Ho vissuto nella mia Lipari
come un naufrago nato sull’isola
che un giorno l’avrebbe salvato.
Disperatamente senza salvezza
perché già salvo senza rimedio.
Mille volte i miei sogni hanno compiuto il periplo dell’isola,
come tigre che vortica in una gabbia d’oro.
Naufrago sulla mia isola
ho avuto una tragica sete d’approdo.
Ho creduto a una promessa della tempesta.
A riva ho raccolto il messaggio nella bottiglia
scritto da un demone
di cui nella conchiglia
si ode la voce che sussurra di andare.
Ho speso la luce dell’adolescenza
a immaginare
cosa mai c’era
al di là del mare.
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