Gentile Sindaco,
le scrivo anche se Lei non risponde
alle mie interpellanze in materia di sanità, per esempio l’ultima a proposito
dell’assenza di un ginecologo di ruolo presso il Consultorio; e torno proprio
sull’argomento ginecologi, poiché desidero richiamare la Sua attenzione su una
situazione che ritengo eserciti gravi condizionamenti nella realtà locale per
ciò che attiene i servizi e l’assistenza sanitaria cui la nostra comunità
avrebbe – ma di fatto non ha – diritto.
Per quello che mi risulta, la
totalità dei medici ginecologi assunti o che turnano presso l’Ospedale di
Lipari sono obiettori.
L’elevato numero di medici obiettori
è un fenomeno che va ben oltre la portata locale e purtroppo è divenuto una
caratteristica dell’intero sistema sanitario nazionale; è chiaro, tuttavia, che
in un contesto isolato e disagiato come quello delle Eolie il fenomeno tende a
vanificare ulteriormente la possibilità di offrire in loco adeguate risposte
alle esigenze dell’utenza. Le donne che intendono o devono interrompere una
gravidanza sono costrette – anche in questo caso, come per la nascita – a
“migrare” altrove e, spesso, a confrontarsi con situazioni critiche e
sgradevoli, private del conforto psicologico rappresentato dalla propria sfera
familiare e ambientale.
È bene ricordare ancora che, oltre a
non praticare interruzioni di gravidanza, il medico obiettore non firma nemmeno
le certificazioni necessarie a tale scopo.
Ciò è paradossale, considerato che le
certificazioni sono proprio una delle competenze del Consultorio, dove peraltro
ancora oggi non è stata assegnata la figura professionale prevista nella pianta
organica e venuta a mancare con il pensionamento del dott. Venanzio Iacolino.
Nella Sua qualità di massima autorità
sanitaria comunale, tenendo conto delle peculiarità del nostro territorio e dei
disagi sociali, psicologici ed anche economici che il perdurare di tale
situazione certamente produce, Le chiedo di intervenire presso la Direzione
dell’ASP per ottenere che tra i medici assegnati al nostro presidio vi sia una
equa ripartizione tra obiettori e non obiettori.
La libertà di coscienza e dunque di
obiezione è garantita dalla legge, ma anche la facoltà di ricorrere
all’interruzione di gravidanza è sancita da una Legge dello Stato che esiste e
che troppo spesso in questo Paese viene ignorata, aggirata o calpestata.
Come sempre auspico una Sua risposta
e soprattutto un Suo intervento e La ringrazio anticipatamente, ma se ciò non
dovesse verificarsi Le anticipo che riproporrò serenamente ma puntualmente la
questione in tutte le occasioni che il dibattito democratico e il mio ruolo di
consigliere consentiranno, quanto meno fino alla fine del nostro rispettivo mandato.
Cordialmente,
Pietro Lo Cascio - consigliere comunale de La
Sinistra
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