Gentile Direttore,
ho ricevuto dei link sulla scuola locale, in queste settimane.
Ricevo tanta posta e amichevolmente rispondo o collaboro sempre.
Resto stupita che certe cose accadano, eppure accadono.
Resto amareggiata quando non si apprezza la voglia di qualità anche nelle piccole cose giornaliere... poi per fortuna si verificano i ripensamenti.
Resto compiaciuta quando si parla, si scrive, si agisce a favore della qualità, della trasparenza, dell'efficienza... anche a Lipari.
Ciò premesso, desidero inviare un bel "mi piace" all'articolo pubblicato oggi, a firma di Cristiana Natoli: la scuola è un bene, i ragazzi sono un bene, Lipari si merita una scuola partecipata, di qualità, non a scartamento ridotto, rispettosa del benessere di chi la frequenta e di chi vi lavora.
Colgo l'occasione per aggiungere anche - in riferimento alle riflessioni lette a firma di Elvi Raffa - che, nei contesti territoriali più ampi, il tempo lungo e il tempo pieno erano nati decenni fa con delle valenze metodologiche e formative specifiche, differenti dalle istanze di organizzazione dei tempi sociali che poi invece son prevalse su richiesta delle famiglie.
Il tempo pieno/lungo da sperimentale è così diventato il modello organizzativo più diffuso, soprattutto nelle aree di grande addensamento urbano. A Lipari credo sia stata una formula applicata in passato e non più ripresa.
Tuttavia ogni istanza merita attenzione e ogni contesto ambientale e temporale ha le sue specificità, in termini di bisogni, di età, di clima, di strutture, di risorse economiche... il buon senso è l'unica misura per trovare soluzioni, senza forzare le procedure e nemmeno i tempi.
Auguro ai Comitati Genitori di lavorare bene e a lungo: non ci sono controparti, ma si è tutti interlocutori attivi, nella misura in cui si vuol partecipare per costruire il bene comune.
Cordiali saluti
Lina Paola Costa
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