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martedì 23 giugno 2015

Presunta truffa ai danni del comune. Revocata misura cautelare a vigile Belfiore

E’ stata revocata la misura cautelare, consistente nell’obbligo di firma per tre giorni la settimana, presso la caserma dei carabinieri, per il 52enne vigile urbano di Lipari, Francesco Belfiore. 
Questi come si ricorderà è indagato, unitamente al collega Beniamino Livolsi, per truffa aggravata nei confronti del comune di Lipari, per aver abbandonato anticipatamente il posto di lavoro a Vulcano e aver percepito indebitamente parti di stipendio e missioni. 
I due, infatti, secondo l’accusa, con artifici e raggiri omettevano di indicare sul cartellino elettronico, che certifica le presenze, gli orari del servizio. Ciò gli avrebbe consentito di allontanarsi dal posto di lavoro, prima della fine del servizio. 
La revoca della misura cautelare è stata disposta dal Gip del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, Salvatore Pugliese, dopo l’interrogatorio di Belfiore e a seguito della produzione documentale presentata dall’ avvocato difensore Saro Venuto. 
Il legale, contestualmente alla presentazione della documentazione atta a scagionare il Belfiore, aveva per l’appunto chiesto la revoca della misura sia per carenza di esigenze cautelari, sia per carenza del fumus del reato contestato. 
Ricordiamo che, in precedenza, lo stesso Gip, Pugliese, aveva deciso di non accogliere la richiesta del Pubblico Ministero, Federica Paiola di applicare la stessa misura cautelare per Livolsi (difeso anch’egli dall’avvocato Venuto). 
Sia Belfiore che Livolsi restano, al momento, indagati per i reati contestategli. 
L’avvocato Venuto, da noi contatto, si è detto certo di riuscire a dimostrare l’estraneità dei suoi assistiti.

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