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giovedì 20 novembre 2025

Santo del giorno : Santo Edmondo

Protettore di:diocesi cattolica dell'Anglia orientale, sovrani, vittime di tortura
Simbolo della resistenza anglosassone agli invasori danesi, E. trovò una morte atroce sotto le loro torture. Venne immediatamente venerato come santo. Curiosamente, si conoscono bene solo poche cose sul suo conto, ma una rilettura delle sue biografie permette di chiarirne, se non la personalità, almeno le circostanze del martirio che egli soffrì. Le origini, in particolare, restano leggendarie. Sarebbe disceso da una famiglia di Sassoni continentali, presso cui il re Offa di Mcrcia si sarebbe fermato recandosi in pellegrinaggio in Terra Santa; colpito dalle qualità del giovane E., lo avrebbe adottato come successore. Offa morì nel corso del viaggio; E. avrebbe ricevuto allora il suo anello e sarebbe ritornato in Inghilterra per prendere possesso del regno. Sarebbe stato incoronato re il 25 dicembre 855.
Discostandosi dalla leggenda alcuni storici individuano nel duca (eaìdorman) Ealhere, viceré dell'est del Kent, suo padre; sua madre sarebbe allora Eadgyth, figlia di re Egberto del Wcssex e sorella di Ethelstan, viceré dell'EstAnglia. E. sarebbe nato a Norbury, vicino a Croydon (Surrey).

La Cronaca anglosassone riferisce che nell'851 Ethelstan ed Ealhere inflissero ai Danesi una dura sconfitta a Sandwich (Kent), e in seguito il primo sarebbe partito in pellegrinaggio e avrebbe scelto il nipote come erede. Nell'853 Ealhere fu ucciso mentre lottava contro i Danesi ed Ethelstan, poiché E. non faceva ritorno, sarebbe stato consacrato re dal vescovo Umberto d'Elmham. 1.e origini di E. restano infatti oscure, la sua attività come rc un mistero, e niente di più si conosce sul suo Conto eccetto ciò che ne dicono le Cronache anglosassoni e Asser nella sua Vita Affirdi regis. Occorre anche precisare che quest'ultimo, autore dell'opera intorno all'893, fece molto uso della cronaca detta "di Parker", la più antica delle cronache scritte in anticoinglese, e redatta Poco prima dell'890. La cronaca di Parker ascrive all'anno 870 i seguenti fatti: "Quest'inverno, il re E. combatté contro di loro, e i Danesi ebbero la vittoria, e uccisero il re, e conquistarono tutto il paese". Al che Asser risponde: "E. re dell'EstAnglia, lottò ferocemente contro questa armata, ma venne ucciso assieme a un gran numero di suoi uomini, e i Vichinghi se ne rallegrarono trionfalmente; il nemico era il comandante del campo di battaglia ed essi [i Vichinghi) sottomisero tutta la provincia alla propria autorità". Con ogni certezza, Asser non fa che parafrasare la Cronaca di Parker, essa stessa assai succinta. Ma, partendo dalle aggiunte alla Cronaca di Peterborough e di sei altre Cronache anglosassoni, si potrebbe stabilire il testo seguente: "In quell'anno, l'armata [danese] attraversò la Mercia sino all'EstAnglia, e si acquartierò per l'inverno a Thedford. E lo stesso inverno, il re 14,. I i combatté, e i L)anesi ne uscirono vincitori, e uccisero il re [e il suo corpo riposa sepolto a Bury Saint Ed m unds], e conquistarono tutto il paese. [I loro capi erano lvarr e Ubba. E distrussero tutti i monasteri dove andarono. Nello stesso periodo, vinsero a Peterborough, la incendiarono e la distrussero, uccisero l'abate e i monaci, e insieme chiunque vi trovassero...]".

Il martirio di re Edmondo
Secondo la Cronaca anglosassone e la Vita Alfirdi di Asser, E. non fu dunque martirizzato, ma morì combattendo i Danesi. Iiittavia viene proclamato martire da Abbone di Fleury. Quale credito gli si può accordare? Un accenno alle condizioni in cui Abbone redasse la sua biografia del re dell'EstAnglia non sarà inutile: il vescovo Osvaldo di Worcester aveva findato intorno al 969, con l'aiuto del duca Ethelstan di EstAnglia, l'abbazia di Ramsey; siccome egli cercava di rafforzarvi l'insegnamento impartito ai monaci, fece venire da SaintBenoitsurLoire il monaco Abbone, che trascorse due anni (985987) come professore presso l'abbazia. Dunstano, all'epoca assai attempato — morì nel 988 —, lasciava poco Canterbury, e fu proprio là che Abbone andò a visitarlo. I due uomini strinsero amicizia e Abbone dedicò al suo maggiore un triplo acrostico, autentico esercizio di stile eseguito però a detrimento del contenuto. Per il resto le loro relazioni sono nelle mani di Abbone in persona: mentre si trovava presso Dunstano in compagnia del vescovo di Rochester, dell'abate di Malmesbury e d'altri monaci, l'arcivescovo raccontò una storia che aveva ascoltato quand'era giovane alla corte di re Ethelstan (924939), dalla bocca di un uomo molto attempato, che era stato il portainsegne di E. durante l'ultimo anno della sua vita (869870): questa storia costituisce la Vita sancti Edmundi, che Abbone cominciò a scrivere così come Dunstano l'aveva narrata. Evidentemente, E. allora era già oggetto di culto e la storia reale del re martire poteva essere stata alterata da abbellimenti; inoltre i tre ricordi successivi —quello del portainsegne, quello di Dunstano e infine quello di Abbone — hanno necessariamente deformato gli avvenimenti, con lo scordare dettagli, o forse intere parti, per esagerarne altri.

Pur tuttavia, la posi° di Abbone merita un'attenzione maggiore di quella ricevuta. Per riassumere il suo proposito, all'epoca in cui il danese Ivarr invase l'EstAnglia, E. si trovava nel maniero di Hellesdon (Norfolk), vicino alla omonima foresta. Quanto a Ivarr, egli soggiornava in una città vicina di cui aveva massacrato senza pietà gli abitanti. Fece poi giustiziare lutti gli uomini della zona passibili di portare il loro sostegno a E.; ma questi rifiutò di sottomettersi e, fatto prigioniero, venne anch'egli selvaggiamente giustiziato. Per alcuni anni il suo corpo rimase sepolto in una cappella innalzata a Hellesdon, e in seguito fu trasferito a Bui.), Saint Edmunds. Il principale punto di divergenza fra le cronache contemporanee e il racconto di Abbone consiste nel modo in cui E. trovò la morte: per le une combattendo, per l'altro giustiziato. Per definizione, una cronaca è concisa e si accontenta di registrare le promozioni, le battaglie, i decessi; il come e il perché esorbitano dai propositi. Al contrario, il racconto di Abbone pullula di dettagli che sicuramente non sono stati inventati e che, confrontati con fonti indipendenti — e in particolare scandinave —, risultano perfettamente coerenti.

Cosi, quando Ivarr sbarca in EstAnglia non ha assolutamente l'intenzione di uccidere il re; intende acquartierarsi per l'inverno e chiede a E. "di dividere con lui [i suoi] antichi tesori, e il suo oatrinsonio, e di regnare in avvenire sotto di lui". Una tale contrattazione era già stata proposta nell'867 a re Egbetto di Northumbria, e più tardi, nell'874, lo sarà nuovamente a re Ceolwulf di Mercia: l'uno e l'altro accettarono, E. rifiutò. Ciò significava spezzare l'evidente superiorità militare dei Danesi, ma E. pensava che un re cristiano non potesse sottomettersi a un pagano. Il negoziato tra Ivarr ed E. si giocò dunque solo su una questione religiosa: il re dell'EstAnglia si sarebbe sottomesso solo se Ivarr avesse accettato di convertirsi al cristianesimo. Alfredo e Guthrum negoziarono più tardi (878) in termini simili, ma se Guthrum accettò la contrattazione, Ivarr la rifiutò. Ordinò dunque che si catturasse E.; picchiato, legato a un albero e trafitto da frecce, venne infine decapitato. Beninteso, una parte del racconto di Ahhone é qui nettamente influenzata dal martirio di S. Sebastiano. Abbone descrive dettagliatamente le mutilazioni patite da E.; e in questo caso si e lontani aai martirio sunito per mano del capo d'una corte pretoriani nella. Roma del IV secolo, bensì davanti a un sacrificio rituale scandinavo: "Le sue costole messe a nudo da numerosi tagli, come se fosse stato sottoposto alla tortura del cavalletto o fosse stato fatto a brandelli da artigli selvaggi...". La descrizione è sufficientemente esplicita da suggerire che E. fu sottoposto al terribile rituale delI'"aquila sanguinante", che prima di lui avevano subito in Northumbria i re Ella e Halfdan, e che consisteva nell'aprire il dorso della vittima per trinciargli le costole e cavargli i polmoni. La descrizione di queste torture si trova ripetutamente nelle saghe, ma non esiste né all'interno delle cronache ilé dei racconti anglosassoni. Abbone non può dunque che ripetere ciò che ha sentito; e c'è motivo di pensare che sia credibile. Secondo Abbone, E. venne infine decapitato e la sua testa portata in mezzo ai rovi della foresta di Hellesdon, affinché il corpo, mutilato, non potesse trovar riposo. I suoi compagni andarono a cercare il corpo, poi si misero a cercare la testa; e poiché essa chiamava supplicando, la ritrovarono nel fitto del bosco.


Il culto di Sant'Edmondo
E da notare che E. fu venerato a partire dalla fine del IX secolo; venne allora emesso un penny commemorativo, fatto che tende a mostrare come egli fosse oggetto di un vero e proprio culto da parte di coloro che lo conobbero. Che re Alfredo del Wessex, nella sua lotta contro i Danesi abbia intravisto tutto il profitto che poteva trarre dalla morte di E., è facilmente concepibile. Ma non si può forse ammettere anche una reale venerazione da parte delle persone vicine e dei fedeli del re martire? Alfredo non fece che riprendere per proprio conto un movimento nato spontaneamente fra i sudditi di E. È giocoforza ammettere a priori, anche senza sapere niente di lui, che il re martire aveva notevoli qualità. Quando le circostanze lo permisero, le reliquie furono trasferite da Hellesdon al maniero reale di Bedricesworth (Bury Saint Edmunds), dove la popolazione della provincia costruì una grande chiesa. La traslazione avvenne prima o durante l'episcopato di Theodred di Londra (926951); questi e il duca Elfgaro fecero testamento in favore del nuovo santuario (942951 circa). I g fonti più tarde forniscono date più precoci per la traslazione.


Ermanno amanuense di Bury, autore del Liber de Miraculis sancti Edmundi, intorno al 1095 localizza la sua prima sepoltura a Sutton, vicino al luogo in cui E. fu martirizzato, e fa risalire la sua traslazione al regno di Ethclsran (924939). Una fonte del XIV secolo (Oxford, Bodleian Library, ms. Bodlcy 248) la colloca intorno al 900, durante il regno di Alfredo (che morì ncll'899!); il Registro di Curtley infine la situa nel 903. Nel suo testamento, il vescovo Theodred di Londra (926951/953 circa) donava i propri "domini di Nowton, Horningsheath, Ickworth e Whepstead alla chiesa di Sant'E.”; se quest'atto è importante in quanto costituiva un'apprezzabile entrata per la futura abbazia di Bury Saint Edmunds, l'insieme del testamento non é da meno, poiché mostra che l'EstAnglia non era sempre controllata dal potere centrale anglosassone, e che la provincia ecclesiastica era semplicemente ricongiunta alla diocesi di Londra; fu dunque il vescovo di Londra a ricevere la missione di recuperare la provincia manu militari, compito che adempì appropriandosi d'un impressionante numero di domini con l'aiuto del duca Elfgar, suocero di re E. del Wessex. Elfgar fece anche lui testamento in favore della "fondazione di santl. a Bedericesworth", intorno al 951. È dunque certo che nella prima metà del X secolo un collegio di chierici fù posto a Bury Saint Edmunds a guardia delle reliquie del santo e per assicurare l'officio divino. Tuttavia, intorno alla fine del secolo il vescovo d' Hmham, poco soddisfatto della condotta dei chierici, affidò la guardia della tomba del Santo al monaco Ethelwine, che per sicurezza si ritirò per tre anni a Londra con le sue reliquie.

Buongiorno, oggi è giovedì 20 novembre


 

mercoledì 19 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 1969


 

Stromboli, un altro passo verso l'autonomia. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 18 novembre 2025




 

Antonella Longo neo assessora della giunta Gullo a Lipari. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 19 novembre


 

Confintesa chiede un incontro urgente alla Regione: “Servono più scuole a tempo pieno in Sicilia”

 La segreteria regionale di Confintesa Lavoratori della Conoscenza, a firma di Corrao e Pavone, ha inviato una richiesta formale all’Assessorato dell’Istruzione della Regione Sicilia per discutere l’estensione del tempo pieno nelle scuole dell’Isola. Nel documento, indirizzato all’assessore Mimmo Turano e al capo segreteria Antonio Zito, il sindacato sottolinea l’urgenza di potenziare l’offerta formativa, soprattutto nelle aree disagiate come isole minori e zone montane.

Confintesa evidenzia come in Sicilia il tempo pieno sia fermo al 20,7%, un dato nettamente inferiore al 70,8% registrato nelle regioni del Nord Italia. Secondo il sindacato, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenterebbe un’occasione cruciale per recuperare risorse e colmare un divario che penalizza migliaia di studenti.

La sigla sindacale propone soluzioni operative e chiede un confronto diretto, ribadendo che un’estensione del tempo pieno porterebbe benefici sia alle famiglie sia al personale docente. In attesa di un riscontro dall’Assessorato, Confintesa auspica che il tema venga affrontato con la massima priorità.

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Lillo Centorrino, Marco Merlino, Francesco Cafarella, Francesco Marotta, Elisa Sacco, Ludovico Rejtano, Giorgia Longo, Sharon Ziino, Aneta Chowaniec


Isole minori siciliane: un DDL per l'autonomia comunale e la piena insularità. Ok raccolta firme a Stromboli

La comunità di Stromboli ha compiuto un ulteriore passo verso l'obiettivo dell'autonomia amministrativa da Lipari, raggiungendo il quorum necessario per presentare la pratica in assessorato. La raccolta firme, avviata sull'isola, ha visto firmare oltre 270 persone, superando così la metà degli aventi diritto al voto (530), e dunque il numero sufficiente di un terzo per presentare la richiesta alla Regione. Intanto un disegno di legge è stato depositato all’Assemblea regionale siciliana dal deputato Ismaele La Vardera. L'obiettivo è permettere a ogni singola isola minore della Sicilia di costituirsi in Comune autonomo, superando gli attuali vincoli demografici. 

Il DDL nasce come uno strumento per dare piena attuazione al principio di insularità, un concetto elevato a rango costituzionale con la revisione dell'articolo 119 della Costituzione avvenuta nel 2022. La relazione illustrativa del deputato sottolinea che l'iniziativa mira a "riconoscere e valorizzare la specificità territoriale, amministrativa e socioeconomica delle isole minori". Il cuore della proposta è garantire alle comunità insulari un "effettivo diritto alla rappresentanza amministrativa diretta e all’erogazione efficiente dei servizi pubblici essenziali". ​

Per raggiungere questo scopo, il disegno di legge propone di derogare ai limiti demografici previsti dalla normativa regionale vigente. Il DDL si appoggia non solo sull'articolo 119 della Costituzione, ma anche sugli articoli 14 e 15 dello Statuto speciale siciliano, che conferiscono alla Regione la legislazione esclusiva in materia di "circoscrizione, ordinamento e controllo degli enti locali". 

La proposta di La Vardera mira a modificare l’articolo 8 della legge regionale n. 30 del 2000. Attualmente, questa legge stabilisce che non si possono istituire nuovi Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti. Il disegno di legge di introduce un comma specifico che consentirebbe la modifica di questo articolo: "In deroga ai limiti demografici, è sempre ammessa l’istituzione di nuovi Comuni aventi per territorio un’isola minore fisicamente separata, indipendentemente dal numero degli abitanti”. Il passaggio finale, in linea con la normativa attuale, resterebbe, comunque, vincolato a un referendum consultivo che dovrebbe vedere il voto favorevole della popolazione residente nell’isola interessata.

Nell’arcipelago eoliano, dovesse passare il DDL, le isole di Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli potrebbero diventare autonome rispetto a Lipari. L'unica isola delle Eolie che rappresenta un'eccezione è Salina, che già ospita ben tre Comuni autonomi: Leni, Malfa e Santa Marina Salina.

 

Diritti dell’Infanzia: Il Comune di Lipari presenta la “Prima Relazione” e il Piano Strategico"


 

Lipari, servizio idrico: Mancata presentazione debiti fuori bilancio. Opposizione scrive a Corte dei Conti e Assessorato Autonomie locali

 Alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la Sicilia; All’Assessorato delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica – Regione Siciliana Dipartimento delle Autonomie Locali

e p.c.

Al Prefetto di Messina; Alla Procura della Repubblica di Barcellona P.G.; Alla Guardia di Finanza - Tenenza di Lipari; Al Sig. Sindaco del Comune di Lipari; Al Segretario Generale; Al Vice Segretario Generale; Al Responsabile del Servizio Finanziario del Comune di Lipari; Al Responsabile del Servizio Idrico – RUP Ing. Domenico Russo ;Al Collegio dei Revisori dei Conti


Oggetto: Segnalazione inerente la mancata presentazione al Consiglio Comunale dei debiti fuori bilancio derivanti da somme urgenze del servizio idrico – Richiesta di accertamento delle  responsabilità (Corte dei Conti) e attivazione del commissariamento (Assessorato Autonomie 

Locali)I SOTTSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI

PREMESSO CHE

− Dal 1° agosto 2024 e fino al 30 settembre 2025 il servizio idrico comunale è stato gestito in prevalenza tramite procedure di somma urgenza, come dichiarato dal Sindaco con nota prot. n. 2073 del 21/01/2025, che si allega (All.1).

− Gli affidamenti effettuati ai sensi dell’art. 140 del D.Lgs. 36/2023 hanno prodotto obbligazioni giuridiche rilevanti, per milioni di euro, trattandosi di interventi plurimi e  continuativi nel tempo.

− Nonostante ciò, nessun debito fuori bilancio risulta essere stato sottoposto al Consiglio Comunale per il riconoscimento previsto dall’art. 194, comma 1, lett. e), del TUEL.

− Tale omissione perdura da oltre un anno, senza alcun atto di regolarizzazione, in evidente contrasto con il quadro normativo vigente;

− In data 3 agosto 2024, con nota prot. n. 29173, che si allega (All.2), i Consiglieri Comunali  del Gruppo “Siamo Eolie” hanno formalmente trasmesso al Sig. Sindaco, al Segretario Generale e al Responsabile del Servizio Idrico – RUP, Dott. Domenico Russo, una richiesta di atti, di chiarimenti e di adempimenti normativi in merito alla gestione del servizio idrico, alle procedure di somma urgenza adottate e alla necessità di sottoporre i relativi debiti al  Consiglio Comunale.

− A tale richiesta, tuttavia, non è stata fornita alcuna risposta da parte dei destinatari istituzionali, configurando un ulteriore e grave inadempimento agli obblighi di legge e ai doveri di trasparenza, partecipazione e collaborazione con gli organi consiliari.

RILEVATO CHE

− L’art. 140, comma 4, del D.Lgs. 36/2023 richiama espressamente gli obblighi degli artt. 191 e 194 TUEL “Qualora l'amministrazione competente sia un ente locale, la copertura della  spesa è assicurata con le modalità previste dagli articoli 191, comma 3, e 194, comma 1, lettera e), del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.”; 

− L’art. 191, comma 3, impone agli enti locali l’obbligo di attivare tempestivamente la procedura di riconoscimento di debiti fuori bilancio, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio e dei principi contabili di veridicità e prudenza (principio contabile applicato n. 4/2, punto 3.3.);

− La Corte dei Conti ha sempre ritenuto grave irregolarità la mancata tempestiva presentazione al Consiglio dei debiti fuori bilancio derivanti da somma urgenza.

EVIDENZIATO CHE

− La mancata o ritardata presentazione in Consiglio Comunale dei debiti fuori bilancio determina gravi violazioni procedurali, oltre che potenziali responsabilità erariali e contabili a carico dei soggetti inadempienti;

− La gestione in via reiterata e priva di copertura formale si pone in evidente contrasto con l’art. 191, comma 1, TUEL, che vieta l’assunzione di spese in assenza di impegno contabile;

− In giurisprudenza, la Corte dei Conti ha reiteratamente ribadito che l’omissione o il ritardo del riconoscimento consiliare dei debiti fuori bilancio costituisce grave irregolarità gestionale (Corte dei Conti, Sez. Reg. Lazio, Del. n. 99/2020/PAR; Sez. Reg. Puglia, Del. n.  79/2022/PAR), nonché potenziale danno erariale in caso di disservizi, oneri aggiuntivi o interessi moratori;

− Il protrarsi di tali omissioni o ritardi potrebbe configurare gravi responsabilità  amministrative, contabili ed erariali in capo ai soggetti preposti alla gestione del servizio idrico e a quelli responsabili del controllo finanziario dell’ente;

− La mancata presentazione dei debiti compromette la veridicità del bilancio e gli equilibri finanziari del Comune.− Tale situazione costituisce una violazione grave e continuata delle norme fondamentali di contabilità pubblica e del principio di legalità dell’azione amministrativa.

TANTO CIÒ PREMESSO

1. ALLA PROCURA REGIONALE DELLA CORTE DEI CONTI PER LA SICILIA

SI CHIEDE

* di avviare ogni opportuno accertamento istruttorio volto a verificare la sussistenza di o responsabilità amministrative; o responsabilità contabili; o eventuale danno erariale; o eventuali condotte omissive o commissive da parte del Sindaco, del RUP del servizio  idrico, del Responsabile del Servizio Finanziario e di altri soggetti coinvolti;

* di valutare, in caso di irregolarità, l’adozione delle misure conseguenti previste dalla legge.

2. ALL’ASSESSORATO DELLE AUTONOMIE LOCALI – DIPARTIMENTO 

AUTONOMIE LOCALI

SI CHIEDE

* di attivare immediatamente i poteri di vigilanza e ispezione previsti dalla normativa regionale;

* di valutare l’avvio della procedura di commissariamento del Comune di Lipari, ai sensi 

delle norme sulle autonomie locali, per:

o persistente violazione degli obblighi inerenti la regolarità della gestione finanziaria; o mancato rispetto delle norme fondamentali di contabilità; o omissione reiterata degli atti obbligatori di riconoscimento dei debiti fuori bilancio;

* di richiedere formalmente al Comune la produzione degli atti e dei verbali di somma urgenza i sottoscritti consiglieri comunali, nonché la calendarizzazione urgente del Consiglio per la  loro regolarizzazione.

I sottoscritti Consiglieri Comunali dichiarano la propria disponibilità a trasmettere ulteriori atti, note, relazioni e documentazione utile e chiedono un formale riscontro da parte delle Autorità destinatarie.

I Consiglieri Comunali

Gaetano Orto, Adolfo Sabatini, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria, Cristina Dante, Lucy Iacono, Angelo Portelli

Santo del giorno: Santa Matilde di Hackeborn


Matilde di Hackeborn fu una monaca dell'abbazia di Helfta, la sua esperienza mistica venne raccolta nel Liber Gratiae specialis. Fu una confidente di una promessa della Madonna.


Matilde nacque tra il 1240 e il 1241 nel castello di Helfta, presso Eisleben, in Sassonia. Apparteneva a una delle famiglie più nobili e potenti della Turingia. A sette anni si recò, insieme alla madre, a far visita alla sorella Gertrude, allora badessa del monastero benedettino di Rodersdorf in Svizzera. Rimase così innamorata del chiostro che i genitori acconsentirono alla sua richiesta di rimanervi come educanda. La sua vocazione crebbe e la giovane decise di divenire suora.

Nel 1258 il monastero fu trasferito ad Helfta in Germania. Qui Matilde si distinse per pietà, umiltà, fervore. Passava il suo tempo tra preghiera, lettura e lavoro manuale. Fu maestra delle educande e consigliera spirituale delle monache, oltre che maestra di musica e di canto e per questa sua qualità sembra che lo stesso Dante si sia ispirato a lei per la figura di Matelda nel Purgatorio. (ebbe il titolo di domna cantrix e, per la sua splendida voce, il Signore, nelle sue rivelazioni, la avrebbe definita «Il mio usignolo»).

Nel 1261 giunse ad Helfta una bambina di cinque anni di nome Gertrude, probabilmente orfana. La giovane, affidata alle cure di Matilde, si rivelò presto di personalità carismatica e di profonda intelligenza e resterà nella storia con il nome di santa Gertrude la Grande o di Helfta. A lei Matilde confessò le proprie visioni mistiche. Da queste confidenze nascerà uno dei libri più noti della mistica medievale: il "Libro della Grazia speciale" (Liber Gratiae specialis).

Nel 1271, anche l'anziana beghina Matilde di Magdeburgo venne accolta nella comunità di Helfta, ove trascorse in serenità gli anni finali della sua vita, lontano da calunnie e persecuzioni. Negli ultimi decenni del XIII secolo, si respirava un clima particolare nel monastero di Helfta, proprio per la presenza di monache eccezionali, autrici di opere mistiche di altissimo profilo: oltre a Matilde di Hackeborn, Gertrude di Helfta - a cui sono attribuite due opere: Legatus divinae pietatis ("Il messaggero della divina misericordia") e Exercitia Spiritualia Septem ("Esercizi spirituali") - e infine Matilde di Magdeburgo, autrice di Das flie

Matilde muore nel monastero di Helfta nel 1298.

MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Helfta nella Sassonia in Germania, santa Mectilde, vergine, che fu donna di squisita dottrina e umiltà, illuminata dal dono divino della contemplazione mistica.

DEVOZIONE DELLE TRE AVE MARIA


Santa Matilde

Maria, Madre di Gesù e Madre mia, difendimi dal Maligno in vita e nell'ora della morte,

- per il Potere che ti ha concesso l'Eterno Padre:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

- per la Sapienza che ti ha concesso il divin Figlio:

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

- per l'Amore che ti ha concesso lo Spirito Santo:


Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell'ora della nostra morte. Amen

Buongiorno: Oggi è mercoledì 19 novembre


 

martedì 18 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 1990


 

Lipari abbraccia l'efficienza energetica. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 18 novembre 2025


 

Caronte & Tourist rafforza gli strumenti di prevenzione contro la violenza sulle donne: al via il corso di autodifesa per le dipendenti.

 Caronte & Tourist compie un altro passo nel proprio impegno contro la violenza di genere, attivando un corso di autodifesa dedicato alle dipendenti. Un’iniziativa che si inserisce in un percorso più ampio, fatto di azioni concrete volte alla prevenzione, al riconoscimento e alla denuncia della violenza e, ovviamente, al sostegno delle vittime.

 

La violenza di genere è l’espressione di una cultura patriarcale radicata, che deve essere estirpata. Per questo Caronte & Tourist ha scelto di intervenire su più livelli: da un lato continuando a sostenere strumenti "a valle" come centri antiviolenza e case famiglia; dall'altro investendo con ancora maggiore convinzione "a monte", nella prevenzione della violenza psicologica e fisica.

 

Si tratta di un processo di cambiamento collettivo – sostiene l’azienda - dove l’obiettivo è promuovere, a partire dal posto di lavoro, una cultura non violenta, dove gli atti di violenza vengano condannati ed estinti non solo dalla vittima ma dal sistema stesso.

 

Intervenire solo alla fine del processo, quando la vittima è già tale, è fondamentale ma non è sufficiente per estinguere il fenomeno. – ha dichiarato Tiziano Minuti, HR Manager e Responsabile della Comunicazione del Gruppo C&T - Vogliamo essere parte attiva di un cambiamento insieme ai nostri dipendenti e le nostre dipendenti. Le donne all’interno della nostra azienda - oggi in crescita, per numeri e mansioni – sono colleghe, figlie, madri, mogli, sorelle. È importante che non si sentano mai sole e che sappiano riconoscere il pericolo prima che sia troppo tardi.”

 

Nel 2022, l’istituzione del ruolo della consigliera di fiducia, una figura professionale capace di intervenire anche su questioni di genere interne ed esterne all'ambiente lavorativo, fu uno dei primi passi in questa direzione. A questo strumento si sono affiancate nel tempo altre iniziative, tra cui oggi il corso di autodifesa, concepito come percorso di empowerment personale e collettivo, per rafforzare la consapevolezza, la fiducia in sé stesse e il senso di comunità.

 

Il corso di autodifesa, avviato in forma sperimentale lo scorso ottobre grazie alla collaborazione con gli insegnanti di Don’t Touch Me, Francesca Lucia e Giovanni Zumbo, ha l’obiettivo - spiegano gli stessi istruttori – “di aumentare la fiducia in sé stesse e la consapevolezza del proprio corpo. Non vogliamo istruire eroine, ma sviluppare lucidità nell’analisi delle situazioni, riconoscere segnali di pericolo ed agire già prima che l’aggressore sia troppo vicino“.

Durante le lezioni vengono analizzate diverse situazioni di rischio, forniti consigli pratici per la vita quotidiana ed esercitate tecniche intuitive per colpire i punti vulnerabili dell'aggressore. Grande importanza è dedicata al riconoscimento dei confini personali e al linguaggio del corpo: si allena lo sguardo, il riflesso istintivo e la visione periferica volti a sviluppare una mentalità difensiva da portare con sè nella vita quotidiana insieme alla capacità di sapersi imporre con voce e corpo per affermare il proprio spazio di sicurezza personale che nessuno può violare.

 

Tra gli strumenti “a monte” attivati dall’azienda rientrano anche i percorsi di formazione obbligatoria sul linguaggio inclusivo e sulla comunicazione non violenta, quest’ultimo attualmente in corso e rivolto a tutti i dipendenti e al management. “Si tratta di una formazione intensiva che, attraverso un laboratorio esperienziale e tecniche performative teatrali, guida i partecipanti a esplorare le proprie emozioni, riconoscere gli errori comunicativi e avviare un autentico processo di cambiamento, promuovendo relazioni basate su rispetto, ascolto e inclusione” spiega Piera Calderone, Diversity & Disability Manager del Gruppo.

 

Un impegno che assume un significato ancora più forte nel mese in cui ricorre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, richiamando l’urgenza di promuovere strumenti di prevenzione e consapevolezza. “Le statistiche sui femminicidi, pur registrando un lieve miglioramento rispetto al 2024, ci ricordano che la strada è ancora lunga. Violenze consumate a pochi metri da noi, in contesti insospettabili, hanno aperto gli occhi sulla realtà del fenomeno e spinto molte donne a partecipare", conclude Minuti.

Il commiato di Don Sardella: "Costruiamo solidarietà". L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 18 novembre 2025


 

Pesca sostenibile: al via i laboratori didattici per un consumo responsabile nelle Eolie

È ufficialmente iniziato il ciclo di laboratori “Pesca sostenibile: laboratori didattici per un consumo responsabile”, un progetto promosso dal Comune di Lipari nell’ambito del progetto “Eolie: la pesca dal gusto sostenibile” finanziato dalla Regione Siciliana. I laboratori, organizzati in collaborazione con Filicudi Wildlife Conservation - Pronto soccorso per tartarughe marine e ALDA+, vedono protagonisti i bambini, insegnanti ed esperti e pescatori del territorio eoliano, tutti impegnati nella diffusione di buone pratiche legate alla tutela del mare. La prima giornata ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Comprensivo Santa Lucia, guidati dalle loro maestre, in un percorso formativo che ha unito teoria, esperienza diretta e contatto con il patrimonio naturale dell’arcipelago.

Il programma si è aperto nelle aule della scuola con una lezione dedicata ai mammiferi marini, alle loro interazioni con le attività di pesca e alle strategie per ridurre gli impatti negativi sull’ecosistema. Particolare attenzione è stata riservata all’importanza del consumo di specie ittiche locali, provenienti da pesca artigianale sostenibile, fondamentale per preservare la biodiversità e sostenere le comunità costiere. Successivamente il gruppo si è spostato al Turtle Point di Lipari, dove i bambini hanno potuto osservare da vicino le tartarughe marine ricoverate nelle vasche di recupero. Qui hanno imparato la loro ecologia, le minacce che affrontano – dall’inquinamento alla cattura accidentale – e il ruolo fondamentale dei centri di assistenza nel loro percorso di riabilitazione. La giornata si è conclusa nella suggestiva cornice di Marina Corta, dove i pescatori Bartolo e Franco hanno accolto gli studenti per mostrare loro le pratiche della pesca artigianale. Reti, attrezzi tradizionali e racconti di mare hanno regalato ai più piccoli uno sguardo autentico su un mestiere antico, oggi più che mai legato alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente.

La dottoressa Longo nuova assessora del Comune di Lipari

 La dottoressa Antonella Longo è da oggi la nuova assessore del Comune di Lipari, entrando così a far parte della giunta guidata dal sindaco Riccardo Gullo: l'insediamento ufficiale si è tenuto nella sala rappresentanza dell'Ente in piazza Mazzini. 

Classe 1975, laureata in Giurisprudenza, sposata e madre di due gemelli(un maschietto e un femminuccia), la Longo raccoglie il testimone lasciato dall’assessora Carolina Barnao, le cui dimissioni avevano aperto un vuoto significativo all’interno dell’esecutivo.
Alla neo assessora sono state assegnate deleghe di ampio respiro: patrimonio, politiche del lavoro e dell’occupazione, politiche giovanili, rapporti con le associazioni e il volontariato, diritti degli animali e comunicazione istituzionale.
La  Longo è "figlia d'arte": il padre Giuseppe (Pino) è stato presidente del consiglio comunale di Lipari, durante l'ultima amministrazione Bruno e più volte consigliere comunale
Alla neo assessora l'augurio di un proficuo lavoro al servizio della comunità.

Tanti auguri di...

 

Buon compleanno a Luciano Vivacqua, Giuliana Paterniti Bardi, Lorenzo Italiano, Pietro Morsillo, Cristiana Natoli, Diego Giunta, Giacomo Saporita, Veronica Acquaro, Marcello D'Amico, Fabio Riolo, Antonietta Turcarola, Celeste Manicotto, Lucio Natoli, Luigi Barrica



Incontro al Freeland in ricordo di Bart Giardina nel giorno del suo 31° compleanno


 

"Novecento": Rubrica settimanale cura di Giuseppe La Greca. Oggi: L’ultimo giorno della Giunta Franza estratto da “La storia della Pomice, III volume”

 

Giuseppe Franza, (Lipari 1853 – 1930), era un colonnello della riserva, fu sindaco del Comune di Lipari dal 15 agosto 1907 al 28 aprile 1913, per complessivi 68 mesi di sindacatura.

Nel corso del suo mandato, almeno nella prima parte dello stesso, si realizza una larghissima maggioranza costituita da due partiti che vede la presenza all’interno della sua amministrazione dei due leader del tempo, Giuseppe Faraci e Onofrio Carnevale, per ottenere la legge per la tassa sulla pomice.


L’elezione del sindaco Franza

Il sindaco Franza viene eletto con una larghissima maggioranza, 28 consiglieri su trenta, lo stesso dicasi per i suoi assessori, Stefano Acunto, Leopoldo Scolarici, Bartolo La Cava. Antonino Rizzo, Domenico Ziino.

Il 12 agosto presentò il proprio programma in consiglio: Il signor sindaco accenna al compito che si è assunto svolgendo tutto un programma che viene spesso applaudito, specie quando accenna alle strade rotabili a costruirsi, al palazzo degli uffici da completarsi, ed ogni pubblico servizio di migliorare e specialmente alla istruzione primaria su cui è basata l’avvenire di ogni popolo civile, e che se di presente è con amore impartito da uno scelto corpo d’insegnamenti, ciò non pertanto ha bisogno di radicali riforme di più forti che valgono a consolidarne le fondamenta. Accenna parimenti alle opere da farsi onde abbellire la cittadina pel richiamo dei forestieri i quali trovando tutto il confortabile della vita specie in buoni e decenti alberghi, in amene passeggiate, che, darebbero quell’utile da cui il piccolo commercio trarrebbe quell’incremento che attualmente non vede. Questa che potrebbe apparire una vana speranza, una idealità irraggiungibile, egli la tiene per certa, ove l’animo non sia sgomento e sfiducioso ma invece uniti, forti e fidenti procede oltre senza tentennamenti raggiungere la meta agognata. La legge invocata che deve far sfuggire il fantasma del fallimento, non tarderà a dare quei frutti su cui è basato l’avvenire economico morale della nostra bella e forte Lipari. (…).


I primi sei mesi del mandato del sindaco Franza sono concentrati sull’ottenimento della tassa sulla pietra pomice, i successivi sull’approvazione del regolamento alla suddetta tassa. Proprio in sede di formazione del regolamento si riacutizzò lo scontro tra il partito popolare e quello democratico.

Il 18 gennaio 1908 il consiglio Comunale conferì la cittadinanza onoraria di Lipari agli On. Giolitti e Di Sant’Onofrio. Sempre nel corso del 1908, l’8 agosto, viene intestata dal Consiglio Comunale la Piazza del “Pozzo” in Piazza Giolitti (oggi piazza Matteotti), e la Piazza del Commercio in “Piazza Ugo di Sant’Onofrio”, il 10 ottobre, infine, il consiglio comunale, approvò i Festeggiamenti “all’On.le di S. Onofrio per la sua venuta a Lipari”. Il signor presidente riferisce che in tutta la cittadinanza si sente il bisogno tributare sentimenti di sentita gratitudine verso l’On.le di Sant’Onofrio nostro beneamato deputato mercé l’opera sua indefessa ha tratto il Comune dal baratro finanziario in cui si trovava ond’è dovendosi recare qui è necessario deliberare una conveniente somma per poter degnamente festeggiare l’illustre uomo.

Viene nominato un comitato per invitare il deputato che si rechi a Barcellona, era composto da: sindaco, presidente Congrega di Carità, Presidente società operaia di Lipari, presidente circolo popolare, presidente società cattolica, presidente società operaia di Canneto, presidente circolo “libertà” di Canneto e i delegati municipali di Stromboli e Filicudi.


Nel corso del 1909 il consiglio comunale e l’Amministrazione sono alla presente con tutta una serie di cause intentate da proprietari di fondi pomiciferi, da ditte ed industrie del settore pomicifero e da alcuni gruppi di operai. Il 29 aprile 1911 prende l’avvio della controversia tra l’Amministrazione Comunale ed il Vescovo.

Le dimissioni di Franza

Il sindaco Franza e la sua amministrazione presentarono le dimissioni nella seduta del consiglio comunale del 3 settembre 1912, per il ritardo dovuto all’approvazione del regolamento dei vigili pomiciferi, dimissioni che vengono respinte.

L’esperienza del sindaco Franza si chiude nella seduta del 28 aprile 1913, dopo un lungo periodo di logoramento, confermato dagli interventi in aula.

Dichiarava, infatti, il consigliere Gaetano Pajno: nel brevissimo periodo di pochi mesi, l’amministrazione attiva del nostro Comune per ben due volte ha presentato le sue dimissioni. Che il consiglio riconoscendo che l’amministrazione aveva compiuto altamente il proprio dovere e di avere reso dei servizi utili al Paese in momenti gravi, a voti unanimi respinse le date dimissioni e la Giunta con il sindaco deferenti al voto del consiglio, pur con grave sacrificio non insistettero oltre nelle date dimissioni e ritornarono in carica seguitando con zelo e scrupolosità a prestare l’opera loro. Oggi viene il consiglio, per la seconda volta, chiamato a pronunziarsi sulle nuove presentate dimissioni, ed i termini decisi nei quali essi sono concepiti chiaramente, rilevano la ferma volontà, in chi le ha date, di persistere. Opera vana farebbe, quindi, oggi il consiglio deliberando contro una chiara manifestazione di volontà, opera che potrebbe anche riuscire dannosa allo andamento generale dell’amministrazione intralciando il suo regolare funzionamento. Credendo d’interpretare i sentimenti del consiglio, riconosce che non senza dolore, il consiglio oggi debba decidere sull’obbietto. Le dimissioni dell’amministrazione attiva ispirati da un sentimento di delicatezza fanno ricordare al consiglio, gli alti a segnalati servizi che l’amministrazione dimissionaria tutta ha reso, in momenti difficili del paese. Vada quindi ad essa l’alta gratitudine del consiglio e la riconoscenza della cittadinanza.


Il sindaco Giuseppe Franza è morto a Lipari il 24.03.1930 nella sua casa di Via Salita S. Giuseppe.

Esami "negati": La situazione dei giovani diplomati del Cirs

 Il futuro lavorativo di 45 giovani studenti del Cirs, il centro di formazione professionale con sede a Lipari, è appeso a un filo. Nonostante abbiano regolarmente concluso i loro percorsi formativi, durati ben 4 anni, gli studenti attendono ancora di sostenere gli esami finali e, di conseguenza, di ricevere i certificati di qualificazione necessari per l'inserimento nel mondo del lavoro e per proseguire gli studi.

​Questa situazione di stallo, che dura da mesi, rischia di vanificare gli sforzi compiuti dai ragazzi e gli ingenti investimenti pubblici sostenuti dalla Regione per questi corsi, che sono specificamente destinati a favorire l'occupazione giovanile nelle Isole minori e a contrastare l'emigrazione.

​A denunciare pubblicamente il grave disservizio è stato il deputato di Forza Italia, Alessandro De Leo, il quale ha presentato un'interrogazione urgente al presidente Schifani e all'assessore regionale alla Formazione professionale. De Leo chiede con forza chiarimenti immediati sui motivi di questo inaccettabile ritardo e sui tempi certi per la conclusione dell'iter.

​Come sottolineato dal parlamentare, è "inaccettabile" che lungaggini amministrative blocchino percorsi formativi già completati e regolarmente seguiti. Molti degli studenti, che si trovano in una fase di stallo che rende le loro competenze acquisite non spendibili sul mercato del lavoro, avrebbero già avviato azioni legali per tutelare i propri diritti.

​De Leo esorta l'amministrazione regionale ad avviare verifiche interne per identificare le cause del disservizio e a prendere misure concrete per scongiurare il ripetersi di situazioni analoghe, specialmente nelle Isole minori dove le opportunità formative e occupazionali sono già più limitate. La Regione ha il dovere di garantire la conclusione e la certificazione di questi corsi.

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo

Come l'anniversario della dedicazione del tempio di Gerusalemme era giorno solenne presso gli Ebrei, cosi i cristiani celebrano la consacrazione delle loro chiese. 

Tra questi luoghi sacri che gli Apostoli di Cristo resero celebri e che i cristiani venerano, il primo fu sempre la Confessione o tomba di S. Pietro. 

Si dice che l'illustre Principe degli Apostoli fosse sepolto, subito dopo la morte, nel luogo stesso del martirio, sul colle Vaticano. S. Paolo, decapitato alle Acque Salvie, venne deposto lungo la via Ostiense, fuori le mura di Roma e precisamente ove ora sorge l'attuale e grandiosa basilica in suo onore. 

Il pio imperatore Costantino, dopo aver fatto costruire la prima chiesa in Laterano, ne fece fabbricare sette altre a Roma ed un numero maggiore in Italia. La prima delle sette chiese romane, situata sul Colle Vaticano, fu dedicata a S. Pietro; la seconda la fece sorgere lungo la via Ostiense, poco distante dal luogo del martirio di S. Paolo e a lui fu dedicata. 

Dopo oltre 11 secoli, l'antica basilica vaticana minacciava di cadere, quando sotto il pontificato di Giulio II nel 1506 fu riedificata secondo l'attuale grandioso disegno e nuovamente consacrata da Papa Urbano VIII il 18 novembre del 1626. I più grandi artisti del tempo, quali Bramante, Raffaello, Michelangelo e Bemini, vi lavorarono. Sotto i suoi altari si conservano le reliquie di un gran numero di Papi martiri e di santi; ma le più preziose sono quelle di S. Pietro, poste sotto un magnifico altare detto della Confessione, su cui solo il Romano Pontefice può celebrare la S. Messa. 

La ricchissima basilica di S. Paolo, che il 18 luglio 1823 fu distrutta da un incendio, venne riedificata anche essa con nuovo splendore e riconsacrata con grandissima pompa dal Pontefice Pio IX il 10 dicembre 1854 tra immenso stuolo di cardinali e vescovi convenuti da tutto l'orbe cristiano a Roma per la proclamazione del dogma dell'Immacolata. 

Oggi dunque, come 15 secoli addietro, ricordando gli anniversari della consacrazione di queste due basiliche, veneriamo in esse le gloriose spoglie dei Principi degli Apostoli, anche oggi, come allora, meta di continui pellegrinaggi. 

PRATICA. La chiesa è la casa del Signore, è luogo di preghiera e perciò merita rispetto e devozione. 

PREGHIERA. Ti preghiamo, Dio onnipotente, che in questi luoghi da noi dedicati al tuo nome, tu porga orecchio misericordioso a quanti ti invocano. 

Buongiorno. Oggi è martedì 18 novembre 2025


 

lunedì 17 novembre 2025

Accadde...oggi...nel 1869


 

Una mattinata di sorrisi e vicinanza alla Casa di Riposo di Salina Maria SS. del Terzito grazie a “Teniamoci per Mano Onlus”

La mattinata di ieri ha portato un’ondata di gioia e leggerezza alla Casa di Riposo di Salina Maria SS. del Terzito, grazie alla presenza dei volontari dell’associazione Teniamoci per Mano Onlus, da anni impegnata nella clownterapia e in attività di sostegno emotivo rivolte a bambini, anziani e persone fragili.


I volontari, con i loro nasi rossi, la musica e tanta allegria, hanno trascorso alcune ore insieme agli ospiti della struttura, regalando un momento di socialità, affetto e condivisione. L’atmosfera si è subito riempita di sorrisi: gli anziani hanno partecipato con entusiasmo, raccontando aneddoti, cantando e lasciandosi coinvolgere dalle attività proposte.

La direzione della Casa di Riposo ha espresso profonda gratitudine per questa iniziativa, sottolineando quanto sia importante offrire agli ospiti occasioni di incontro e serenità, soprattutto in un contesto isolano come quello di Salina.

Un sentito ringraziamento va anche a Elio Benenati e alla Vicesindaco di Santa Marina Salina, Anna Re, per il loro prezioso sostegno e per l’attenzione costante rivolta alle iniziative dedicate al benessere della comunità.

L’associazione Teniamoci per Mano Onlus ha rinnovato il proprio impegno a promuovere momenti di vicinanza umana e a portare, con semplicità, ciò che spesso serve più di ogni altra cosa: la presenza, l’ascolto e un sorriso.

Un piccolo gesto, un grande impatto sul cuore di tutti.

Responsabile Distretto Messina Antonella Carrini 

Infanzia e adolescenza. Lipari presenterà i dati. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 17 novembre 2025


 

Eventi culturali promossi dalla Biblioteca Comunale di Lipari : "Il confino politico a Lipari", conferenza dello storico La Greca

Una serie di iniziative, volte alla valorizzazione culturale locale, saranno realizzate nell'ambito del progetto Servizio Civile Lipari, in stretta collaborazione con il Comune di Lipari e con il prezioso contributo del Centro Studi Eoliano, rappresentato dal Dott. Nino Saltalamacchia. 
Previsto un Ciclo di Conferenze a Cadenza Mensile presso il Centro Studi Eoliano: 
Orario: Tutti gli eventi avranno luogo alle ore 17:00. 
Prima conferenza Giovedì 20 Novembre Tema: "Il Confino Politico a Lipari" Relatore: Storico Giuseppe La Greca 
 Presentazione a cura di: Martina Costa 
 Sarà un'occasione importante per la nostra comunità, dal punto di vista di crescita formativo e culturale. La popolazione è invitata a partecipare!


 

L'opposizione consiliare: "Amministrazione Gullo continua ad attribuirsi meriti che non le spettano sui progetti PNRR"

 "L’Amministrazione Gullo - scrivono in un comunicato i consiglieri d'opposizione Gaetano Orto, Lucy Iacono , Angelo Portelli ,Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Raffaele Rifici  e Giorgia Santamaria - continua ad attribuirsi meriti che non le spettano riguardo ai progetti PNRR, presentando come propri successi opere e finanziamenti provenienti dal programma nazionale Isole Verdi. Si tratta di interventi ottenuti grazie al lavoro della precedente Amministrazione, che seppe candidare e far finanziare numerosi progetti, garantendo al territorio risorse importanti e subito disponibili".

La nota evidenzia, inoltre, come "I ritardi prodotti dall’attuale Amministrazione sono invece evidenti: molti lavori avrebbero dovuto essere conclusi entro il 2026, mentre a fine 2025 si è ancora alla fase delle consegne preliminari, celebrate come traguardi.
Tali rallentamenti derivano anche dalla volontà del Sindaco di modificare progetti già avviati per potersene attribuire la paternità, più preoccupato di rivendicare meriti che di completare le opere.
Emblematico il caso del finanziamento perso per il prolungamento del molo aliscafi: oltre 3 milioni e mezzo di euro sfumati, un danno grave per il porto e per l’intero territorio.
Situazioni simili si sono già verificate, come per il ripascimento del porto di Portinente o per la banchina del pescato, quando l’attuale Amministrazione tentò nuovamente di appropriarsi dei meriti altrui.
Va ricordato che i fondi PNRR erano già spendibili e non necessitavano di alcuno “sblocco”: ogni giustificazione appare quindi inconsistente.
L’opposizione continuerà a vigilare affinché le opere vengano finalmente portate a termine, nell’interesse dei cittadini".


 La rubrica "Novecento", a cura dello storico liparese Giuseppe La Greca, questa settimana, in via eccezionale, sarà pubblicata domani, martedì 18 novembre alle 11 e 10

Solo un pari per il Lipari calcio e il Malfa. Sconfitte Stromboli e Ludica Lipari di calcio a 5

 Rinviato ancora l'appuntamento con la prima vittoria stagionale in Prima categoria per il Lipari calcio che ha pareggiato per uno a uno tr le mura miche l'Oliveri. 

In Terza categoria pari casalingo del Malfa (2 a 2) con il Torregrotta; sconfitta casalinga per 0 a 5 (campo neutro di Lipari) per lo Stromboli contro il Pellegrino. 

Nel campionato di Serie D di calcio  5 la Ludica Lipari è stata sconfitta per 6  3 sul campo dello Spadafora

Numeri vincenti sorteggio 38esima Sagra del vino e del pane di Pianoconte


 

Trasporti marittimi. Biviano: "Oltre deponteziamento della linea con Napoli c'è l'inadeguatezza della Lippi"

Riceviamo da Giacomo Biviano e pubblichiamo

In queste ore si discute, giustamente, dell’ennesima assurdità legata al depotenziamento del collegamento Eolie–Napoli, con la sostituzione della Laurana con un mezzo totalmente inadeguato e con la riduzione delle corse da due a una alla settimana. I consiglieri di opposizione, comitati e associazioni hanno sollevato un tema importante, che condivido pienamente.

Ma c’è un’altra criticità gravissima, di cui nessuno parla e che ogni giorno crea disagi enormi a residenti, lavoratori e pendolari eoliani: l’assoluta inadeguatezza e incapienza della nave “Filippo Lippi”, unita alla soppressione di una corsa settimanale di andata e ritorno il martedí da Milazzo (17.15) e il mercoledí da Lipari (07.00).

Parliamo nello specifico delle corse:

07:00 da Lipari verso Milazzo

17:15 da Milazzo verso Lipari

Due collegamenti fondamentali, utilizzati da chi deve trasportare merci, da chi lavora, da chi deve effettuare visite mediche o spostarsi per esigenze familiari o logistiche.

Eppure la nave in servizio offre solo 130 metri lineari di garage, totalmente insufficienti per la domanda reale.

Facciamo un confronto semplice:

Nave delle 07:00 da Lipari → 130 metri lineari

Navi delle 06:30 e 07:00 da Milazzo → oltre 700 metri lineari

Una sproporzione enorme, ingiustificabile, che dimostra una gestione priva di pianificazione e totalmente disattenta alle necessità delle nostre isole.

La situazione è ancora più grave nel ritorno:

– La corsa delle 17:15 da Milazzo, sempre con soli 130 metri lineari, è ormai l’unica realmente utile per chi deve rientrare a Lipari.

– L’alternativa è la nave delle 21:00, ben quattro ore dopo, con arrivo a Lipari attorno alle 23:40. Inaccettabile.

È evidente che un territorio come il nostro non può essere trattato in questo modo.

È evidente che serve una nave adeguata tutti i giorni della settimana, con una capacità di garage coerente con la domanda reale.

È evidente che queste scelte stanno penalizzando lavoratori, operatori, famiglie e l’intera comunità.

Auspico che l’Amministrazione comunale, e in primis il Sindaco Gullo e l’Assessore ai Trasporti Saverio Merlino, chiedano con forza che la Regione e la compagnia intervengano immediatamente, restituendo un servizio adeguato alla comunità eoliana.

Basta alle scelte calate dall’alto e totalmente scollegate dalla realtà quotidiana delle nostre isole.

 

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Annie Dai, Lucia Cava, Caterina Mandarano, Alberto Biviano, Angela Beninati


Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Enti locali, Schifani autorizza anticipo 60% sulla quarta rata dei trasferimenti ai Comuni

La Regione Siciliana accelera sui trasferimenti destinati agli enti locali. Il presidente della Regione, Renato Schifani, che attualmente ricopre anche l’incarico di assessore ad interim alle Autonomie locali, ha autorizzato l’anticipo del 60% della quarta trimestralità 2025 a favore dei Comuni che hanno già percepito le prime tre rate dell’anno.
La scelta nasce dall’esigenza di evitare rallentamenti dovuti alla coincidenza tra la finestra di presentazione delle domande e la chiusura dell’esercizio finanziario della Ragioneria centrale, che avrebbe potuto ritardare l’erogazione dell’ultima tranche di contributi.
Con questo provvedimento, gli enti locali potranno contare su risorse immediatamente disponibili per chiudere l’anno in modo più sereno. Il saldo della quota sarà poi liquidato nel 2026, dopo le verifiche sulle eventuali cessazioni di personale.
«Un intervento - dice Schifani - che garantisce continuità amministrativa e permette ai Comuni di proseguire senza incertezze la programmazione delle attività».