di Gianni Iacolino
Non c'è n'erano più tanti in giro, né in Europa, né in Italia; ma, con la scomparsa di Stefano Rodotá, un vuoto incolmabile si è creato nel nostro Paese.
Credo di poter dire che, negli ultimi ottanta anni, di figure dal forte pensiero politico ed etico ne abbiamo conosciute tante.
Dall'illuminato e generoso nostro concittadino "forzato" Carlo Rosselli a La Pira, da Calamandrei a Pertini, da Don Milani a Rodotá é stato un susseguirsi di grandi Uomini ricchi di qualità umane, strenui sostenitori di un impegno politico per la difesa degli ultimi, del mondo del lavoro e per l' affermazione dei diritti sanciti dalla Costituzione.
Per la difesa dei diritti civili, di cui si é persa traccia da almeno quindici anni, non riesco a trovare politici che abbiano fatto di questo impegno una missione.
Anche per questo gli é stato negato il Quirinale.
Uomo appassionato e giusto lascia un deserto dietro di sé.
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