Con circa 280 specie residenti, l’Italia è il Paese europeo con la più grande diversità di farfalle (in tutto il continente sono note 576 specie), ma fino a pochi anni fa quasi niente era ancora noto della loro struttura e ricchezza genetica. Ora la Butterfly Week è arrivata alla sua terza edizione, si tratta di un’iniziativa di ricerca che coinvolge scienziati e cittadini e viene organizzata all’interno del Barcoding Italian Butterflies (BIB), un progetto frutto della collaborazione tra alcuni dei più importanti gruppi di ricerca universitari impegnati nella descrizione e la salvaguardia delle farfalle europee, operanti sia in Italia che all’estero, e di Legambiente, uno studio estensivo che sta rivelando l’esistenza di specie e sottospecie fino a oggi sconosciute e di linee genetiche endemiche italiane,.
Come hanno detto i ricercatori catalani ed italiani all’aperitivo con le farfalle, una conferenza sui lepidotteri italiani organizzata da Legambiente all’Ente RomaNatura proprio prima di partire verso le Isole Eolie, per la Butterfly Week, «In ultima istanza il barcoding delle farfalle rappresenterà il più potente strumento conoscitivo per predisporre piani di difesa della biodiversità di questi organismi non solo in Italia in tutta l’area mediterranea».
Per la Butterfly Week ogni anno viene scelta una diversa destinazione e per una settimana un gruppo di ricercatori internazionali viaggia attraverso splendide regioni Italiane – le prime due edizioni hanno interessato l’Arcipelago Toscano e Calabria e Basilicata – per raccogliere e studiare le farfalle allo scopo di scoprirne e descriverne la diversità, ancora in gran parte sconosciuta. Durante questi viaggi i ricercatori incontrano il pubblico per spiegare l’importanza delle farfalle e per coinvolgere i cittadini nella collezione e nelle azioni di conservazione».
Dal primo maggio i ricercatori del BIB sono alle Isole Eolie, dove potranno fare interessanti paragoni sia tra le farfalle di quell’Arcipelago vulcanico siciliano e quelle delle isole toscane, sia per quanto riguarda la Calabria/Basilicata che la Toscana continentale, dove tra l’altro sono già state sequenziate le farfalle del Parco regionale della Maremma.
A Roma sono stati intanto presentati in anteprima i risultati del barcoding delle farfalle: «Dopo circa 1 anno di attività abbiamo sequenziato l’85% delle specie Italiane (circa 250 specie) – hanno detto il leader del gruppo di ricercatori, Leonardo Dapporto che lavora anche per Il gruppo di Biogeografia ed ecologia degli invertebrati di Oxford e Roger Villa, del Laboratorio di evoluzione e biodiversità delle farfalle di Barcellona – Di molte specie siamo inoltre riusciti ad ottenere campioni da diverse aree d’Italia in modo da poter capire se esistano situazioni analoghe al caso diZerynthia polyxena/Zerynthia cassandra». Si tratta di farfalle che si ritenevano un’unica specie e che invece si sono rivelate due specie diverse, con una sottospecie scoperta all’Isola d’Elba, quella che ha dato il via a tutto il progetto e che ha portato alla realizzazione del Santuario delle Farfalle “Ornella Casnati”, uno splendido lepidottero che ormai gli elbani chiamano la farfalla di San Piero, dal nome del Paese collinare che ospita il limitato areale in cui sembra vivere la Zerynthia cassandra elbana.
Al progetto BIB partecipano anche con un ruolo insostituibile di coordinamento gli scienziati del Laboratorio di Zoologia dell’università di Torino, l’’Unità di ricerca per la selvicoltura in ambiente mediterraneo di Cosenza del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, Legambiente, i Parchi nazionali dell’Arcipelago Toscano e della Sila, quelli regionali della Maremma e delle Alpi Marittime e Fondazione Zegna e i ricercatori dicono che «Alcune specie mancano all’appello ed per alcune aree abbiamo pochi o nessun esemplare», La Butterfly Week del 2015 e quella del 2016 puntano a colmare questo gap.
Intanto, a Roma Dapporto e Villa hanno illustrato i primi eccezionali risultati del BIB: «Abbiamo barcodato interamente la fauna del Parco dell’Arcipelago Toscano e del Parco Regionale della Maremma mentre le farfalle del Parco Nazionale della Sila e della Provincia di Biella saranno sequenziate interamente durante i prossimi mesi. Grazie al contributo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e del Parco Regionale della Maremma, il barcoding delle farfalle dell’Arcipelago Toscano, della costa Toscana, della Corsica e della Sardegna è completato. Presto i risultati saranno inviati per pubblicazione poiché sono emerse un gran numero di novità sulle farfalle di quest’area a renderle, se possibile, ancora più interessanti».
Dapporto ha fatto l’esempio degli aplotipi (famiglie genetiche) ritrovati della Coenonympha corinna e Coenonympha elbana e della loro distribuzione: Tre maggiori cladi (famiglie) sono presenti in quest’area, una vive in Sardegna, una in Corsica con una sottofamiglia in Capraia e una terza all’Elba, Giannutri, Argentario e costa Toscana. Questo risultato è assolutamente sorprendente perché non solo sembra supportare l’esistenza di Coenonympha elbana come endemismo toscano, ma anche di due diverse entità (specie?), un tempo riunite sotto il nome comune di Coenonympha corinna. Altri studi saranno necessari per chiarire definitivamente la distribuzione e lo stato specifico delle varie popolazioni, non solo in questo gruppo. Ad ogni modo, il barcoding delle farfalle di quest’area rappresenterà una pietra miliare nella studio delle tassonomia e nella conservazione delle farfalle Mediterranee».
Prima di partire per le isole Eolie, dove saranno a caccia di farfalle fino al 6 maggio, il team di ricercatori ha voluto sottolineare che «E’ doveroso ribadire che niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza il supporto logistico e amministrativo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e del Parco Regionale della Maremma e ci piace sottolineare il particolare entusiasmo mostrato dalla direttrice del primo (Franca Zanichelli) e la presidente del secondo (Lucia Venturi). Lo studio del barcoding in entrambi i Parchi è stato accompagnato da iniziative di divulgazione e da azioni di citizen science in cui i cittadini sono stati coinvolti al fine comprendere l’importanza della mappatura genetica delle farfalle e per aiutarci nelle raccolte degli esemplari necessari alle analisi».
E il 2 giugno all’Isola d’Elba, al Santuario delle Farfalle “Ornella Casnati” di Monte Perone, è nuovamente prevista la Festa delle Farfalle, che ogni anno attira centinaia di persone che, insieme ad alcuni dei ricercatori del progetto BIB, fanno il percorso del Santuario punteggiato dai cartelli che illustrano le specie presenti nell’area. Poi panzanella, tonnina, vino e dolci per tutti.
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