Egr Direttore,
sono solito affermare che la vita sociale è come un teatro che dalla rappresentazione della dinamica ristretta di una piccola comunità giunge fino ai più grandi problemi e accadimenti mondiali.
Aggiungo che la cosa più importante per ogni individuo è quella di essere capace di uscire dalla scena e assistere dalle prime file della platea all'evolversi della sceneggiatura, in particolare a godere del carattere e della bravura di ogni singolo attore.
Elezioni 2017...le immagini più interessanti nella infuocata e combattuta tenzone dei mass media locali, emergono ..i volti dei candidati Sindaco e nel contorno ,ad ognuno di loro , una simpatica schiera di personaggi scelti nella multiforme e caratteristica popolazione eoliana.
Su tutti il volto dell'ex Sindaco Michele ad esprimere saggezza politica e contrarietà per il conflitto interno del partito chiave della lista “favorita” e deciso a stravolgere un sistema incapace di forti azioni gestionali.
L'accenno al giovane paladino da lui proposto e subitamente “bocciato” dal gruppo dirigente assume un “vento”di protesta piuttosto noioso nelle pacifiche calli isolane.... sarà forse l'inizio di una più forte procella ?????
I temi principali dei vari dibattiti che vertono su acqua, rifiuti , trasporti e sanità seguono una dialettica di confronto che non tiene conto che i problemi, senza una continua azione educativa e sanzionatoria contro gli inadempienti, inevitabilmente diventeranno tragici quando la Regione o lo Stato chiuderanno la borsa dei finanziamenti.
Per chiudere mi sia concessa una constatazione sull'ordine e sull'opera della Polizia Municipale fondamentale per una giusta e continua opera di controllo sotto la regia del Sindaco.
Purtroppo..vedi il caso di Vulcano spesso il controllo viene delegato all'Arma dei Carabinieri con evidenti distorsioni giuridiche per cui semplici illeciti amministrativi assumono la connotazione di fatti penalmente rilevanti.
L'augurio al Sindaco eletto che, forte della carica, sia Salomonico e giusto interprete tanto davanti al debole che al potente.
Giovanni Rosa
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