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lunedì 20 aprile 2009

Tirrenia: Tra i possibili acquirenti spunta il nome di Aponte

La mancata conferma di Nicola Coccia nel Comitato portuale di Napoli riaccende una vecchia polemica fra la confederazione degli armatori e Snav, il cui amministratore delegato, Raffaele Aiello, ha soffiato il posto al presidente uscente di Confitarma in seno all’organo collegiale dell’Ap partenopea. Giovedì scorso Luciano Dassatti ha comunicato gli uomini della sua squadra: fra i rappresentanti dell’armamento ha fatto il suo ingresso nel comitato l’ad di Snav, con un passato da dirigente di Tirrenia. Sembra, inoltre, che dietro la sua nomina ci sia il placet di Franco Pecorini, al vertice della compagnia di navigazione pubblica da oltre 25 anni, personalità molto spesso al centro di critiche da parte di Confitarma. Per di più, alla fine dello scorso anno anno Snav (di proprietà del patron di MSC Gianluigi Aponte) aveva deciso di uscire dalla Confederazione e ora è in procinto di aderire a Fedarlinea, l’associazione che raggruppa gli armatori pubblici.
Visto che la compagnia di traghetti di Gianluigi Aponte è accreditata come un possibile acquirente dei traghetti di Stato, la mossa è vista con più di un sospetto da più parti. Coccia stesso è restio a parlare della faccenda: «Dico solo - si lascia scappare - che in visto della privatizzazione di Tirrenia mi ero augurato una discontinuità nella gestione di questa partita, una maggiore trasparenza che evidentemente non c’è». Confitarma aveva deciso di candidare il presidente in una logica di garanzia, sarebbe restato in Comitato finché Tirrenia non fosse passata di mano. A quel punto, i nuovi amministratori della compagnia non più pubblica avrebbero deciso chi nominare nel parlamentino del porto partenopeo al posto del presidente Confitarma. Questo perché è innegabile il peso di Tirrenia a Napoli. Snav ha rotto il fronte, uscendo da Confitarma.
Aiello fornisce una versione un po’ diversa. «Abbiamo rotto con Confitarma - fa sapere - perché voleva nominare in Comitato una personalità non legata alla realtà locale del porto, e questo non va bene. È anche vero che la Confederazione ha fatto poco per il cabotaggio negli ultimi anni. Ora, non so ancora dire se Snav aderirà a Fedarlinea. Certo, ci stiamo pensando, ma la questione Tirrenia non c’entra».