Per me che da 35 anni, quotidianamente, sono a contatto con gli studenti di questa nostra Lipari, il mio cruccio più grande è quello di poter avere, nelle nuove generazioni, uno sviluppato senso dello Stato che affondi le proprie basi tanto su conoscenze tecniche quanto su conoscenze storiche.
Affinché ciò possa essere reso effettivo va recuperato il ruolo essenziale della formazione scolastica, una formazione che si estenda oltre l'edificio-scuola e che entri nelle nostre case.
Avere bene a mente chi siamo e da dove veniamo ci aiuta a meglio capire dove andare, ci si accorge facilmente, al contrario, della caduta della coscienza storica nazionale, della caduta di quegli ideali che ci hanno fatto arrivare dove siamo, la libertà, la democrazia, il ruolo del lavoro e della moralità.
Invece chi istituzionalmente deve ricordare questo a tutti noi, sicuramente, non la fa nel migliore dei modi.
Non può una sterile “circolare ministeriale”, che invita le scuole ad esporre la Bandiera italiana per il 25 aprile, assolvere il proprio compito per una ricorrenza come la Festa della Liberazione, una festa di tutti gli italiani.
Coma si fa a non invitare i docenti a ricordare ai nostri studenti, in maniera incisiva, che il 25 Aprile è la ricorrenza per riconoscere il sacrificio di tanti morti, dall’una e dall’altra parte, il giorno in cui è stata restituita la libertà di dire ciò che si pensa, la libertà di votare, la libertà di stare in un partito, di fare un sindacato e d’essere ebrei senza finire in un campo di sterminio.
Inoltre, oggi, 25 Aprile 2009, Lipari mi ha dato un’altra brutta sensazione: voler dimenticare certi valori.
Nessuno, e dico nessuno, a parte qualche amico sui giornali locali online, ha fatto cenno all’importanza del 25 aprile.
Preoccupante, e non dico altro, il silenzio delle Istituzioni locali su questa memorabile data e, francamente, mi spaventa questa indifferenza. Il 25 aprile è la Festa della Liberazione: ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo.
Lipari, 25 Aprile 2009
Saverio Merlino
Partito Democratico Lipari
Affinché ciò possa essere reso effettivo va recuperato il ruolo essenziale della formazione scolastica, una formazione che si estenda oltre l'edificio-scuola e che entri nelle nostre case.
Avere bene a mente chi siamo e da dove veniamo ci aiuta a meglio capire dove andare, ci si accorge facilmente, al contrario, della caduta della coscienza storica nazionale, della caduta di quegli ideali che ci hanno fatto arrivare dove siamo, la libertà, la democrazia, il ruolo del lavoro e della moralità.
Invece chi istituzionalmente deve ricordare questo a tutti noi, sicuramente, non la fa nel migliore dei modi.
Non può una sterile “circolare ministeriale”, che invita le scuole ad esporre la Bandiera italiana per il 25 aprile, assolvere il proprio compito per una ricorrenza come la Festa della Liberazione, una festa di tutti gli italiani.
Coma si fa a non invitare i docenti a ricordare ai nostri studenti, in maniera incisiva, che il 25 Aprile è la ricorrenza per riconoscere il sacrificio di tanti morti, dall’una e dall’altra parte, il giorno in cui è stata restituita la libertà di dire ciò che si pensa, la libertà di votare, la libertà di stare in un partito, di fare un sindacato e d’essere ebrei senza finire in un campo di sterminio.
Inoltre, oggi, 25 Aprile 2009, Lipari mi ha dato un’altra brutta sensazione: voler dimenticare certi valori.
Nessuno, e dico nessuno, a parte qualche amico sui giornali locali online, ha fatto cenno all’importanza del 25 aprile.
Preoccupante, e non dico altro, il silenzio delle Istituzioni locali su questa memorabile data e, francamente, mi spaventa questa indifferenza. Il 25 aprile è la Festa della Liberazione: ricordiamoci che uomini e donne di tutte le età sono morti allora per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo.
Lipari, 25 Aprile 2009
Saverio Merlino
Partito Democratico Lipari