Altro che venale, il pensiero di Lo Cascio è “sostanziale”!
Non è chiaro solo a troppi di noi Eoliani che per resistere a questo sciagurato momento e rilanciarsi dobbiamo utilizzare gli strumenti rivolti alla tutela dello straordinario capolavoro naturale che immeritatamente abitiamo.
Non è di sinistra o di destra, è semplicemente la cosa più sensata. I piani di finanziamento europei più massicci si rivolgono all’ambiente ed alla sua protezione, tutto è orientato verso il “green” ed il “sosteniblile”, ma giusto noi che partiamo in vantaggio guardiamo altrove…
Tra le tante divagazioni, la “Zona Franca Urbana”, strumento evidentemente inadeguato al territorio e all’emergenza da affrontare, oltre che di quasi impossibile applicazione (basta documentarsi), in piena prima ondata covid inopinatamente al centro del dibattito pubblico, proposta con protervia come la soluzione principe alle nostre difficoltà da aggressive compagini che lamentavano l’insipienza (o la sordità…) di chi come me (amministratore in quel momento) non era d’accordo.
Oggi per fortuna, il cavallo di battaglia ZFU sembra essere diventato un cavallo zoppo che nessuno più si sente di cavalcare.
Considero sempre in buonafede il contributo al pubblico confronto di associazioni e singoli, ma consiglio misura e approfondimento prima di coinvolgere in battaglie con collettive ricadute una popolazione già abbastanza disorientata.
Per essere chiari, discutiamo in modo serrato ma diamoci obiettivi utili e possibili, imparando a remare tutti nella stessa direzione per raggiungerli!
Lo Cascio, con delicato sarcasmo, indica una strada che forse è la più adatta alle necessità del territorio ed alla sua valorizzazione: chi la vede diversamente, nel comune interesse, illustri altri percorsi praticabili e non fumosi, aggiunga senza fuorviare e bloccare ogni possibile progresso…
Perché l’attività politica non può essere un’avventura irresponsabile a danno collettivo.
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
Non è chiaro solo a troppi di noi Eoliani che per resistere a questo sciagurato momento e rilanciarsi dobbiamo utilizzare gli strumenti rivolti alla tutela dello straordinario capolavoro naturale che immeritatamente abitiamo.
Non è di sinistra o di destra, è semplicemente la cosa più sensata. I piani di finanziamento europei più massicci si rivolgono all’ambiente ed alla sua protezione, tutto è orientato verso il “green” ed il “sosteniblile”, ma giusto noi che partiamo in vantaggio guardiamo altrove…
Tra le tante divagazioni, la “Zona Franca Urbana”, strumento evidentemente inadeguato al territorio e all’emergenza da affrontare, oltre che di quasi impossibile applicazione (basta documentarsi), in piena prima ondata covid inopinatamente al centro del dibattito pubblico, proposta con protervia come la soluzione principe alle nostre difficoltà da aggressive compagini che lamentavano l’insipienza (o la sordità…) di chi come me (amministratore in quel momento) non era d’accordo.
Oggi per fortuna, il cavallo di battaglia ZFU sembra essere diventato un cavallo zoppo che nessuno più si sente di cavalcare.
Considero sempre in buonafede il contributo al pubblico confronto di associazioni e singoli, ma consiglio misura e approfondimento prima di coinvolgere in battaglie con collettive ricadute una popolazione già abbastanza disorientata.
Per essere chiari, discutiamo in modo serrato ma diamoci obiettivi utili e possibili, imparando a remare tutti nella stessa direzione per raggiungerli!
Lo Cascio, con delicato sarcasmo, indica una strada che forse è la più adatta alle necessità del territorio ed alla sua valorizzazione: chi la vede diversamente, nel comune interesse, illustri altri percorsi praticabili e non fumosi, aggiunga senza fuorviare e bloccare ogni possibile progresso…
Perché l’attività politica non può essere un’avventura irresponsabile a danno collettivo.
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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