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mercoledì 19 agosto 2020

Giovane napoletana positiva al Covid-19 dopo una vacanza tra Capri e Panarea. La “denuncia” del padre, noto imprenditore tessile: “Lunghi tempi di attesa per i tamponi ai familiari”

(fonte: telecaprinews.it) Segregati in casa in attesa del tampone: col crescere dei contagi se i casi indice sono sottoposti al controllo in ragionevole arco di tempo, solitamente 24/72 ore, i tempi si allungano invece per i contatti stretti consegnati in isolamento domiciliare in attesa del prelievo nasofaringeo e dell’ esito dell’ esame. È quanto sta accadendo in casa Carbonelli D’ Angelo, nota famiglia di imprenditori del settore tessile a Napoli. «Mia figlia Greta – racconta il patron dell’ azienda Cosimo – era con me e la mia famiglia a Capri ed è partita il 12 per Panarea. È rientrata il 15 e mi ha riferito di accusare la perdita del gusto e dell’ olfatto, sintomi abbastanza chiaramente riconducibili al Covid per cui le ho detto di recarsi, come sintomatica, al Cotugno per una valutazione clinica e per un tampone». Erano i giorni in cui una parte dei test nasofaringei di competenza della Asl Napoli 1 venivano effettuati anche al Cotugno che poi, dal 16 agosto, ha dirottato gli accessi diretti al Frullone presso i truck mobili allestiti dalla Asl. «Mia figlia avrebbe dovuto raggiungermi a Capri, ma non l’ ho fatta partire. Le ho detto di restare a casa in isolamento come era corretto che si facesse e il 17 abbiamo avuto il risultato».

POSITIVA AL COVID Ora la giovane è in isolamento con un po’ di raffreddore. Sintomi blandi in una giovane 21enne sportiva e in ottima salute che non avrà difficoltà a superare il contagio. «Ci preoccupa di più l’ iter che spetta a noi familiari sopportare – aggiunge l’ imprenditore – in famiglia ci sono alcuni anziani, persone come me con stringenti impegni sociali e di lavoro ma ci è stato intimato di stare in isolamento e di attendere. Non sappiano però tempi e modi in cui sarà eseguito il tampone e tutto questo si tramuta in una prigionia che presta il fianco a più di una critica, sia sul piano della gestione clinica, perché se qualcuno fosse positivo potrebbe più precocemente iniziare un monitoraggio dei parametri vitali, sia sul piano psicologico e sociale. Ho centinaia di dipendenti a cui rendere conto che, se fossi positivo, dovrebbero a loro volta essere controllati. Allora mi chiedo: per quale motivo io non posso fare rapidamente un tampone in un punto mobile della Asl o con modalità simili a quanto avviene in altri paesi risolvendo la questione nell’ arco di 24 ore? Perché non posso accedere alla sede della Asl al pari di altre persone asintomatiche e a rischio per eseguire il test?


NDD di Eolienews - A questo punto, considerando che il padre sostiene che è stata a Panarea dal 12 al 15 agosto, lamentando la sintomatologia al rientro, crediamo, lo speriamo, che, come da prassi, siano state avviate le procedure per allertare chi è entrato in contatto con lei a Panarea. 
Nessun allarmismo, l'Italia, basta seguire i vari tg, sta riscontrando molti di questi casi e  non potevamo, considerando l'enorme massa di gente che frequenta le Eolie in questo periodo, pensare di restare zona franca. 
D'altra parte non è detto, considerando i tempi d'incubazione, che l'abbia contratto a Panarea, anzi è molto probabile che possa averlo contratto altrove. L'importante è che si individuino i contatti per i necessari tamponi

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