Con 48 voti a favore e 18 contrari l’Ars ha ieri sera approvato il disegno di legge con cui si tagliano le indennità e si adegua la composizione dei Consigli comunali siciliani a quelli di tutta Italia, recependo una norma statale in vigore già dal 2011. A favore, oltre ai deputati della maggioranza (Pd, Udc, Pdr e Megafono), pur “turandosi il naso”, come ha precisato il capogruppo Salvatore Siragusa, hanno votato anche i deputati del Cinquestelle presenti in aula.
«Votiamo sì – ha dichiarato dalla tribuna parlamentare il capogruppo pentastellato – ma col naso turato. Si poteva fare tantissimo – ha spiegato – ma ci si è accontentati del minimo, con l'aggiunta della sconcezza di rinviare l'applicazione anche delle norme economiche ai rinnovi dei consigli comunali. Questa non è certo la legge che avremmo scritto noi, ma la votiamo in attesa della norma che approveremo quando governeremo, quando saremo noi la maggioranza dentro quest'aula. E a forza di autogol, come questo del Pd – ha concluso – lo saremo molto presto».
«Con questa legge – ha immediatamente replicato il presidente della commissione Affari istituzionali Antonello Cracolici – mettiamo un tassello che avvicina la Sicilia al resto d’Italia: la “specialià” adesso è “normalità”, non è più un privilegio. Voto in maniera convinta questa legge, giunta in aula dopo essere stata approvata all’ unanimità in commissione: non è la legge che avrei voluto in tutto e per tutto, abbiamo accettato compromessi ragionevoli, alla fine siamo di fronte ad un testo completo e coerente». E ha ricordato che «con questa legge si tagliano circa 1.300 consiglieri comunali sui circa 6.200 attuali; si tagliano 500 assessori fra piccoli e grandi comuni; si riducono 102 consiglieri di Circoscrizione a Palermo Catania e Messina, si cancellano i consigli di Circoscrizione che, se pur a titolo gratuito, sarebbero potuti essere costituiti negli altri comuni siciliani. È una riforma – ha concluso – seria e importante: bastano queste cifre per capire che le critiche a questa legge sono stucchevoli e strumentali».
Contro il provvedimento, per dichiarazione, hanno quindi preso la parola i deputati Totò Cordaro (Pid), Nello Musumeci (Lista Musumeci), Mimmo Fazio (Gruppo Misto), Pietro Alongi (Ncd) e Marco Falcone (Fi), mentre a favore sono intervenuti anche Panepinto (Pd), in atto anche sindaco di Bivona, e Malafarina del Megafono. Un tentativo del presidente dell’Ars di inserire nella norma un emendamento aggiuntivo tendente ad uniformare il sistema di voto delle amministrative, limitando le votazioni alla sola domenica come avviene in tutta Italia, è stato stoppato dalla deputata Pd Valeria Sudano.
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