Non mancano lo sdegno e le reazioni dopo l'articolo pubblicato martedì scorso dal nostro giornale che evidenziava lo stato di totale abbandono e degrado a Lipari di un sito archeologico di straordinaria importanza quale quello delle “capanne dell'età del bronzo”.
Per sollecitare un intervento immediato è “sceso in campo” il dottor Angelo Natoli, presidente dell' Associazione Amici del Museo "Bernabàò Brea" il quale ha inviato una lettera-appello al sindaco del comune di Lipari., Marco Giorgianni.
Natoli scrive: “mi rivolgo a lei quale massima autorità del Comune di Lipari ma anche appassionato cultore di storia locale. Le invio questo appello perché non so a chi rivolgermi e perché spero che un suo autorevole intervento possa spingere ad agire chi ha poteri e responsabilità. Sulla stampa stanno circolando spietate e dolorose immagini di come è ridotta l'area prospiciente il museo archeologico Luigi Bernabò Brea, area che ospita le capanne dell’età del bronzo e i resti più antichi della città greca, gelosamente custoditi prima dal Prof. Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, quindi da tutti i direttori che si sono susseguiti alla guida del museo. Uno spettacolo indecoroso che ci offende tutti perché è la testimonianza immediata ed inconfutabile di come tuteliamo e valorizziamo il nostro patrimonio culturale. Non sembri strano- continua Natoli- che abbia deciso di rivolgermi a lei. Il museo è il museo di Lipari, insiste sul nostro territorio, racconta la nostra storia, è la struttura culturale più importante e pregiata che Lipari può vantare, ma di cui ha anche la responsabilità, essendo uno dei più importanti musei al mondo. Lo spettacolo delle capanne dell'età del bronzo rappresenta la prima, più importante, immagine che accoglie i visitatori dell'area dell'acropoli. Una specie di affresco naturale che s'incastona tra la chiesa dell'Immacolata, l'Addolorata, la Cattedrale ed i padiglioni del museo. Un panorama, che ogni anno, circa un milione di persone visita e porta con sé, ansioso di poterlo descrivere e raccontare al resto del mondo. Quell'immagine è parte fondamentale dell'immagine di Lipari, quindi, innanzitutto, noi eoliani dobbiamo intervenire, secondo le nostre responsabilità e possibilità”. Natoli conclude la sua lettera-appello chiedendo al sindaco “di farsi partecipe presso le autorità competenti perché si proceda immediatamente alla bonifica e ripulitura di quei luoghi restituendoli alla loro dignità, affermando con forza che né il sindaco di Lipari, né la comunità intera, tollererà il ripetersi di simili situazioni. Se è il caso chieda l'affidamento di quelle aree, sono sicuro che il comune di Lipari saprà assumersi anche le responsabilità altrui pur di restituire il dovuto decoro a quei luoghi”.
Intanto, purtroppo, i turisti che si recano a visitare i padiglioni del museo Bernabò Brea” fotografano increduli lo stato di quel sito. Ed oggi, inevitabilmente, finirà inquadrato dagli obiettivi di una larga parte dei 1.200 turisti francesi che faranno tappa a Lipari con una nave da crociera. Una “cartolina”, uno scatto, della quale le Eolie avrebbero volentieri fatto a meno.
Per sollecitare un intervento immediato è “sceso in campo” il dottor Angelo Natoli, presidente dell' Associazione Amici del Museo "Bernabàò Brea" il quale ha inviato una lettera-appello al sindaco del comune di Lipari., Marco Giorgianni.
Natoli scrive: “mi rivolgo a lei quale massima autorità del Comune di Lipari ma anche appassionato cultore di storia locale. Le invio questo appello perché non so a chi rivolgermi e perché spero che un suo autorevole intervento possa spingere ad agire chi ha poteri e responsabilità. Sulla stampa stanno circolando spietate e dolorose immagini di come è ridotta l'area prospiciente il museo archeologico Luigi Bernabò Brea, area che ospita le capanne dell’età del bronzo e i resti più antichi della città greca, gelosamente custoditi prima dal Prof. Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, quindi da tutti i direttori che si sono susseguiti alla guida del museo. Uno spettacolo indecoroso che ci offende tutti perché è la testimonianza immediata ed inconfutabile di come tuteliamo e valorizziamo il nostro patrimonio culturale. Non sembri strano- continua Natoli- che abbia deciso di rivolgermi a lei. Il museo è il museo di Lipari, insiste sul nostro territorio, racconta la nostra storia, è la struttura culturale più importante e pregiata che Lipari può vantare, ma di cui ha anche la responsabilità, essendo uno dei più importanti musei al mondo. Lo spettacolo delle capanne dell'età del bronzo rappresenta la prima, più importante, immagine che accoglie i visitatori dell'area dell'acropoli. Una specie di affresco naturale che s'incastona tra la chiesa dell'Immacolata, l'Addolorata, la Cattedrale ed i padiglioni del museo. Un panorama, che ogni anno, circa un milione di persone visita e porta con sé, ansioso di poterlo descrivere e raccontare al resto del mondo. Quell'immagine è parte fondamentale dell'immagine di Lipari, quindi, innanzitutto, noi eoliani dobbiamo intervenire, secondo le nostre responsabilità e possibilità”. Natoli conclude la sua lettera-appello chiedendo al sindaco “di farsi partecipe presso le autorità competenti perché si proceda immediatamente alla bonifica e ripulitura di quei luoghi restituendoli alla loro dignità, affermando con forza che né il sindaco di Lipari, né la comunità intera, tollererà il ripetersi di simili situazioni. Se è il caso chieda l'affidamento di quelle aree, sono sicuro che il comune di Lipari saprà assumersi anche le responsabilità altrui pur di restituire il dovuto decoro a quei luoghi”.
Intanto, purtroppo, i turisti che si recano a visitare i padiglioni del museo Bernabò Brea” fotografano increduli lo stato di quel sito. Ed oggi, inevitabilmente, finirà inquadrato dagli obiettivi di una larga parte dei 1.200 turisti francesi che faranno tappa a Lipari con una nave da crociera. Una “cartolina”, uno scatto, della quale le Eolie avrebbero volentieri fatto a meno.
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