Con 37 voti a favore, 15 contrari e 7 astenuti, l’Ars ha approvato la Finanziaria. Approvate, inoltre, le variazioni di bilancio e, subito dopo, la legge stralcio “salva sindaci” i cui consigli comunali erano stati sciolti per non avere approvato i bilanci entro i termini di legge. All’interno della Finanziaria, rimasta al palo per ben 48 ore, finché non si è trovato un accordo sull’utilizzo del Fondo pensioni dei dipendenti regionali, i finanziamenti ai disabili, l'esenzione dei ticket per gli inoccupati, garanzie occupazionali per gli ex lavoratori dell'Aras, l'avvio della stabilizzazione per i precari Asu, contributi agli enti, alle imprese di trasporto e allo sport.
La norma “salva sindaci”, con cui si abrogano le due leggine varate tra l’agosto e il marzo scorso all’origine del “pasticcio” per cui già sette erano stati dichiarati decaduti (e tre di loro già reintegrati nella carica dal Tar) è stata invece approvata con 37 voti a favore, 4 contrari e 3 astenuti. Dal dibattito che ha preceduto questa votazione, peraltro, è emerso chiaro, come ha evidenziato dalla Tribuna parlamentare il capogruppo del Pid Totò Cordaro, che solo pochi, quando si discussero ed approvarono le due leggine abrogate, avevano capito quanto stava accadendo e le conseguenze che avrebbero determinato.
Non solo: un paio di emendamenti, uno a firma dello stesso Cordaro, l’altro a firma del capogruppo di Forza Italia Marco Falcone, tendenti a posticipare l’entrata in vigore della norma, per impedirne l’effetto retroattivo, furono tranquillamente bocciati dalla maggioranza. «La revoca della norma – ha commentato il presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando – è un segnale di lungimiranza da parte dell'Ars. Per altro permetterà di fermare i contenziosi già avviati e che rischiavano di creare un vero e proprio cortocircuito istituzionale. Non possiamo che sottolineare il positivo ruolo di garanzia dei corretti rapporti fra istituzioni svolto dal presidente Ardizzone, che si è adoperato perché si giungesse a un provvedimento di civiltà giuridica».
Un caso analogo, di norma approvata senza conoscerne gli effetti, è stato denunciato l’altra notte dalle deputata Cinquestelle Angela Foti. «Quasi in maniera occulta – ha avvertito, dopo aver verificato il contenuto e, soprattutto gli effetti dell’emendamento votato dalla maggioranza poco prima – col gioco delle riscritture e le votazioni veloci per alzata e seduta è stato quasi nascosto un vergognoso salvacondotto per i Pip che hanno commesso reati contro l’ordine pubblico prima del 2013».
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