassate indebitamente. Stamani sono scattati gli arresti per 13 persone. Una, Gaetano Molino, 41 anni, la mente dell’organizzazione, è finito a Gazzi. Gli altri 11 hanno ottenuto i domiciliari. Fra queste un perito assicurativo, Antonina Lui, 69 anni. I provvedimenti hanno colpito anche Mauro ed Adriano D’Angelo, Giuseppe De Leo, Felicetta Smiraglia, Carmelo Muscolino, Concetta Maria Totano,. Elisa Di Lauro, Arcangelo Settimo, Alessandro Munaò e Giuseppe Gangemi. Per altre otto persone è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. 32 gli indagati a piede libero.
L’indagine è partita da un sopralluogo della sezione Infortunistica della Polizia Municipale in un incidente. Gli agenti hanno scoperto che presentava singolari analogie con altri incidenti di una precedente inchiesta nei quali era sempre vittima Gaetano Molino, l’organizzatore del gruppo. Da lì monitorando decine e decine di incidenti, ricorrendo ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, attraverso perquisizioni e sequestri è venuto a galla un mondo di truffe, falsificazioni, minacce. Si sono scoperti così fatti incredibili come quello di Arcangelo Settimo che mentre commetteva un furto in appartamento, vistosi scoperto dalla Polizia, si è lanciato dal secondo piano riportando la frattura di entrambe le gambe. Tornato libero dopo l’arresto Settimo decise di far fruttare il certificato medico, falsificandolo ed utilizzandolo per simulare altri due incidenti. In un caso riuscì d ottenere un indennizzo di 50.000 euro. C’è poi il caso di un ragazzo che dop un incidente finì in prognosi riservata. Una volta tornato a casa anche lui sfrutto il referto per simulare un altro sinistro. Aveva quasi ottenuto un risarcimento di 200.000 euro quando è scattata l’inchiesta che gli ha fatto sfumare la truffa. E poi i casi di persone che nello stesso giorno sono risultati coinvolti in tre quattro incidenti contemporanemanete. L’ accusa per 9 dei 12 arrestati è di associazione a delinquere. Gli altri devono rispondere di truffa, falso e riciclaggio.
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