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lunedì 22 dicembre 2025

Vicenda campi da tennis. Gullo "Altra assurda periodica controversia"

 Per entrare nel merito della vicenda dei campi da tennis che spopola sui social qualche semplice domanda bisogna formularla, ed ecco la prima:

È compito dell’Amministrazione, attraverso i propri uffici, gestire i propri impianti sportivi?

Sì, è compito dell’Amministrazione che ha funzioni d’indirizzo; ecco a cosa incorrono i responsabili degli uffici in caso di mala gestione, niente teorie ne sfoggio dottrinale è semplicemente ripreso da internet:

“Un dipendente pubblico responsabile di mala gestione di impianti sportivi può incorrere in reati penali (lesioni/omicidio colposo per violazione norme sicurezza, peculato, abuso d'ufficio), responsabilità civile (risarcimento danni per negligenza, es. art. 2043 c.c. e 2051 c.c.), e responsabilità amministrativa (sanzioni, responsabilità erariale, e responsabilità dell'ente ex D.Lgs. 231/2001), soprattutto se la cattiva gestione causa infortuni, danni patrimoniali o mancate osservanze delle normative di sicurezza (D.Lgs. 81/08).”.

I campi da tennis erano regolarmente affidati?

No, i campi da tennis non erano affidati regolarmente a nessuno: l’ultimo affidamento scadeva nel 2002, cioè proprio l’anno in cui è stata approvata la legge 289/2002 riguardante la determinazione di criteri generali e obiettivi per l’individuazione dei soggetti affidatari, quindi per ben 23 (tra poco 24 anni), chi ne deteneva l’uso non ne possedeva i titoli.

Chi pagava la corrente elettrica?

Qui troviamo l’unica nota positiva, perché l’utenza dei campi da tennis risulta essere intestata all’Associazione che ne deteneva l’uso (sebbene senza titolo).

Chi pagava l’utenza idrica?

Nessuno: non risulta, allo stato delle ricerche, che i detentori dell’impianto siano intestatari di una utenza idrica né che ne abbiano fatto richiesta (dunque, pagavano i cittadini!).

È regolare l’utilizzo della struttura?

Recentemente l’Amministrazione ha curato l’esecuzione di una sentenza di sfratto da una porzione della struttura, che durava da molti anni e che era arrivata a livello di appello. 

È regolare l’utilizzo del resto della struttura?

No: proprio quello stava facendo l’Amministrazione, attraverso i propri uffici, era la regolarizzazione della gestione del resto della struttura secondo le procedure di legge, come peraltro aveva già fatto con successo, nel corso del corrente anno, per il campo di calcio e il palazzetto dello sport, ecc.

In questo caso però, a differenza degli altri, è giunta una rinuncia da parte di chi gestiva la struttura e ha partecipato a una gara di evidenza pubblica adducendo riserve che, invece, erano state accettate nei precedenti affidamenti.

Cosa deve, ripeto deve, fare l’ufficio competente in caso di rinuncia all’assegnazione se non richiedere immediatamente la riconsegna dell’impianto o consentirne la continuazione dell’occupazione “irregolare”?

Lasciamo senza risposta quest’ultima domanda perché si rischia di diventare responsabili del giuoco d’azzardo e di ricatti (affermazioni che saranno oggetto di altre specifiche valutazioni) e di tutti i mali del mondo, in barba allo stato di diritto di cui siamo tutti cittadini.

L’Amministrazione continuerà nella sua opera di regolarizzare tutto il patrimonio comunale, iniziata l’anno dopo del suo insediamento (2023) e con i tempi che tale azione titanica richiede, continuando ad affrontarne tutte le enormi difficoltà compresi i costi per espropri non pagati dopo decenni e decenni di disinteresse: ricordiamo, a tal proposito, che proprio nel caso in parola, la richiesta di liquidazione dell’indennità di esproprio, da parte dell’antica proprietà, mai risolta e solo oggi in corso di composizione, raggiunge cifre tali da compromettere i futuri servizi ai cittadini.

Lipari, 22 dicembre 2025

     IL SINDACO

dott. Riccardo Gullo

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