Ogni Giovedì e ogni Domenica cerco di non essere a Panarea. La sofferenza nel vedere vomitare sulla mia isola questa gente che si ferma sotto casa per farsi un selfie e dire “io ci sono stato” è troppa. Panarea merita più rispetto e più amore.
Siamo alle Eolie, non a Fregene (con tutto il rispetto). Panarea è ridotta come Venezia e il fatto che a Venezia, nonostante battaglie infinite, non sia cambiato niente, mi fa pensare che la soluzione al problema barconi sia ancora molto lontana.
Sai, ci sono certe cose che non possono essere per tutti.
Ci sono posti nel mondo e nel Mediterraneo dove se non prenoti per tempo non puoi andare.
Ecco. La soluzione c’è: basterebbe fare un calcolo sulla resilienza di Panarea stabilire un numero massimo di presenze giornaliere di turisti che non pernottano, l’obbligo per chi scende di consumare a terra e riportarsi la propria spazzatura indietro. Panarea non può essere per tutti.
Avete mai provato a prenotare per andare a Porquerolle? Se non c’è posto non ci vai o ci vai quando c’è disponibilità e ti obbligano a pernottare almeno una notte. Punto.
Questo turismo mordi e fuggi è pura alienazione e distrugge la bella clientela che frequenta Panarea e che tutte le isole ci invidiano.
Da sempre sono a favore dell’area Marina e mi batto per la sua istituzione.
Sai che c’è? Inizio ad essere a favore del Parco Marino, ci vuole più tutela, ci vogliono regolamenti e ci vuole ordine e rispetto. E tutti noi che facciamo turismo dovremmo capire che un posto così bello come Panarea merita molto di più. Dovremmo tutti restituirle il favore che ci fa ogni giorno, rispettando la sua bellezza sacra.
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