L'ARTICOLO DEL NOSTRO DIRETTORE SULLA GAZZETTA DEL SUD DI IERI
Lipari (Salvatore Sarpi) L’ufficio postale di Filicudi apre per due giorni alla settimana ma, spesso, sono più i disservizi che i servizi.
Lo evidenzia in una nota il presidente della locale Circoscrizione, avvocato Graziella Bonica.
Il presidente cita ad esempio quanto avvenuto in questa settimana. “Lunedì 3 Agosto – scrive- a causa della mancanza di linea, i terminali sono stati a lungo fermi. Quando hanno ripreso a funzionare era quasi già ora di chiusura. Essendo inizio del mese, i pensionati non hanno potuto riscuotere la pensione e sono stati rimandati a giovedì 6. Ieri, secondo ed ultimo giorno di apertura settimanale, stessa trafila: terminali fermi, assenza di linea, fila interminabile, anziani boccheggianti e stanchi in attesa fuori e dentro l’ufficio postale. Per una sola operazione l’attesa é stata di tre ore circa. Una situazione- continua la Bonica – chiaramente insostenibile ed assurda. Eppure abbiamo rappresentato all’azienda, più volte, i nostri disagi. Abbiamo chiesto di portare almeno a tre, sia d’estate che d’inverno, i giorni di apertura settimanale. Sino ad oggi senza risultato. Eppure qui ci sono tante attività che hanno necessità di effettuare pagamenti anche giornalieri. D’estate, poi, la popolazione si triplica e di conseguenza anche le operazioni da effettuare. Allora – conclude il presidente della Circoscrizione Filicudi-Alicudi - se le Poste hanno interesse a mantenere uno standard elevato di operazioni in un ufficio, perché non mette lo stesso ufficio in condizione di funzionare a pieno ritmo? E se le linee telefoniche non garantiscono il collegamento, chi deve provvedere?.”
L'ARTICOLO DI REPUBBLICA
L'impiegato non vive sull'isola e l'ufficio postale apre quando si può, due giorni a settimana, ora che il mare lo consente, quattro giorni al mese durante l'inverno, se va bene. Ma adesso ci si mette pure il collegamento con la Telecom che non funziona. Succede a Filicudi dove gli abitanti ma adesso pure i turisti restano in fila per ore e non è neanche detto che possano procedere con le operazioni postali. Un disagio gravissimo ma circoscritto al lunedì e il giovedì perché gli altri giorni la posta sull'isola eoliana resta chiusa. "Una situazione paradossale", la definisce Maria Graziella Bonica, presidente di Circoscrizione: "Mia madre è andata ieri alle nove ed è rimasta fino a chiusura, persone ammassate in fila ma le operazioni sono state possibili solo dalle 12 in poi. Lunedì i pensionati non hanno potuto ritirare la pensione. L'ufficiale peraltro nonostante il disservizio non si può permettere di restare oltre perché non gli pagherebbero gli straordinari". Una situazione che provoca disagi a catena: "Molti di noi pagano regolarmente le more per le bollette perché non riusciamo ad arrivare in tempo, ed ora che perlomeno da pochi giorni al mese passiamo a due a settimane il servizio non funziona. Eppure sono tante le attività e i turisti".
Disagi da isolani, lo scotto per il fascino della non contaminazione urbana, verrebbe da pensare. Se non fosse che non è sempre stato così. In passato erano addirittura due le poste: "Una a Pecorini e una a Rocca Ciavoli, quando ero più giovane tutto funzionava meglio", racconta ancora Bonica. Anche la Scuola, la primaria che ora conta 7 alunni tutti di età differenti: "Con una sola insegnante molti hanno preferito trasferirsi a Lipari, se si abbassa l'offerta formativa è quel che ne consegue, abbiamo chiesto in tutti i modi che fosse prevista una seconda cattedra ma la dirigente scolastica non ha voluto saperne". E neanche Poste italiane pare interessata a rintracciare un ufficiale postale locale: "Ci sono tanti giovani, sarebbe una soluzione efficace". Pur sempre al netto di una rete che funzioni: "Abbiamo ricevuto tante rassicurazioni ma non ci speriamo neanche più". E il paradosso vero è questo: "Ora che la tecnologia avrebbe potuto risolvere tanti inconvenienti ci troviamo molto più isolati che nel passato".
L'ARTICOLO DI REPUBBLICA
L'impiegato non vive sull'isola e l'ufficio postale apre quando si può, due giorni a settimana, ora che il mare lo consente, quattro giorni al mese durante l'inverno, se va bene. Ma adesso ci si mette pure il collegamento con la Telecom che non funziona. Succede a Filicudi dove gli abitanti ma adesso pure i turisti restano in fila per ore e non è neanche detto che possano procedere con le operazioni postali. Un disagio gravissimo ma circoscritto al lunedì e il giovedì perché gli altri giorni la posta sull'isola eoliana resta chiusa. "Una situazione paradossale", la definisce Maria Graziella Bonica, presidente di Circoscrizione: "Mia madre è andata ieri alle nove ed è rimasta fino a chiusura, persone ammassate in fila ma le operazioni sono state possibili solo dalle 12 in poi. Lunedì i pensionati non hanno potuto ritirare la pensione. L'ufficiale peraltro nonostante il disservizio non si può permettere di restare oltre perché non gli pagherebbero gli straordinari". Una situazione che provoca disagi a catena: "Molti di noi pagano regolarmente le more per le bollette perché non riusciamo ad arrivare in tempo, ed ora che perlomeno da pochi giorni al mese passiamo a due a settimane il servizio non funziona. Eppure sono tante le attività e i turisti".
Disagi da isolani, lo scotto per il fascino della non contaminazione urbana, verrebbe da pensare. Se non fosse che non è sempre stato così. In passato erano addirittura due le poste: "Una a Pecorini e una a Rocca Ciavoli, quando ero più giovane tutto funzionava meglio", racconta ancora Bonica. Anche la Scuola, la primaria che ora conta 7 alunni tutti di età differenti: "Con una sola insegnante molti hanno preferito trasferirsi a Lipari, se si abbassa l'offerta formativa è quel che ne consegue, abbiamo chiesto in tutti i modi che fosse prevista una seconda cattedra ma la dirigente scolastica non ha voluto saperne". E neanche Poste italiane pare interessata a rintracciare un ufficiale postale locale: "Ci sono tanti giovani, sarebbe una soluzione efficace". Pur sempre al netto di una rete che funzioni: "Abbiamo ricevuto tante rassicurazioni ma non ci speriamo neanche più". E il paradosso vero è questo: "Ora che la tecnologia avrebbe potuto risolvere tanti inconvenienti ci troviamo molto più isolati che nel passato".
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