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mercoledì 15 ottobre 2025

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Domani per i Pomeriggi culturali del Centro Studi presentazione del libro "Il Gattopardo a guardia del muro"


 

Oggi, 16 ottobre: Santa Margherita Maria Alacoque

Questa grande Santa fu la confidente del S. Cuore. Nacque il 22 luglio dell'anno 1647 da onorata famiglia, in un piccolo villaggio della diocesi di Autun. Accesa di amore per la Vergine e per l'augusto Sacramento dell'Eucarestia, giovanetta ancora, consacrò a Dio la sua verginità.

All'età di 15 anni, attraversò un periodo di rilassamento: l'amore umano e l'amore divino sembrava che se la contendessero; ma alla fine quest'ultimo trionfò. Iddio l'aveva eletta per rivelarle i tesori ineffabili del suo Cuore. A 23 anni entrò nel monastero della Visitazione in ParayleMonial. È qui dove incominciano le più sublimi ascensioni nella via della santità e dove ammiriamo le visioni e le conversazioni di Margherita col suo Celeste Sposo.

Da parte sua si teneva in grande umiltà e nutriva una devozione particolarissima verso la passione di Nostro Signore. Sentiva compassione per le grandi offese che continuamente laceravano il Cuore Sacratissimo di Gesù e voleva ripararle. Un giorno, mentre pregava ai piedi del Crocifisso, Gesù le mostrò il suo Cuore, acceso di fiamme e circondato di spine, e le disse: « Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e dai quali non riceve che ingratitudini ».

Margherita si adoperò in tutti i modi per propagare la devozione al Sacro Cuore. Non mancarono le pene e le lotte. S. Claudio de la Colombière, suo confessore, la aiutò e così il suo apostolato passò le mura del monastero e si diffuse nel mondo.

Margherita ricevette così dal suo direttore spirituale l'ordine di scrivere le sue esperienze ascetiche. Ella però inizia l'autobiografia sottolineando tutto la sua repulsione per quanto le viene chiesto:

«Soltanto per amor Tuo, o mio Dio, mi sottometto all'obbedienza di scrivere queste memorie e ti chiedo perdono della resistenza che fino ad ora ti ho opposta. E siccome Tu solo sai quanto forte sia la mia ripugnanza, Tu solo puoi concedermi la forza di superarla.»

«Devo farmi estrema violenza per scrivere tutte queste cose che avevo tenute nascoste con tanta gelosia e tante precauzioni per il futuro.»

«Queste parole mi dettero un gran coraggio, ma la paura, che questo mio scritto cada sotto lo sguardo altrui, continua.»

Molte sono le promesse che il Sacro Cuore per mezzo di S. Margherita fece ai fedeli che praticano questa devozione. Fra tutte spicca « La Grande Promessa »: « Tutti coloro che si comunicheranno nei primi venerdì di nove mesi consecutivi avranno la grazia della perseveranza finale; non morranno in mia disgrazia, nè senza ricevere i Ss. Sacramenti. Io stesso sarò loro sicuro asilo in quell'ora ».

Il 17 ottobre del 1690, Margherita, quasi consunta dall'amor di Dio, spirò serenamente nel dolcissimo amplesso di quel Cuore che tanto aveva amato. Moltissimi furono i miracoli operati per la sua intercessione e Benedetto XV l'iscrisse tra i Santi. Il Sommo Pontefice Pio XI ne estese l'Ufficio a tutta la Chiesa.

PRATICA. Facciamo i primi nove venerdì per assicurarci la salvezza eterna.

PREGHIERA. Signore Gesù Cristo, che le investigabili ricchezze del Cuor tuo mirabilmente rivelasti alla beata vergine Margherita Maria, da' a noi per i meriti e l'imitazione di lei, che amando te in tutte e sopra tutte le cose, meritiamo di vivere perennemente nel tuo Cuore.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santa Margherita Maria Alacoque, vergine, che, entrata tra le monache dell'Ordine della Visitazione della beata Maria, corse in modo mirabile lungo la via della perfezione; dotata di mistici doni e particolarmente devota al Sacratissimo Cuore di Gesù, fece molto per promuoverne il culto nella Chiesa. A Paray-le-Monial nei pressi di Autun in Francia, il 17 ottobre, si addormentò nel Signore.

Santa Margherita Maria Alacoque



Preghiera a Santa Margherita Maria Alacoque
O Santa Margherita Maria Alacoque,
Tu che fosti scelta da Dio per rivelare al mondo
la divina bellezza del Cuore di Gesù,
la sua bontà infinita, la sua misericordia senza limiti,
la sua luce radiosa; fa' che anche noi, come te,
possiamo poggiare la nostra vita sul suo cuore.

Cuore di Gesù,
riversa l'abbondanza del tuo amore
sui peccatori perché tornino a te,
sui credenti perché vivano di te,
sui missionari perché testimonino te,
sui malati perché guariscano in te,
sui moribondi perché si abbandonino a te.

Dammi un cuore buono,
sincero e disponibile,
capace di amare e di soffrire,
di perdonare e di gioire,
di vivere ogni momento della vita
come un grandioso dono
del tuo amore infinito.

Cuore di Gesù,
sorgente di Carità, di Pace,
di Verità, di Speranza,
confido in te, mi affido a te.

Santa Margherita Maria Alacoque,
prega per noi!

 

Al via vendita diretta del pescto nei porti di Lipari, Vulcano e Santa Marina Salina

Dal 13 ottobre e fino al 10 maggio 2026 è consentito l’attracco delle unità da pesca, iscritte nei Registri delle navi minori e dei galleggianti tenuti dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari e dalla Delegazione di Spiaggia di Salina, al fine di esercitare la “vendita diretta” del prodotto ittico pescato fresco, presso il porto di Sottomonastero dell’isola di Lipari; il porto di Levante dell’isola di Vulcano; il porto di Santa Marina Salina . Lo rende noto con apposita ordinanza che regolamenta le attività il comandante del Circomare Lipari Gianmaria Arangio.

E' deceduto Cristian Ruggiero


 

Oggi, 15 ottobre: Santa Teresa d'Avila

S. Teresa di Gesù nacque ad Avila (Spagna) il 28 marzo dell'anno 1515, da nobile ed antica famiglia.

Teresa si distinse fin da bambina per un grande amore alla lettura di buoni libri, e specialmente della Sacra Scrittura.

Leggendo ad un suo fratellino le gesta dei Martiri, tutti e due furono accesi di santo ardore di morire per il nome di Gesù, ed un giorno, non visti, fuggirono per andare tra i Mori infedeli: « Così, dicevano, voleremo subito in Paradiso! ».

Mirabile ingenuità! Ma un loro zio li ricondusse alla casa paterna. Allora pensarono di condurre una vita solitaria e si costruirono una celletta nel giardino, dove si ritiravano in preghiera.

A 12 anni le morì la madre e Teresa provò tale dolore da non trovare conforto sulla terra.

Pensò allora che le rimaneva un'altra madre ben più amorosa e potente: la Madonna, e a Lei si affidò. Intanto andava preparandosi pel chiostro e a 20 anni seguì la divina chiamata. Si ritirò nel monastero dell'Incarnazione del Monte Carmelo in Avila, dove ben presto rifulse per ogni virtù.

Per una grave malattia dovette lasciare il monastero e ritornare in famiglia: guarì, ma perdette il primitivo fervore.

Una visione la fece ritornare in sè ed allora si diede con tutte le forze alla propria santificazione. Così si preparò a quella grande riforma dei monasteri Carmelitani, che fu accettata non solo da tutti i monasteri delle suore, ma anche da parecchi conventi dei frati. Aveva conosciuto S. Giovanni della Croce, tenuto in grande fama di dotto e santo, e se ne servi come del più valido aiuto.


Nostra Signora del Monte Carmelo consegna lo scapolare dell'ordine ai santi Simone Stock, Angelo da Gerusalemme, Maria Maddalena de' Pazzi e Teresa d'Avila
titolo Nostra Signora del Monte Carmelo consegna lo scapolare dell'ordine ai santi Simone Stock, Angelo da Gerusalemme, Maria Maddalena de' Pazzi e Teresa d'Avila
autore Pietro Novelli anno 1641

Indicibili furono i dolori fisici, le penitenze e le discipline, ma sostenne tutto colla più dolce serenità di spirito. Gesù la ricompensava con sublimi estasi, rivelandole verità altissime che ella tramandò nelle sue mirabili « Opere ».

Statua Santa Teresa d'Avila
autore Gian Lorenzo Bernini
titolo Transverberazione di santa Teresa d'Avila

Non conosceva altro bene in questa vita che quello d'imitare Gesù Cristo paziente e crocifisso, e si sforzava di acquistare, per mezzo dei patimenti, nuovi meriti per l'eternità. Ammirabile la sua preghiera: « Signore, o patire o morire ». Il suo cuore, infiammato dell'amor di Dio, altro non sospirava che di uscire da questa valle di pianto e di unirsi per sempre al suo diletto Sposo, nella gloria celeste. Il Signore esaudì i fervidi voti e, nel monastero di Alba di Tormes, alla età di 67 anni, passò da questa vita. Era il 13 ottobre del 1582.

PRATICA. Leggiamo le « Opere » e l'« Autobiografia » di questa Santa.


PREGHIERA. Esaudiscici, Dio nostro Salvatore, affinchè come ci allietiamo per la festa della tua beata vergine Teresa, così siamo nutriti dalla sua celeste dottrina e formati al sentimento di una tenera devozione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa: entrata ad Ávila in Spagna nell’Ordine Carmelitano e divenuta madre e maestra di una assai stretta osservanza, dispose nel suo cuore un percorso di perfezionamento spirituale sotto l’aspetto di una ascesa per gradi dell’anima a Dio; per la riforma del suo Ordine sostenne molte tribolazioni, che superò sempre con invitto animo; scrisse anche libri pervasi di alta dottrina e carichi della sua profonda esperienza.


ICONOGRAFIA


L'iconografia di Santa Teresa d'Avila comprende una serie di elementi distintivi che la rappresentano, e questi possono variare leggermente nelle opere d'arte a seconda del periodo e del contesto culturale. Santa Teresa era un membro dell'Ordine delle Carmelitane, quindi è spesso raffigurata indossando l'abito carmelitano, composto da una tunica marrone e un mantello bianco.

Il Crocifisso: Molte immagini di Santa Teresa includono un crocifisso o un crocifisso con il quale Santa Teresa comunica o prega. Questo riflette la profonda devozione di Santa Teresa alla Passione di Cristo.


Santa Teresa d'Avila davanti al Crocifisso
titolo Santa Teresa d'Avila davanti al Crocifisso
autore Guido Cagnacci anno circa 1645

L'Estasi: Una delle rappresentazioni più iconiche di Santa Teresa è l'estasi mistica. Questa visione è ispirata dalle sue esperienze mistiche in cui riportava di sentirsi trasportata in uno stato di estasi mentre era in profonda preghiera. Spesso viene raffigurata in ginocchio, con un'espressione di estasi sul volto, e talvolta con una freccia o un angelo che trafigge il suo cuore, simboleggiando la sua unione mistica con Dio. Nel'Estasi di santa Teresa d'Avila dello scultore e pittore Gian Lorenzo Bernini nel XVII secolo viene catturato il momento in cui Santa Teresa è colpita dall'estasi mistica. La scultura rappresenta Santa Teresa con gli occhi chiusi, la bocca semiaperta e l'estasi sul suo volto mentre un angelo le trafigge il cuore con una freccia.

Estasi di S. Teresa
titolo Estasi di S. Teresa
autore Jérôme-Marie Langlois anno 1836

La piuma e l'inchiostro: Santa Teresa era anche una grande scrittrice, autrice di importanti opere teologiche e spirituali. In molte rappresentazioni è possibile vedere un calamaio, una penna o un libro nelle sue mani.

Buongiorno. Oggi è mercoledì 15 ottobre


 

Ciao Cristian!

 


Non ci sono parole ma solo tanta tristezza. Lipari perde una persona perbene e chi scrive un compagno di una parte del viaggio
Un grande abbraccio a Natascia e Verbena

martedì 14 ottobre 2025

Accadde oggi...nel 1964 (fonte: accaddeoggi.it)


 

Trattamenti riabilitativi per minori a Lipari, diffida per ricevere il servizio. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 14 ottobre 2025



 

Dopo Ginostra...capre "invadono" l'abitato di Stromboli. Giuffrè: "Servono misure efficaci e durature"

Dopo le operazioni avviate a Ginostra, l’invasione delle capre selvatiche si estende ora anche al versante di Stromboli. I primi gruppetti sono stati segnalati nelle località di Petrazze, Scari e Piscità, dove si registrano orti distrutti, vegetazione compromessa, danni alle abitazioni e ulteriore dissesto del territorio.

La popolazione locale lancia l’allarme: la presenza incontrollata degli animali sta aggravando la fragilità ambientale dell’isola e compromettendo la vivibilità delle aree abitate. Si chiedono interventi urgenti e coordinati su tutto il territorio di Stromboli, sottolineando che non basta agire solo su Ginostra.

Nel frattempo, a Ginostra proseguono le operazioni di cattura di altri esemplari, condotte dalla Regione Sicilia con il supporto di personale specializzato. Tuttavia, senza un piano strutturale e a lungo termine, il problema rischia di diventare cronico e irrisolvibile, con gravi ripercussioni sull’ambiente, sul turismo e sulla sicurezza dei residenti.

Si invitano l’amministrazione comunale , le autorità regionali e gli enti competenti a predisporre misure efficaci e durature, che includano: Monitoraggio costante della popolazione caprina, interventi di contenimento e protezione delle aree agricole e residenziali.

Gianluca Giuffrè

Stromboli e la cultura della sicurezza. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 14 ottobre 2025


 

Irene Lanza vince il Premio Ri-Generazioni BPM al Premio Arte 2025 (con video premiazione)

L’artista Irene Lanza, che vive e lavora a Stromboli, si è aggiudicata il Premio Ri-Generazioni della Fondazione BPM nell’ambito della 32ª edizione del Premio Arte, promosso dal mensile Arte e dal Museo della Permanente di Milano.

La sua opera resterà esposta al Museo della Permanente fino al 19 ottobre 2025, insieme alle opere finaliste del concorso.

Il riconoscimento valorizza una ricerca artistica incentrata sui temi della trasformazione, della rinascita e del dialogo tra materia e memoria.

Nelle sue opere, Irene Lanza utilizza frammenti di ferro e ghisa raccolti sulle spiagge di Stromboli, materiali corrosi dal tempo e rigenerati attraverso la saldatura, in una forma di scultura che unisce gesto e poesia.

Dopo la tappa milanese, l’opera proseguirà verso Verona, dove sarà esposta a Palazzo Scarpa nella mostra “Il filo di Arianna”, proseguendo idealmente il suo percorso di rigenerazione e bellezza



Diffuso dal Comune di Lipari l'Avviso di persona scomparsa






Lipari: Proseguono le ricerche del 39enne scomparso da ieri

 Sono ore di forte apprensione a Lipari a seguito della scomparsa di un trentanovenne isolano, del quale si sono perse le tracce nel pomeriggio di ieri, in un'area adiacente la frazione di Quattropani. 

L'allarme è stato lanciato dai familiari. 

I carabinieri, non appena scattato l’allarme, hanno immediatamente avviato le ricerche battendo l'intera zona palmo a palmo, anche con il supporto di un elicottero dei Vigili del Fuoco.  

Al momento le operazioni di ricerca, allargate, oggi, anche ad altre zone di Lipari non hanno ancora portato al ritrovamento del disperso. Si invita chiunque avesse informazioni utili a contattare immediatamente le forze dell'ordine.

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Clelia Mirella Raffaele, Luciano Manfrè, Franca Pace, Angelo Cassarà, Lucia Ziino



La "Pagina culturale": Luigi Bernabò Brea

 Luigi Bernabò Brea (Genova, 27 settembre 1910 – Lipari, 4 febbraio 1999) è stato uno dei più importanti archeologi italiani del XX secolo, noto soprattutto per il suo lavoro di ricerca e conservazione nelle Isole Eolie.

La sua figura è indissolubilmente legata all'arcipelago siciliano.

Ricoprì la carica di Soprintendente della Sicilia Orientale (dal 1939 al 1973), periodo durante il quale condusse gran parte delle sue ricerche.

Iniziò le sue ricognizioni nelle Eolie già nel 1942, avviando scavi sistematici nel 1947. Insieme alla collega e compagna di vita, l'archeologa francese Madeleine Cavalier, dedicò la sua vita allo studio della preistoria e della storia dell'arcipelago.

I suoi scavi hanno portato alla luce un'eccezionale sequenza stratigrafica presso l'Acropoli di Lipari, fondamentale per ricostruire la storia delle civiltà eoliane dalla Preistoria (Neolitico) all'Età Classica, e hanno rivelato l'esistenza di diverse "culture" preistoriche che prendono il nome dai siti eoliani (come la Cultura di Capo Graziano a Filicudi e la Cultura di Capo Milazzese a Panarea).

Fu anche un pioniere nell'archeologia subacquea, recuperando i carichi di navi greche e romane affondate nelle acque eoliane.

L'eredità più tangibile di Luigi Bernabò Brea è la fondazione e lo sviluppo del Museo Archeologico Regionale Eoliano a Lipari, oggi a lui intitolato

Il Museo è ubicato nel suggestivo complesso del Castello di Lipari, che domina l'isola.

Il Museo fu istituito intorno al 1950, occupando gli edifici lasciati liberi da un ex campo di confino politico, e fu fondato per accogliere e illustrare i risultati delle sue intense campagne di scavo.

È oggi suddiviso in diverse sezioni (Preistorica, Classica, Epigrafica, Vulcanologica, Sezione delle Isole Minori e Archeologia Subacquea) che illustrano la millenaria storia dell'arcipelago.

Bernabò Brea è ricordato non solo come un grande archeologo e studioso, ma anche come un maestro e un promotore della cultura eoliana, avendo contribuito in modo decisivo alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio di Lipari e delle altre isole. .

Pesca, un milione di euro per interventi di recupero e valorizzazione dei borghi marinari. Sammartino: «Valorizziamo il patrimonio storico»

Contributi a fondo perduto per interventi di restauro e riqualificazione di edifici, porti, spazi pubblici e altre aree legate alla pesca. È questo l’obiettivo dell’avviso da un milione di euro pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea.

«Questa iniziativa – dichiara l’assessore Luca Sammartino – rappresenta un’opportunità importante per stimolare lo sviluppo sostenibile delle piccole comunità costiere siciliane. L’obiettivo è quello di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale legato ai borghi marinari della Sicilia, rafforzando la loro identità e promuovendo un turismo sostenibile. Gli interventi proposti dovranno contribuire alla creazione di percorsi culturali, strutture turistiche, musei, aree espositive e spazi di fruizione dedicati sia alla pesca che alle tradizioni artigianali locali: una grande occasione per la nostra Isola».

Ogni progetto può ricevere un contributo massimo di 250 mila euro, che coprirà fino al cento per cento dei costi, permettendo così di mettere in atto iniziative di grande valore per la conservazione e la promozione dei borghi marinari. Possono presentare la propria candidatura Comuni, enti pubblici, Gal della pesca, associazioni culturali e soggetti privati senza scopo di lucro che sono già attivi nel settore e che possiedono beni riconosciuti nel Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari (Reimar).

La partecipazione è aperta anche in forma associata, favorendo così la collaborazione tra enti pubblici e privati per interventi di maggiore impatto. Le proposte dovranno essere presentate entro il 3 novembre prossimo. Le richieste vanno inviate tramite Pec all’indirizzo dipartimento.pesca@certmail.regione.sicilia.it.





Per maggiori dettagli e per consultare l’avviso è possibile visitare il sito istituzionale della Regione Siciliana a questo indirizzo.

Oggi, San Callisto I

Il nome di questo grande Papa è celebre per il cimitero che da lui prende il nome. Sulla porta d'ingresso sta scritto: « Chi entra in questo cimitero contrito e confessato, otterrà la remissione dei peccati per i meriti di centosettantamila martiri qui sepolti con 46 Papi morti per Gesù Cristo ».

Catacombre di San Callisto
                                                                                            Catacombe di San Callisto
Il suo nome, che deriva dal greco, significa « bellissimo » e ben gli conveniva per le sue rare doti e per le belle opere che seppe compiere. Romano, di famiglia patrizia, egli nacque in Trastevere nel luogo detto « Urbs Ravennatum », quartiere dei « Ravennati », perchè ivi avevano avuto la loro dimora marinai e militari che l'imperatore Augusto richiamò a Roma dalla città di Ravenna. S. Callisto successe a S. Zeffirino sulla cattedra di S. Pietro l'anno 220 e resse la Chiesa per cinque anni e due mesi.

Oltre le catacombe da lui abbellite ed ingrandite, altre tre opere resero glorioso il suo pontificato: la basilica di S. Maria in Trastevere, il digiuno stabilito nelle Quattro Tempora ed il luminoso suo martirio.
Si racconta che a Roma, in Trastevere, in un giorno di Natale sia prodigiosamente scaturita una fonte d'olio che zampillò per un giorno intero. Per tale fatto si radunavano numerosi i Cristiani per celebrare i santi misteri. Ma molti signori, approfittando di questi raduni, pensarono di aprirvi bettole, dove i Cristiani erano continuamente disturbati. Morto l'imperatore Eliogabalo e succedutogli Alessandro Severo, sembrò opportuno ai Cristiani ricorrere a lui dopo aver pregato inutilmente quegli osti di togliere le loro bettole. Gli esercenti fecero anch'essi ricorso, ma l'imperatore, esaminata attentamente la questione, disse: « Qual è quel Dio che colà volete adorare? ». Gli fu risposto: « Il Dio dei Cristiani ». « Certo, soggiunse l'imperatore, è meglio che quel luogo sia destinato al culto di qualsiasi Dio, che dato in potere degli osti ». E questi ultimi dovettero ritirarsi e lasciar liberi i Cristiani. A tale notizia S. Callisto provò tanta gioia che, per gratitudine a Dio, volle erigere in quel luogo la prima chiesa ad onore della Gran Madre di Dio.

A S. Callisto si attribuisce la proibizione del matrimonio tra i consanguinei; confermò le Quattro Tempora, e convertì il console Palmazio e i due senatori Felice e Simplicio. Questa sua attività gli attirò l'odio dei rigoristi cristiani che lo uccisero gettandolo vivo in un pozzo con l'accusa di lassismo. I Cristiani ne presero il corpo e lo seppellirono sotto l'altare di S. Maria in Trastevere.

Martirio di San Callisto
titolo Martirio di San Callisto
autore Giovanni Bilivert anno sec XVII

PRATICA. impariamo da questo grande Papa a suffragare ed a rispettare i poveri morti.

PREGHIERA. O Dio, che ci allieti con l'annua solennità del tuo beato martire e Pontefice Callisto, concedici propizio che come ne celebriamo la festa così usufruiamo della sua protezione.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Callisto I, papa, martire: da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi papa promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi, coronando infine il suo operoso episcopato con un luminoso martirio. In questo giorno si commemora la deposizione del suo corpo nel cimitero di Calepodio a Roma sulla via Aurelia
.

Buongiorno. Oggi è martedì 14 ottobre


 

lunedì 13 ottobre 2025

Calcio. Primaa categoria: Lipari calcio sconfitto nei minuti di recupero


 

Accadde oggi...nel 2016 (da accaddeoggi.it)


 

Istituito senso unico sulla Falcone - Borsellino

 Dopo il crollo, oggi pomeriggio, sulla Falcone - Borsellino, di una porzione di ripa, i cui detriti hanno invaso porzione di carreggiata, ostruendo un senso di marcia e creando potenziale pericolo per la circolazione veicolare, con ordinanza del comandante della polizia municipale Francesco Cataliotti, viene istituito, su quell'arteria, il senso unico con direzione da nord verso sud (da Canneto verso Lipari). 

Il 16 ottobre interruzione energia elettrica in varie zone del centro di Lipari


 

Nuova frana sulla Falcone - Borsellino


 

Caronte & Tourist porta il Villaggio della Salute Komen a Messina: domani taglio del nastro a Villa Dante, al via gli screening gratuiti per la prevenzione dei tumori al seno rivolti a donne fragili.

 

Comunicato stampa  

Messina, 13 ottobre 2025 – Da domani, martedì 14 ottobre, e fino a giovedì 16, Villa Dante ospiterà il Villaggio della Salute di Komen promosso, per la tappa di Messina, da Caronte & Tourist. Un luogo dedicato a screening gratuiti per la prevenzione dei tumori al seno, riservati a donne in condizioni di fragilità sociale.

Il taglio del nastro è previsto domani alle ore 11 alla presenza della dirigenza di Caronte & Tourist, dei rappresentati di Komen, del Comune di Messina, che patrocina l’iniziativa, e della partecipata Messina Social City.

Il Villaggio della Salute rimarrà aperto al pubblico fino alle 16.00, mentre mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre sarà accessibile dalle 9.30 alle 16.00. 

Grazie a questa collaborazione, Messina entra a far parte delle quattordici tappe nazionali dei Villaggi della Salute della Carovana Komen. A partire da domani, i Camper di Komen Italia – tra cui uno acquistato proprio grazie al contributo di Caronte & Tourist nel 2023 – ospiteranno esami gratuiti di diagnosi precoce. A bordo, gli specialisti si dedicheranno alle donne in condizioni di disagio socio-economico e a quelle in fasce d'età non ancora coperte dai programmi ordinari di screening pubblico.

Le tre giornate offriranno a tutta la cittadinanza attività di informazione sanitaria, talk con specialisti, incontri formativi sulla prevenzione ed eventi sportivi dedicati alla sensibilizzazione.

L’attenzione sarà tutta rivolta al tema del benessere, fisico, psicologico e sociale delle donne, e sarà pertanto incluso uno stand informativo sul tema critico della violenza di genere, su cui Caronte & Tourist è da anni attivamente impegnata: saranno infatti presenti i volontari del centro antiviolenza Evaluna e del Centro rivolto a uomini autori di violenza (CAUV).  Alle donne che si sottoporranno agli screening saranno offerte bevande biologiche Tomarchio, marchio che sostiene l’iniziativa.

L’evento si inserisce nell’Ottobre Rosa – Mese Internazionale della Consapevolezza sul Tumore al Seno – e ha come obiettivo principale la promozione della cultura della prevenzione. A suggellare simbolicamente l’impegno della città nella lotta contro il tumore al seno, da domani Palazzo Zanca si illuminerà di rosa, colore simbolo di attenzione, speranza e solidarietà verso le donne.

FEDERALBERGHI ISOLE MINORI PRESENTA LE PROPRIE PROPOSTE AGLI STATI GENERALI DELLE ISOLE MINORI MARINE

Federalberghi Isole Minori ha partecipato agli Stati Generali delle Isole Minori Marine, svoltisi a Lipari dal 10 al 12 ottobre, presentando una serie di proposte per affrontare in modo sistemico le sfide che caratterizzano i territori insulari.

Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole di Sicilia, su delega di Ermando Mennella (presidente della Federazione nazionale isole minori) e coadiuvato da Claudio Della Lucia (Vicepresidente Federalberghi Isola d’Elba), nel manifestare grande apprezzamento per l'iniziativa di Governo e in particolare l’approccio sistemico del Ministro Musumeci, ha rappresentato le istanze della categoria, sottolineando come le isole minori italiane costituiscano ecosistemi fragili, veri e propri laboratori naturali, che richiedono strumenti legislativi, di pianificazione e di monitoraggio mirati per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile.

Durante il panel “Turismo tra sostenibilità e flussi stagionali”, Del Bono ha evidenziato la necessità di avviare una transizione concreta dalla fragilità alla resilienza, puntando su infrastrutture adeguate, collegamenti marittimi e aerei efficienti tutto l’anno, tutela costiera e una gestione sostenibile delle risorse idriche ed energetiche.
Le isole minori, ha ricordato, condividono un complesso di svantaggi strutturali – dall’isolamento geografico alla scarsità di risorse, dal digital divide alla carenza di servizi essenziali – che rendono il fare impresa turistica più complesso e costoso.

La delegazione di Federalberghi ha ribadito che la sostenibilità del turismo non può prescindere da quella dell’intera destinazione: occorre garantire continuità territoriale, qualità della vita per le comunità locali e stabilità occupazionale, favorendo la nascita di un’economia circolare capace di coniugare turismo, agricoltura, pesca e artigianato.

In questa prospettiva, l’associazione accoglie con favore l’approvazione di una Legge per le Isole Minori, la cui attuazione va sostenuta economicamente nel corso degli anni con un capitolo ad hoc nel bilancio dello Stato, commisurato agli obiettivi di riduzione progressiva del gap di svantaggio.

Ritiene, inoltre, che tale cornice normativa debba essere accompagnata da un Piano Strategico di Sviluppo decennale, articolato in sotto-piani settoriali e supportato da un sistema di Project Management e monitoraggio permanente, in grado di assistere gli enti pubblici beneficiari dei fondi e degli interventi, oltre che di misurare l’efficacia delle azioni attraverso indicatori ambientali, sociali ed economici.

Tra le misure prioritarie, Federalberghi propone l’introduzione di una fiscalità di vantaggio per compensare i maggiori costi delle imprese che operano sulle isole e una riduzione del costo del lavoro, anche per i contratti a tempo determinato.

Gli incentivi vanno inoltre estesi a chi opera nella sanità e nell’istruzione, settori essenziali per la qualità della vita delle comunità insulari e per la loro capacità di attrarre e trattenere personale qualificato.

«Le nostre isole – ha concluso Del Bono – rappresentano un patrimonio nazionale unico, ma anche un banco di prova per le politiche di sostenibilità e coesione. Serve una visione strategica che traduca in azioni concrete il principio di insularità riconosciuto dalla Costituzione, trasformando la spesa pubblica da sussidio a investimento strutturale nella resilienza dei nostri territori.»

Sbarchi turistici non di linea a Panarea e Stromboli. Sezione Eolie di FdI chiede revisione ordinanza

 Comunicato Stampa

Fratelli d’Italia - Isole Eolie

 Lipari, 13 ottobre 2025

Fratelli d’Italia Isole Eolie chiede la revoca dell’Ordinanza Sindacale n. 46: “Serve equità e rispetto per gli operatori locali”

Fratelli d’Italia Isole Eolie, raccogliendo le istanze delle categorie interessate e delle associazioni del territorio, esprime forte contrarietà all’Ordinanza Sindacale n. 46 del 10 agosto 2024, che disciplina gli sbarchi turistici non di linea a Panarea e Stromboli.

L’ordinanza, entrata in vigore solo nell’estate 2025, ha generato gravi disparità tra operatori locali e quelli provenienti dalla terraferma, penalizzando fortemente il comparto marittimo eoliano. Mentre le unità esterne possono sbarcare 4 giorni a settimana con flussi fino a 9.120 passeggeri, le imbarcazioni eoliane sono limitate a 3.180, con evidenti ricadute economiche e sociali.

“Una misura tardiva, sproporzionata e non condivisa”

Fratelli d’Italia sottolinea come l’ordinanza sia stata adottata senza adeguata concertazione con gli operatori locali e in violazione del principio di proporzionalità. Provvedimenti di questo tipo devono essere giustificati da dati oggettivi e condivisi.

Appello al Sindaco Gullo: “Rivedere l’ordinanza con il territorio”

Fratelli d’Italia Isole Eolie chiede al Sindaco Riccardo Gullo di procedere alla revoca o revisione urgente dell’ordinanza, avviando un tavolo di confronto con le categorie interessate. È necessario garantire:

Parità di trattamento tra operatori locali e esterni

Tutela del tessuto economico eoliano

Sostenibilità ambientale e turistica condivisa

Le Isole Eolie meritano regole giuste, trasparenti e rispettose della loro identità. Fratelli d’Italia continuerà a vigilare affinché le scelte amministrative siano sempre orientate al bene della comunità.

Il Coordinatore comunale

Gianluca Giuffrè

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Antonella Giorgi, Grace Mandanici, Daniela Maggiore, Teresa Frunzo, Andrea Mangano 


"Novecento": Rubrica settimanale a cura di Pino La Greca. Oggi: 1906 - Le condizioni del lavoro nelle miniere di Pomice agli inizi del Novecento

 (estratto da: La Storia della Pomice di Lipari, Dalla controversia con il Vescovo Natoli all’avvio della legge sulla pomice, 2008)

Le prime testimonianze dirette sulle condizioni economiche e sociali dei lavoratori della pomice, riscontrabili a Lipari, sono contenute nelle condizioni stabilite per la concessione dei demani sin dal 1881.

Un articolo specifico era rivolto al mondo del lavoro. La lettura dello stesso ci dà uno spaccato dell’attività lavorativa.

Ai lavoratori, individuati come “naturali dell’isola” era riconosciuta, anche in presenza del Concessionario, la possibilità di poter far uso di alcune delle qualità di pomice che si estraevano dalle cave per l’esclusivo uso interno (realizzazione di fabbricati a Lipari), con preventiva autorizzazione da parte del Comune di Lipari.

Con il contratto il concessionario si obbligava ad ammettere allo scavo della pietra pomice tutti i naturali, previo permesso scritto (che non poteva essere negato). Gli operai, di contro, dovevano cedere al concessionario tutto il materiale cavato secondo gli usi e le consuetudini locali, e con i prezzi stabiliti nel capitolato.

Alla lavorazione della pietra pomice dovevano essere ammessi soltanto lavoranti ed operai del Comune di Lipari con l’esclusione di ogni macchinario. Unica eccezione: lo sciopero, in questi casi, e nei casi in cui la produzione era al di sotto della quantità ritenuta minima dal concessionario, potevano essere utilizzati sia le macchine, sia operai esterni al territorio comunale.

La norma fissava, anche, un tetto massimo di produttività ed una forma di contingentamento. Dalla lettura dei diversi contratti di concessione apprendiamo che gli operai lavoravano in piccole squadre, quasi sempre a carattere familiare, senza una organizzazione precisa, sottoposti a qualsiasi tipo di rischio, senza alcuna garanzia di un reddito anche minimo. Sconosciuti sono anche i riferimenti ad Autorità di controllo minerario come il Distretto di Caltanissetta. I rischi legati ai lavori in galleria erano tanti e in molti casi mortali. Ma cosa succedeva alle famiglie? quali risorse avevano per sopravvivere alla perdita dell’unico produttore di reddito del nucleo familiare?


I casi di morte

Riportiamo la domanda della signora Portelli Antonia per il condono del pagamento del diritto di percezione sulla Pomice.

(…) Il presidente fa dare lettura dal segretario della seguente domanda all’On.le consiglio comunale di Lipari.

E’ troppo recente l’immane sventura toccata alla supplicante, perché non occorra di ricordarla a questo onorevole consiglio comunale. La vedova, che ora ricorre alla pietà di questa rappresentanza, era la moglie di Portelli Giovanni di Nicolò Antonino, escavatore di pomice, ed oggi, dopo che l’abisso inghiottì tanto immaturamente il suo povero consorte, dopo quest’altra vittima del sudato lavoro, essa è rimasta sola a piangere e pregare sul capo del suoi quattro orfanelli, di cui il quarto porta ancora in seno, ed il secondo è cretino.

Resto sola ed afflitta, ed anche povera, e dovrà sopperire agli imprescindibili bisogni della sua famiglia, al pane dei suoi figliuoli. Nulla tenente com’è essa sentiva ancora più amaramente il disastro del quale è stata colpita; ed è in tanto lutto che ella si augura di non ricorrere invano a questo on.le consenso, al quale chiede solamente il condono di quelle lire 137,73 che il disgraziato suo marito dovea al Comune per diritto di percezione sull’escavazione di pietra pomice, cioè per i mesi di novembre e dicembre 1898 lire 37,73 e da gennaio fino al 21 marzo 1899 lire 100. Questa sventurata che in nessun caso potrebbe pagare il debito del povero morto, benedirà la santa opera del consiglio comunale ed instillerà nel cuore dei suoi orfanelli quella riconoscenza di cui esso certamente vorrà rendersi meritevole. Lipari, 28 marzo 1899. Antonia Portelli di Gaetano.

Il consiglio, naturalmente, approvo la domanda all’unanimità. La somma fu trasferita tra le quote inesigibili.


Un ulteriore caso molto simile si trova nella seduta del consiglio comunale del 13 marzo 1906, avente per oggetto: esonero del diritto di percezione sulla pomice dovuta dal fu Villanti Gaetano. Il sindaco riferisce che la Giunta con deliberazione del 14 dicembre ultimo scorso aveva esonerata, la vedova del fu Villanti Gaetano, dal pagamento di lire 114 e 99 centesimi, che il defunto di lei marito doveva al Comune, per diritto di percezione sulla pietra pomice da lui escavata nei demani comunali. La Giunta si era determinata a concedere tale esonero in considerazione che il povero Villanti era rimasto vittima di una frana prodotta dal terremoto dell’8 settembre ultimo, lasciando la moglie con sei figli minorenni, in cattivissime condizione economica. L’Ill.mo Signor Prefetto della Provincia ha restituito la deliberazione della Giunta osservando che trattandosi di un atto di liberalità, spettava al Consiglio deliberare in proposito.

Il consigliere Amendola Vincenzo propone omologare la cennata deliberazione della Giunta Municipale del 14 dicembre 1905 e conseguentemente concedere l’esonero del pagamento del diritto di percezione in lire 114 e 99 centesimi a Maria Villanti vedova di Villanti Gaetano.

Messa ai voti la proposta del Consigliere Amendola è approvata ad unanimità.


Ulteriore caso, infine, il 7 maggio 1907, durante la gestione del R. Commissario avv. Eugenio De Carlo “Il regio commissario, vista la domanda della vedova dell’operaio Spinella Francesco, Merlino Caterina, morto nell’aprile u.s. nel momento che estraeva dalle cave comunali la pietra pomice, onde venisse condonato di quanto doveva al Comune per diritto di escavazione; considerato che il pietoso caso e la miserrima condizione in cui vive la vedova ed i figli dell’estinto ed i precedenti consimili autorizzano ad accogliere l’istanza, determina, bonificarsi agli eredi del defunto operaio Spinella Francesco la somma di lire 69 e centesimi 94.


Questi i soli casi individuati nelle delibere del Consiglio Comunale, e riferiti a capo grotte, ma non vi sono possibilità di ulteriori riscontri per i secoli precedenti, tali da consentire una visione complessiva né per poter stabilire una qualche statistica.

*

Una descrizione dell’attività estrattiva in cava era contenuta in un rapporto di Norman Douglass al Foreign Office del 1895.

(…) Le cave sono scavate dentro strati di lapillo e cenere che hanno gradualmente coperto la pomice. Ogni tanto loro scoprono il minerale in superficie, altre volte occorre traversare lo spesso strato di tufo bianco prima di arrivare al minerale. Scavare in queste circostanze non è facile. Queste cave sono illuminate ogni tanto da piccole lampade di terracotta in stile antico, e sono così strette che due uomini passano per poco, la deficienza di aria è presto sentita. Alcune volte, quando uno strato di pomice è stato ritrovato, vengono realizzate gallerie a raggiera per ottenere il maggior prodotto possibile, “sometimes, when a stratum of pumice has been reached, radiating galleries are constructed to gain a larger supply of pumice out of the soft material in which it lies imbeddied”.

(…) Il numero di cave attuali che lavorano è stato stimato in 250, però questo non indica la quantità di lavoratori, in alcune possono trovare posto 3 o 4 addetti, in altre sino a 15 uomini. Il numero dei “cave-workmen” poi oscilla a seconda delle esigenze e delle stagioni dell’anno.

Douglass stima circa 1.000 addetti nell’industria della pomice di cui 600 almeno destinati all’attività estrattiva. Il numero dei capi grotta e degli addetti è corretto, come abbiamo visto nel corso dell’inchiesta del 1893 sul diritto di percezione.

Prosegue con la descrizione del ruolo e delle funzioni del Capo grotta, che aveva la responsabilità di scegliere il sito dove scavare la grotta e predisporre i sostegni per i lati della stessa per evitare il crollo e la morte degli operai sotto il suo comando: The workmen are under a “capo” or head, who selects a site for digging and is responsible for sustaining the sides and roof of the cave with wood, faggots, & c, in case of necessity.

Continua con la descrizione degli orari di lavoro e dei giorni in cui veniva sospesa l’attività di estrazione. Si limita ad indicare l’orario di sospensione giornaliero, intorno alle 15,00 ma non da alcuna indicazione dell’inizio degli stessi, conclude confermando la sosta per i mesi della vendemmia. Douglass afferma che gli incidenti erano rari e generalmente dovuti al collasso delle gallerie. Accidents are rare and generally due to the collapse of a tunnel. Niente era fatto per assicurare da tali incidenti. Nothing is done in the nature of insurance.

Douglass condanna senza mezzi termini l’utilizzazione dei bambini nell’attività pomicifera. “A discreditable feature is the employment of child labour.”, egli ritiene che le violazioni erano dovute all’assenza di controlli. Bambini di ambo i sessi erano inviati dai loro genitori al lavoro, con stipendi ridicoli, nella raccolta del pezzame, o nel trasporto sulle spalle delle pesanti ceste lungo la rapida discesa per Canneto, sotto un sole abbagliante, per due volte al giorno.

Douglass riteneva il lavoro di trasporto molto più severo dello scavo in grotta, e che gli effetti erano fortemente dannosi soprattutto nello sviluppo dei giovani ragazzi nella fascia di età tra 5 e 14 anni, “This is for adults a more continuous and severe strain than the work in the tunnels, and cannot fail to have an injurious effect on the development of young children of 5-14 years of age”.



Come eravamo: Luoghi, cose e personaggi delle Eolie di un tempo (Puntata 19°): Ventotto maggio 59: Prima comunione a Canneto nella solennità del Corpus Domini.


Santo del giorno di oggi, 13 ottobre: San Teofilo di Antiochia


Teofilo governò la chiesa di Antiochia nel II secolo come sesto vescovo dopo l'apostolo S. Pietro che di quella comunità cristiana fu il primo pastore. Teofilo era uomo di grande cultura anche profana e fu uno dei padri della chiesa autore di numerose opere di carattere apologetico in difesa della fede cristiana. Era nato in Mesopotamia nel paganesimo e ricevette una raffinata educazione nell'ambito della corrente ellenistica.
Attento osservatore dei costumi e delle credenze dei cristiani, maturò la conversione alla fede con la lettura delle Sacre Scritture e usò le sue esperienze di convertito per controbattere le argomentazioni dei pagani e dei filosofi. Nel 169 fu eletto vescovo di Antiochia dove è documentato almeno fino al 180 e oltre alla operosità culturale, di lui si ricorda la cura pastorale per il suo gregge formato da cristiani provenienti sia dall'ebraismo che dal paganesimo.

L'unico suo scritto che ci sia pervenuto è l'Apologia ad Autolico ma, secondo quanto ricorda Eusebio di Cesarea, Teofilo scrisse anche un'opera contro i Manichei e il loro capo Marcione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di San Teófilo, vescovo di Antiochia, uomo di grandissima cultura, che tenne, sesto dopo il beato Apostolo Pietro, il pontificato di questa Chiesa e scrisse un’opera contro Marcione per difendere la retta fede.