21 novembre 1585
La reliquia di S. Bartolomeo
Nel 1585, in seguito alla rinunzia di
Mons. Paolo Bellardito, fu nominato dal Pontefice Sisto V, il 21
novembre dello stesso anno, Mons. Martino La Cugna, Vescovo di
Lipari. sotto il governo di questo zelantissimo vescovo avvenne il
recupero della reliquia di S. Bartolomeo che si conserva in
Cattedrale. Mons. Martino La Cugna si mise in viaggio da Roma per
recarsi alla sua Chiesa di Lipari, che devotamente lo attendeva.
Giunto a Napoli il buon Pastore, fu costretto a fermarsi; sia per la
stanchezza del lungo cammino, sia anche per consultarsi sul nuovo
viaggio con persone competenti, dati i tempi cattivi in quel periodo
di arretrata civiltà.
Fu in quella fortunata circostanza che
avvenne il recupero della reliquia, rubata dai turchi nell’infausto
sacco, compiuto dalla soldataglia di Ariadeno Barbarossa, ammiraglio
di Solimano II. Bersaglio delle rapine di quegli infedeli furono le
case dei signori e le Chiese, specialmente la Cattedrale che fu
totalmente derubata di tutte le preziose suppellettili di cui era
riccamente dotata. Uno di quei barbari s’impossessò di una
cassettina chiusa nel tesoro della Cattedrale, in cui si conservavano
le reliquie sacre e tra queste vi era il dito di S. Bartolomeo. La
cassetta fu portata a Costantinopoli, ove un deportato spagnolo ebbe
notizia delle reliquie che il turco deteneva. Spinto da viva
devozione egli osò chiederle per sottrarre il sacro deposito alla
profanazione del sacrilego usurpatore, il quale richiese per il
riscatto 500 scudi. Non passò molto tempo che per il devoto spagnolo
venne l’ora della liberazione e ritornando da Costantinopoli portò
con sé, fino a Napoli, la cassetta delle reliquie col proposito di
restituirle alla Cattedrale di Lipari.
Qui l’incolse un grave male e fu
costretto a ricoverarsi nell’ospedale di S. Giacomo degli spagnoli,
ove, nonostante le cure, si ridusse in fin di vita. Al Cappellano che
amorosamente lo assisteva consegnò la cassetta delle reliquie con
l’incarico di restituirle a questa Cattedrale, chiedendo il
rimborso dei 500 scudi da lui pagati, da depositare all’ospedale
come legato in suffragio dell’anima sua. La notizia giunse
all’orecchio di Mons. La Cugna, ancora fermo a Napoli, il quale
recatosi all’Ospedale di S. Giacomo degli Spagnoli, ottenne da quel
Cappellano le reliquie dietro versamento dei 500 scudi.
Il dito dell’Apostolo è custodito
nel reliquiario d’argento modellato a forma di braccio (foto in alto). Un pezzo di
pelle di S. Bartolomeo, ottenuto dal Vescovo Angelo Paino, dal
Capitolo di Venezia, è riposto nel “Vascelluzzo” di oro e di
argento eseguito con ricchezza e arte con le offerte di oro e denaro
del nostro popolo devoto.
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