(di Michele Giacomantonio)
Dopo la “peregrinatio” della Madonna del Terzito a Lipari di venerdì scorso, un’altra piccola “peregrinatio” si è svolta a Lipari nella mattinata di domenica 1 maggio quella di Maria madre dello Stupore promossa dalle Suore francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari. Appuntamento alle 10.30 nella Chiesa parrocchiale di S. Pietro dove, malgrado la pioggia, molti bambini con le loro famiglie sono intervenuti e da lì in corteo con innanzi una suora che teneva alta l’icona che solitamente è nell’edicola di Pirrera ci si è diretti nella Cappella della Casa Madre.
Qui la Madre Liliana Pagano ha ricordato come questa celebrazione si svolge dal 2007 e che lo scorso anno si è arricchita di una Banca della Preghiera in cui tutti, grandi e piccoli, possono fare dei versamenti depositando appunto preghiere. Certo anche il denaro serve e quest’anno ce n’è voluto parecchio per riparare l’Istituto che rischiava di andare in rovina. E’ rimasta ora l’esigenza di riparare la cappella, che Madre Florenzia – la fondatrice – ricordava che era la parte più importante dell’Istituto. E proprio per questo obiettivo Madre Liliana ha lanciato un appello chiedendo di aiutare le suore in questa impresa. E le prime risposte non sono tardate ad arrivare.
E’ toccato poi al dott. Michele Giacomantonio spiegare perché lo stupore sia così importante e perché si è voluta nominare Maria madre dello Stupore.
“Lo stupore – ha detto Giacomantonio – è quel sentimento di meraviglia e di sorpresa suscitato da una cosa o da una situazione nuova, straordinaria o inattesa. E’ il reagire a qualcosa di inaspettato, da cui siamo stati colpiti.
Lo stupore è stato, ed è, il motore del mondo, del progresso, della nascita e dello sviluppo delle civiltà. Una risorsa fondamentale che troviamo in natura proprio nel cuore della nostra umanità fin dalla nostra fanciullezza.. Infatti si è sempre detto che lo stupore è proprio dei bambini e Gesù dice chiaramente che “se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli”.
Eppure oggi sono proprio gli studiosi della formazione dell’infanzia a lanciare un grido di allarme: proprio i bambini rischiano di perdere la capacità di stupirsi con la conseguenza dell’ incepparsi della molla per la conoscenza. Oggi voi bambini crescete, in un mondo frenetico, dove tutto vi viene organizzato, programmato, con tempi veloci, sotto stimoli continui. Vi trovate ogni giorno di fronte a scadenze, a passi e scelte che dovete compiere, tutti ben spiegati e definiti. Non dovete inventarvi nulla. Lo si fa perché si pensa di aiutarvi così. E se non vi bastano le spiegazioni avete il telefonino, internet, WhatsApp. Troppe spiegazioni, date sempre con attenzione, tutte esaurienti prima ancora che possiate porvi un interrogativo, un problema, che possiate fare, da soli, una scoperta. Si pensa di aiutarvi, ma così si soffoca la vostra possibilità di stupirsi, di crescere in armonia in questo mondo che vi appartiene, di sentirlo veramente vostro con le zone di luce e quelle ancora buie da esplorare. Catherine L’Ecuyer è una studiosa della educazione dei bambini, che è nata in Canadà ed ora vive in Spagna. Catherine ha scritto su questo tema un bel libro “Educare allo stupore” ed il suo suggerimento fatto agli insegnanti ed ai genitori è che di rispettare i vostri ritmi, di non voler bruciare le tappe, di non rendervi troppo facile la vita e lo studio. Bisogna cioè rispettare il vostro bisogno di provare il piacere e, la bellezza delle vostre scoperte. E se cancelliamo la capacità dello stupore in voi bambini, la cancelliamo anche negli uomini perché siete voi gli uomini di domani, E, se è vero che lo stupore è la molla dello sviluppo e della civiltà, togliamo al mondo la possibilità di futuro, alla civiltà la capacità di evolversi positivamente.
Vedete quanto è importante la vostra formazione, la vostra educazione. E quanto è importante educarvi a stupire e a meravigliarvi di questo mondo e dei segreti che contiene.
C’è stata una grande suora che certo i più grandicelli fra voi ricordano. Era , prima di Madre comprese, prima di tanti altri, che bisognava salvare la capacità nei bambini di stupirsi, che bisognava coltivare la loro capacità di scoprire e di creare. Ne parlò alle sue suore e tutte insieme decisero, parlo di venti anni fa e più, fin dall’inizio degli anni ’90, di impegnare l’Istituto su questa frontiera dell’educazione creando “i laboratori della creatività” per i bambini più piccoli che non vanno ancora alle elementari e poi dal 1996 tutta una serie di concorsi, anno, per anno, rivolto ai bambini ed ai giovani per preparare il centenario dell’Istituto che cadeva nel 2005. Ma a Madre Floriana, questo non bastava, doveva fare di più, e pensò di dare allo stupore una grande protettrice, nominando Maria, la madre di Gesù, “Madre dello stupore””.
E’ iniziata quindi la celebrazione dell’Eucarestia presieduta da Mons. Gaetano Sardella. All’Omelia don Gaetano sì è soffermato anche lui a parlare dello stupore e come Maria a ragione ne è stata nominata protettrice. E certamente lo stupore più grande – ha osservato don Gaetano – Maria lo provò attendendo Gesù, mettendolo al mondo, seguendolo nella sua infanzia e e poi nella vita adulta sino alla croce ed alla resurrezione. “E’ stata fortunata Maria? Si, certo è stata fortunata. Ma anche noi, – ha ricordato il parroco – possiamo condividere questa fortuna perché possiamo incontrare Gesù in ogni momento: nell’Eucarestia, in Chiesa, nei poveri lungo le strade, nella nostra vita familiare. Infatti, se volgiamo, possiamo vivere ogni momento con Gesù imparando a stupirci di quanto avviene intorno a noi e nella nostra vita se sappiamo viverla con amore”
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