Salvatore Sarpi
Lipari
Rischi e disagi non indifferenti sono quelli con i quali stanno convivendo, ormai da domenica sera, tutti coloro (e non sono pochi) che per lavoro, così come per altre decine di motivi, devono raggiungere da Lipari centro, Canneto ed Acquacalda e viceversa. Il blocco della circolazione sia veicolare che pedonale, sulla abituale via di comunicazione (la provinciale “Bagnamare”), dovuto alla mastodontica frana che si è verificata sul versante liparese della galleria di Monterosa, ha fatto coinvolgere tutto il traffico sulla SP 180 di Serra, una strada a forte rischio già in condizioni di normale flusso di circolazione, figurarsi in questa situazione. La sede stradale alquanto ristretta, il dissesto generalizzato del manto, la mancanza di illuminazione (in buona parte di essa) durante le ore notturne, i tanti parapetti divelti e/o danneggiati e tutta una serie di più che probabili smottamenti dei terreni limitrofi, rendono questa arteria a forte rischio. E questo, nonostante, gli operatori della Provincia e gli ex Pumex, questi ultimi su disposizione dell’assessore Giovanni Sardella, stanno mettendo in atto tutta una serie di interventi per eliminare erbacce, arbusti e piante che, in determinati punti, restringono ancora di più la carreggiata ed impediscono la visibilità.
Questa situazione a forte rischio (ribadiamo che il pericolo sulla strada di Serra è una costante) deve far si che tutti gli organismi competenti “spingano” al massimo i tempi dell’intervento sull’area interessata dalla frana che, tra l’altro, restando così, potrebbe continuare a cedere in conseguenza di forti piogge.
Non è tempo di “palleggiarsi” la palla dell’intervento, tutt’altro.
Le casse dell’ex Provincia regionale, piuttosto asfittiche, fanno sorgere seri dubbi che si possa attingere ad esse per i fondi necessari per un intervento sicuramente complesso. Resta, come paventato sin dalle prime battute, la Protezione civile. Organismo sul quale si deve “pressare”, affinchè esca al più presto allo scoperto ed intervenga, in tempi brevissimi, su una situazione ad alto rischio per la pubblica incolumità. Non intervenire in tempi celeri nell’area della frana non solo rischia di peggiorare quella situazione ma, indirettamente, si “avalla” la fonte di rischio per cittadini e turisti costituita dalla la strada provinciale di Serra.
La raccolta “porta a porta” della differenziata nell’isola di Stromboli, nonostante i proclami, non è mai decollata, anzi, per certi versi, si può dire che non è mai partita.
Lo evidenzia il coordinatore del PD di Stromboli, Claudio Utano in una lettera inviata al sindaco Marco Giorgianni nella quale chiede, tra l’altro, di sapere come mai questa raccolta, dal primo cittadino “ annunciata, deliberata e sbandierata, non funziona per niente”. “A questa semplice e ovvia domanda avanzata più volte da tanti cittadini e turisti – si legge ancora - non è stata data nessuna risposta. Noi non ci stiamo e denunciamo il fatto”. Utano ha anche fatto la cronistoria del mancato servizio, partendo da quando “ alla fine di aprile, con un annuncio pubblico, fatto presso la scuola dell’isola, il Sindaco, assistito dei responsabili del servizio ECO S.E.I.B., disse che la raccolta differenziata porta a porta sarebbe partita da lì a giorni. Una dichiarazione quasi obbligata, in effetti, perché la legge 152/2006 obbliga i Comuni al raggiungimento di almeno il 65% di differenziata. Appunto in quella occasione – continua Utano- il Sindaco dichiarò, dilungandosi anche nei metodi di raccolta, che il Comune voleva mettersi in regola e che il servizio, nelle prime fasi, sarebbe stato limitato a Stromboli, Panarea ed al centro storico di Lipari, banchi di prova per tutti. Per dimostrare la serietà del progetto furono addirittura previste delle penali per chi avesse violato le regole di conferimento. Sebbene qualche sospetto che si trattasse di una falsa partenza fosse venuto da subito, leggendo il prospetto con il calendario dei prelievi domestici che si fermava a giugno, mentre l’avvio del programma era stabilito in prossimità del grande afflusso turistico che decuplica le presenze ed i consumi complicando la loro localizzazione, tutti i cittadini residenti dettero una risposta di grande fiducia ed impegno nell’affrontare il problema in modo consapevole. Sono bastati pochi giorni – si legge ancora- perché quei dubbi diventassero cruda realtà, e le baldanzose dichiarazioni non reggessero alla prova. Infatti, abbiamo vissuto la scorsa stagione turistica sommersi da rifiuti indifferenziati, abbandonati in ogni luogo con grande vergogna e imbarazzo generale e abbiamo avuto l’esperienza disarmante di un sistema di uomini/mezzi letteralmente impotente a gestire il servizio in modo corretto. Solo una “operazione di facciata” quella sbandierata dal Sindaco?. Noi cittadini e tutto il PD dell’isola non ci stiamo e riteniamo doveroso che vengano fornite risposte concrete e immediate nel rendere fattibile il servizio. Non può finire con una presa in giro e non lo permetteremo. L’ultimo schiaffo dall’Amministrazione – conclude il coordinatore del PD di Stromboli- è arrivato di recente con un aumento secco di oltre il 7% della tariffa, a fronte dello stesso (dis)servizio di sempre”.
Salvatore Sarpi
Stromboli
La raccolta “porta a porta” della differenziata nell’isola di Stromboli, nonostante i proclami, non è mai decollata, anzi, per certi versi, si può dire che non è mai partita.
Lo evidenzia il coordinatore del PD di Stromboli, Claudio Utano in una lettera inviata al sindaco Marco Giorgianni nella quale chiede, tra l’altro, di sapere come mai questa raccolta, dal primo cittadino “ annunciata, deliberata e sbandierata, non funziona per niente”. “A questa semplice e ovvia domanda avanzata più volte da tanti cittadini e turisti – si legge ancora - non è stata data nessuna risposta. Noi non ci stiamo e denunciamo il fatto”. Utano ha anche fatto la cronistoria del mancato servizio, partendo da quando “ alla fine di aprile, con un annuncio pubblico, fatto presso la scuola dell’isola, il Sindaco, assistito dei responsabili del servizio ECO S.E.I.B., disse che la raccolta differenziata porta a porta sarebbe partita da lì a giorni. Una dichiarazione quasi obbligata, in effetti, perché la legge 152/2006 obbliga i Comuni al raggiungimento di almeno il 65% di differenziata. Appunto in quella occasione – continua Utano- il Sindaco dichiarò, dilungandosi anche nei metodi di raccolta, che il Comune voleva mettersi in regola e che il servizio, nelle prime fasi, sarebbe stato limitato a Stromboli, Panarea ed al centro storico di Lipari, banchi di prova per tutti. Per dimostrare la serietà del progetto furono addirittura previste delle penali per chi avesse violato le regole di conferimento. Sebbene qualche sospetto che si trattasse di una falsa partenza fosse venuto da subito, leggendo il prospetto con il calendario dei prelievi domestici che si fermava a giugno, mentre l’avvio del programma era stabilito in prossimità del grande afflusso turistico che decuplica le presenze ed i consumi complicando la loro localizzazione, tutti i cittadini residenti dettero una risposta di grande fiducia ed impegno nell’affrontare il problema in modo consapevole. Sono bastati pochi giorni – si legge ancora- perché quei dubbi diventassero cruda realtà, e le baldanzose dichiarazioni non reggessero alla prova. Infatti, abbiamo vissuto la scorsa stagione turistica sommersi da rifiuti indifferenziati, abbandonati in ogni luogo con grande vergogna e imbarazzo generale e abbiamo avuto l’esperienza disarmante di un sistema di uomini/mezzi letteralmente impotente a gestire il servizio in modo corretto. Solo una “operazione di facciata” quella sbandierata dal Sindaco?. Noi cittadini e tutto il PD dell’isola non ci stiamo e riteniamo doveroso che vengano fornite risposte concrete e immediate nel rendere fattibile il servizio. Non può finire con una presa in giro e non lo permetteremo. L’ultimo schiaffo dall’Amministrazione – conclude il coordinatore del PD di Stromboli- è arrivato di recente con un aumento secco di oltre il 7% della tariffa, a fronte dello stesso (dis)servizio di sempre”.
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