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giovedì 28 aprile 2011

Anche a Salina non son rose e fiori: segnalazioni di una turista preoccupata

Gentile direttore,
scrivo a lei quanto appena segnalato via mail al sindaco di Santa Marina Salina Massimo Lo Schiavo dopo essermi recata a Salina nei giorni di Pasqua.
Lungo la strada fra Santa Marina e Lingua, più o meno a metà, davanti alla "Madonnuzza", qualcuno ha chiuso uno spiazzo dove i turisti di solito si fermavano a guardare e fotografare il panorama, riempiendolo con cumuli di sabbia e addirittura con la rete arrugginita di un letto, come fosse una discarica a cielo aperto. Il tutto è stato delimitato con una catena cui sono stati appesi tanti fiocchi di plastica. Chi è stato e a che pro? Fosse pure proprietà privata (non lo so), speriamo si faccia qualcosa per eliminare un simile obbrobrio e ridare dignità a un punto così bello dell'isola...
Scesa nella spiaggia sottostante, ho notato altre due cose, una purtroppo dovuta alla forza della natura, l'altra desumo all'ignoranza umana.
Purtroppo, come è possibile vedere dalla foto allegata, si è verificata una frana che ha causato la caduta di un intero costone con conseguente chiusura di parte della spiaggia. Quando e come si procederà per un consolidamento dell'area su cui fra l'altro insistono diverse abitazioni? Per ora è stata soltanto messa una transenna davanti all'accesso alla spiaggia.
Sempre recandomi in quella spiaggetta, ho notato che è stato tagliato un bellissimo pino posto all'inizio delle scale che dalla spiaggia portano alla strada (per capirci: poco sopra la transenna). L'albero, alto e rigoglioso, faceva parte del panorama da decenni e alzando lo sguardo adesso si vede solo il cemento delle case. Chi e perché ha abbattuto quel pino?
Per l'albero ormai non c'è più nulla da fare, sono certa però che il nostro sindaco, che ha dimostrato negli anni di amare la nostra isola, interverrà quanto prima per lo spiazzo della madonnuzza e per il consolidamento della parete della frana.
Cordiali saluti,
Sandra Corcelli
P.s. Segnalo poi che, a Lipari, la vista dei nuovi loculi del cimitero già dal molo degli aliscafi corrisponde a quella di un ecomostro: piantiamo perlomeno i cipressi per coprire.

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