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lunedì 3 aprile 2017

Da un tentativo di "inganno" a Milazzo all'appello a chiunque amministrerà Lipari nei prossimi anni (di Francesco Coscione)

Riceviamo e pubblichiamo:
Ieri alle ore 13 mia figlia si è imbarcata, sotto una pioggia scrosciante, a Lipari sull'aliscafo diretto a Milazzo per procedere poi verso l' aeroporto di Catania. Riporto integralmente il messaggio che mi ha inviato: 

"Quando sono arrivata a Milazzo ho chiesto a uno di quelli che affittano macchine se sapesse dove si fermava il pullman per Catania aeroporto. Prima mi ha detto che non si fermava lí al porto, poi che non c'era ancora e che se volevo c'era un suo amico con la macchina che andava a Catania in macchina con autista. Io insisto di aver letto ieri che dal 1 aprile c'era la corsa alle 14.15 e lui continua a dirmi che non é cosí e che invece di cambiare due autobus mi conveniva andare in macchina direttamente fino a Catania. Mentre gli chiedo se anche altre persone stanno andando in macchina per Catania,chiama il suo amico a cui dice che c'é una ragazza che deve andare in aeroporto e il suo amico gli dice che per andare vuole 50€...io gli dico che non ho tutti questi soldi per arrivare fino a Catania..grazie a Dio il mio sesto senso non mi dice di fidarmi e guardo,sotto il diluvio,se c'é il bus davanti al terminal degli aliscafi che arriva,in ritardo, e che riesco a prendere.... e con 15€ arrivo direttamente,e in orario,davanti all'entrata dell'aeroporto...se fossi stata una turista sarei rimasta lí e avrei dovuto fare due cambi e arrivare 3 h dopo in aeroporto per un gentile signore onesto! Poi si lamentano del poco turismo alle Eolie e ci etichettano come dei mafiosi o gente pronta a fregare chiunque! Monito per tutti a prestare attenzione."

E' una situazione che molti di noi hanno vissuto, io compreso, e che definire sconveniente è un puro eufemismo, specialmente per una ragazza che viaggia da sola. So che questa mia lettera, come tutte le altre che i cittadini scriviamo per far rilevare disservizi o torti, cadrà nell'assoluto oblio del menefreghismo ma questo non mi esime dal continuare a scrivere. 
Vorrei chiedere a chiunque ci amministrerà nei prossimi anni di essere voce dei cittadini con la capacità di interessarsi del quotidiano. Nessuno di noi "pretende" da chi ci amministra cose diverse da quelle che chiediamo a Dio: "...dacci oggi il nostro pane quotidiano". Amministrare, secondo il vocabolario Treccani è: " Reggere, curare, regolare, sorvegliare il buon andamento: agli affari di uno statodel comune, ecc.; ".
Che nessuno strumentalizzi politicamente queste mie dichiarazioni per usarle a proprio piacimento a favore o contro altri. A me non interessa "chi ci amministrerà" ma che lo faccia incontrando le persone, camminando in mezzo alla gente, passando per i vicoli, guardando i giovani in viso, difendendo gli ultimi, sostenendo le famiglie, stringendo la mano nello stesso modo ad un Operatore Ecologico e al Prefetto o al Vescovo, facendosi trovare e consigliare dalla gente a cui, spesso, basta una risposta. Sappiamo quanto sia difficile governare, che ci sono enormi difficoltà economiche, sociali e pratiche e che nessuno ha la bacchetta magica. Nessuno dei cittadini "pretende" la riuscita in ogni iniziativa ma "chiede" che ci si provi.
Francesco Coscione

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