Pubblichiamo integralmente una lettera che il signor Livio Sciacchitano ha inviato al presidente dell’ “Associazione per Canneto” Antonino Giardina ed al direttivo dell’associazione. IL TESTO:
Come aderente all’ “Associazione per Canneto” sento la necessità di puntualizzare e rendere noto il mio personale punto di vista relativo alla natura della stessa associazione e nei modi dubbi in cui essa stessa si è rapportata con l’ amministrazione locale relativamente a fatti amministrativi afferenti la frazione .
Premetto di godere della conoscenza e serbare la stima per tutti i membri del direttivo, ho seguito infatti dal primo momento, e con grande entusiasmo, la nascita e la prosecuzione dell’attività associativa. Ho anche seguito con particolare e personale interesse lo scambio di missive tra il presidente e l’assessore ai LL PP del comune di Lipari Corrado Gianno, relativamente alla necessità di concretizzare l’intervento alla barriera frangiflutti della Marina Garibaldi. Sino all’ultimo comunicato stampa dell’ assessore al ramo che riportava di un idilliaco incontro avvenuto tra lo stesso, l’ingegnere Sutera ed il presidente, e dal quale si evinceva che secondo lo stesso assessore soggetto deputato ad interloquire con la P.A. per conto del comitato era esclusivamente il suo presidente, e che ad esso erano state date le necessarie delucidazioni sui lavori futuri di messa in sicurezza del lungomare, e che comunque le autorizzazioni erano quasi tutte acquisite e pronto un progetto di massima per il rinvigorimento della barriera soffonda, e che comunque si poteva stare tranquilli perché l’interesse era rivolto alla frazione. Io al contrario non sono stato assolutamente tranquillizzato da questo massonico incontro anzi questo ha innescato in me dubbi sia sul modus operandi del presidente e del comitato direttivo sia sul progetto definito di “Riequilibrio litoraneo ed adeguamento delle opere di protezione della spiaggia di Canneto: dell’area costiera di Unci” sul quale sono sicuro si apriranno in futuro pagine fino ad oggi avvolte da un pesante oscurantismo. Mi riservo di riproporre il mio punto di vista su tale progetto in altri contesti e con metodi diversi.
Ritornando alla associazione mi preme fare notare come essa sia nata con scopi ben precisi di tipo ludico, ricreativo, d’intrattenimento e volta soprattutto a migliorare la vivibilità e fruibilità della frazione agli associati e non, e che gli organi della stessa fossero il presidente, il direttivo ma soprattutto l’assemblea. Ad oggi devo rappresentare che l’attività della stessa associazione dal punto degli scopi ludici è stata sporadicamente realizzata ma che al contrario la stessa piuttosto, ha preferito incunearsi ed impastarsi le mani con l’attività amministrativa del paese in riunioni con la P.A.. Seguendo i fini di quale statuto? Non sicuramente il nostro. L’associazione ha tralasciato i suoi scopi associativi per ingerirsi nell’attività politico amministrativa relativa alla frazione di Canneto con modi più o meno democratici d’interlocuzione con la P.A. Perché piuttosto che andare a incontrare presso il palazzo comunale Sindaco ed assessori non si è provveduto a realizzare un incontro tra l’assemblea e gli stessi’ Perché lo statuto non specifica i modi attraverso i quali la P.A. può interloquire con l’associazione, convengo che è più facile approntare un incontro al bar concordato nell’immediatezza telefonica che rapportarsi invece su specifiche problematiche con il direttivo o l’assemblea. Ho premesso dall’inizio di non essere contrario che l’associazione s’interessasse anche dell’attività politico-amministrativa relativa la frazione ma questo doveva essere tra i caratteri dell’atto costitutivo ed esplicato in maniera chiara.
Che senso ha nascondersi dietro un dito, ti vedranno tutti e tutti sapranno chi sei, a questo punto che senso ha parlare di associazione con ha finalità ludico- ricreative e perseguire nella realtà finalità di politica-amministrativa meglio essere chiari e limpidi anche nel connotare l’associazione stessa. E’ possibile pensare ancora oggi che interessarsi della vita politica vuol dire mettersi contro o a favore di qualcuno. Bisogna capire che la parola politica non è oscena ma che nella sua valenza etimologica vuol dire appunto rappresentazione del pensiero della polis o della cittadinanza se meglio credete fine che in fondo si prefigge di realizzare l’associazione da come mi è stato dato modo di capire.
Chiedo a questo punto al presidente ed al direttivo di voler al più presto convocare un’ assemblea con i seguenti ordini del giorno:
· Relazione dell’attività svolta dal direttivo
· Discussione sull’inserimento della caratterizzazione di associazione con finalità politico-amministrative
· Individuazione dei metodi per rapportarsi con i membri della P.A. (sindaco, assessori, consiglieri, funzionari, progettisti e politici) che garantiscano il valore supremo della democrazia all’intera assemblea nel rapportarsi ad essi, ed evitare speculazioni e raggiri all’attività dell’associazione.
Ciò che chiedo mi sembra palese: è chiarezza nella forma e nella sostanza, per ottenere risultati seri ed altrettanto chiari, e non come fino in ultimo è avvenuto.
Qualora la mia richiesta non dovesse essere accettata prego di formalizzare la presente come richiesta di esclusione dall’associazione stessa e portare la missiva a conoscenza dell’assemblea.
Se veramente si hanno a cuore le sorti non solo di questa frazione ma delle nostre isole bisogna alzare la testa come diceva Don Peppino Puglisi e guardare ,non dove si mettono i piedi, ma avanti verso chi si và incontro e magari avere il coraggio di affrontare questo qualora con le sorti del proprio paese abbia solo l’intenzione di risuolarsi le scarpe".
Livio Sciacchitano