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giovedì 25 maggio 2017

Quarantasei anni fa lo sbarco a Filicudi di 15 boss mafiosi in soggiorno obbligato. La popolazione insorse.

Ricorre domani il 46° anniversario dello sbarco a Filicudi di quindici boss della mafia, inviati nell'isola in soggiorno obbligato a seguito di provvedimenti dell’autorità giudiziaria di Trapani e di Agrigento (sezione prevenzione).  Tra questi vi era anche Gaetano Badalamenti di Carini(Palermo)che, all’epoca, aveva 47 anni.
Gli abitanti di tutte le sette isole Eolie rimasero sorpresi e perplessi per l’incredibile ed inverosimile decisione di portare i mafiosi a Filicudi e manifestarono il loro dissenso e disappunto in modo deciso e determinato.  Si misero in scena azioni di protesta, compreso lo sciopero generale e gli mafiosi,  a loro volta,si lamentavano per la vita dura che trascorrevano sull’isola.
Gli abitanti di Filicudi decisero, con strazio e dolore, di partire dall’isola, portando con loro anche gli ammalati ed alcuni animali domestici. Un vero e proprio esodo di massa che, però, fu determinante per convincere la Corte D’appello a trasferire i mafiosi (che si trovavano da un mese a Filicudi) nell’isola dell’Asinara, in Sardegna a bordo della nave militare “Aldebaran”.
Dei "giorni di Filicudi" si è occupato con una approfondita ricerca, trasformata in un libro, lo storico eoliano Pino La Greca.

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