In questo contesto progettuale il pontone Fioravante anche ieri, oltre ad essere d'appoggio, ha effettuato una serie di operazioni, legate alla batimetria, nella zona. Le immersioni, continuate anche nel pomeriggio, durante le quali sono state di nuovo riposizionate le boe che segnalano l'area archeologica e il contestuale divieto di ancoraggio, sarebbero finalizzate ad orientare l'azione del Fioravante (onde evitare danni alla struttura archeologica) e rientrerebbero, da quel che trapela, nel contesto di nuovi e approfonditi rilievi che, una volta finito il caos estivo, saranno effettuati nell'area portuale di Sottomonastero sia per verificare l'ampiezza dell'area su cui si estende la struttura archeologica ritrovata sia per fornire indicazioni precise alla ditta Scuttari che dovrà proseguire nei lavori di prolungamento e messa in sicurezza dell'odierna struttura portuale e che ha dovuto giocoforza sospendere i lavori. L'azione sinergica posta in essere ieri tra l'archeologo della Sovrintendenza e il natante che lavora per la “Lipari porto” ha fatto sorgere ai più il dubbio che si trattasse del concretizzarsi di quanto tempo fa avevano annunciato Condotte d'acqua e la “Porti di Lipari” e cioè il finanziamento da parte di questi delle ricerche archeologiche sottomarine indispensabili per definire l'ampiezza della struttura. Il presidente della “Porti di Lipari” dott. Nando Corrado, da noi interpellato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni sposando in pieno le direttive del sindaco di Lipari che ha demandato la diffusione di notizie relative alla portualità al consigliere comunale Lelio Finocchiaro
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venerdì 26 settembre 2008
Lipari: Sovrintendenza e "Lipari porto" in tandem sull'area archeologica sottomarina
Sono tornati ieri a Lipari nell'area archeologica sommersa di Sottomonastero gli esperti della Sovrintendenza del mare. L'area è quella che è stata a luglio “teatro” del ritrovamento, durante i lavori di dragaggio, di una struttura di epoca romana imperiale di grande pregio, sicuramente legata ad un porto- così come più volte affermato dal sovrintendente prof. Sebastiano Tusa- ma della quale bisogna accertare compiutamente se si tratta di un portico colonnato che stava sul molo o se un tempio o se una struttura pubblica o sacra. Nell'area interessata al ritrovamento si è immerso più volte Philippe Tysseir, sub-archeologo della Sovrintendenza del mare, che ha utilizzato quale base d'appoggio il pontone Fioravante che per conto della società Lipari porto sta effettuando in un ampio tratto di mare sondaggi e carotaggi in previsione del “megaporto”. Un' opera per la quale il sindaco Mariano Bruno sta profondendo le migliori energie e ciò nonostante i riscontri non positivi che arrivano dalla popolazione e dai suoi rappresentanti a livello di consiglio comunale. Una portualità che sembra essere il punto focale di questa amministrazione e che se dovesse essere realizzata così come progettata, forse fornirà posti di lavoro, non molti crediamo e bisogna vedere per chi, ma ad un prezzo che per l'ambiente di Lipari rischia di essere molto salato.