Lombardo, dall’alto dalla sua trentennale esperienza di marittimo (di cui 17 trascorsi sulle navi), comprese che qualcosa di “anomalo” stava accadendo in quella che poi si è rivelata la “camera della morte” e, munitosi di bombola e respiratore, non esitò ad avventurarsi all’interno della cisterna, traendo in salvo due marittimi.
Lombardo, poi, una volta esauritosi l’ossigeno nella bombola, stramazzò al suolo sul ponte della Sansovino e si rese necessario il suo trasferimento al Piemonte dove restò ricoverato per diversi giorni.
Nella motivazione per il conferimento si legge “l’encomio viene concesso in quanto il nostro concittadino, senza remora alcuna, mettendo a serio repentaglio la sua stessa vita, si è reso protagonista di un gesto di incommensurabile audacia e sensibilità, chiaro esempio di elette virtù civiche ed alto senso del dovere”.
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