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martedì 3 maggio 2016

Il Cimitero di Lipari come metafora dell’incapacità ad amministrare di questa Giunta. Giacomantonio scrive a Lo Cascio

Caro Pietro,
Ho letto la tua “Lettera aperta sull’abbandono di Marina Corta” al Sindaco, all’Amministrazione comunale, alla cittadinanza. Una lettera che condivido pienamente ma non capisco perché l’hai scritta con “mia buona pace”. 
Io non ho mai sostenuto che quello del cimitero di Lipari sia il primo problema della nostra comunità. Tutt’altro. Nel primo intervento ho indicato una lunga sfilza di problemi tutti disattesi e tutti più gravi. Per rimanere nel campo delle opere pubbliche e del decoro urbano, lasciando stare Piazza Mazzini che forse è un caso a parte, indubbiamente c’è Marina Corta, ma c’è anche Marina lunga che è la nostra passeggiata a mare e che ora pare che l’Amministrazione voglia affidarla a Condotte Acque contro tutte le assicurazioni elettorali (“Il porto si, ma non così”), e c’è indubbiamente il lungomare di Canneto dove si è venduta la pelle dell’Orso prima ancora di averlo preso, e rimane indietro…indietro…indietro sempre Acquacalda. E questo senza affrontare temi più sostanziosi come il rifornimento idrico e la sua incredibile bollettazione, la depurazione dei reflui, la raccolta e smaltimento di rifiuti di cui non parlo perché si tratta di un’area particolarmente sensibile in cui il diritto di critica non vale e ti becchi subito una querela, il servizio marittimo, ecc.
Ho parlato del cimitero perché ci vado tutte le mattine e tutte le mattine una rabbia sorda mi stringe le viscere perché vedo che le cose ogni giorno sono peggio del precedente. Per il Cimitero di Lipari ho citato tre problemi in ordine di importanza crescente: la pulizia ed il decoro a cominciare dal taglio dell’erba che ormai sovrasta molte tombe e quando piove impedisce di raggiungerle se non si vuole correre il rischio di un brutto scivolone; la buca dove l’acqua di questi giorni è penetrata abbondantemente e scava sotto le tombe e le fondamenta della Chiesa e del convento dei Cappuccini; le cuccette del piano all’entrata che aspettano da quindici anni di essere restaurate e da sei di essere riutilizzate mentre la mancanza di loculi crea problemi alle famiglie. Ho citato tre problemi ma si potrebbe parlare del degrado di moltissime tombe che si distruggono nel disinteresse di tutti. Una museo monumentale il nostro? Potrebbe esserlo forse ma se ci fosse la volontà di curarlo e gestirlo.
Diciamo che ho parlato del Cimitero di Lipari come metafora di una amministrazione incapace che ormai dovrebbe gettare la spugna e dichiarare il fallimento amministrativo prima ancora di quello finanziario che pare comunque essere un rischio incombente. E dico questo da cittadino e da iscritto ad un partito, Il PD, che appoggia l’Amministrazione e che farebbe bene a dissociarsene al più presto. 
 Michele Giacomantonio

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