Siamo in un periodo altamente instabile ed inaffidabile. Dalla Francia ha fatto ingresso un nucleo d’aria fresca in quota, aria oceaniche che una volta mescolatasi con il tepore mediterraneo e la grande mole d’umidità favorirà la genesi di grossi ammassi temporaleschi. Essi, come funghi, nasceranno in mare aperto ed in base alle correnti al suolo ed in quota si dirigeranno verso le coste, altri se ne formeranno anche nelle aree interne, in particolare sui rilievi nelle ore centrali e pomeridiane. Proprio adesso i modelli matematici non ci aiutano più di tanto per via di una serie di variabili importanti e di non poco conto, come il notevole riscaldamento superficiale dei mari, l’umidità nei bassi strati, i vari microclimi d’Italia e l’orografia. Tali rotture estive peraltro possono risultare peraltro tutt’altro che indolore, ecco il motivo per cui è bene documentarsi prima di mettersi in viaggio od organizzare una battuta di pesca in mare aperto.
Alla luce di tutto ciò già dalla sera/ notte di Martedì 14 e prime ore di ferragosto il basso Tirreno diverrà una fucina temporalesca, dove i temporali nasceranno in mare aperto e potrebbero puntare già entro l’alba l’arcipelago Eoliano e la Calabria tirrenica.
Non possiamo escludere pertanto che il messinese tirrenico e quindi il settore nord dello Stretto possa essere già coinvolto da qualche cumulonembo marittimo.
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